Con lui 33 acquisti Da Maignan a Tonali quanti affari riusciti
L’ingaggio di Theo, la sterzata con Ibra, l’intuizione Tomori: dal 2019 a oggi tante scommesse vinte e pochi flop
Dica 33, Maldini, anche se non occorre una laurea in medicina per la diagnosi: il suo Milan scoppia di salute e di successo, come ricorda quel tricolore sulla maglia che Giroud ha accarezzato dopo il primo gol da campione d’Italia in carica. Dall’estate 2019 a oggi, da quando cioè è il d.t. del Milan, Paolo Maldini — prima insieme al d.s. Massara e all’allora Cfo Boban, poi solo con Massara — ha concluso 33 operazioni in entrata, molte delle quali hanno permesso di costruire l’ossatura della squadra scudetto: tante scommesse, qualcuna persa (Mandzukic, Duarte) e moltissime vinte. Seguendo sempre la linea ribadita anche ieri: «Non faremo niente che non sia nelle nostre possibilità economiche». Ovvero spendere in base ai ricavi, filosofia all’insegna della sostenibilità condotta da Elliott e ora da RedBird. In 4 stagioni, al netto degli ingressi derivanti dalle cessioni, i rossoneri hanno investito oltre 238 milioni in rinforzi, che hanno fruttato prima il ritorno in Champions e poi il 1o posto in A: il Milan di Mr. Li ne aveva spesi circa 230 in una sola stagione, per finire 6o ed economicamente a pezzi.
Da Theo a CDK La strategia di mercato si sviluppa attorno a uno schema più o meno fisso: 5-6 acquisti nella sessione estiva e pochi correttivi (non più di 3) a gennaio. È così che il primo Milan, preso in corsa da Pioli e costruito
sui giovani (vedi Theo e Leao), è stato ricalibrato in inverno: Kjaer e soprattutto Ibra, il campione della sterzata. Da Tomori a Kalulu, da Tonali a Giroud, il Milan vincente ha preso forma tra prospettiva e “urgenze” da risolvere. Anche perché non sono mancate le uscite eccellenti: quando i big come Donnarumma, Calhanoglu e Kessie hanno alzato le pretese sui rinnovi, Maldini e Massara non hanno ceduto, hanno preso atto dell’addio e si sono messi all’opera per guardare oltre. La scudetto ha fatto scuola: Maignan si è rivelato un fuoriclasse tra i pali e Pioli è riuscito a vincere anche senza aver rimpiazzato l’ex n. 10. Oggi un trequartista c’è, e il club ha puntato forte su di lui (i 32 milioni più 3 di bonus spesi per De Ketelaere fanno del belga il colpo più costoso della gestione Maldini): il Milan vincerà anche questa scommessa?