La Gazzetta dello Sport

AZZURRI IN UNGHERIA PER LA FINAL FOUR SERVE SOLO VINCERE

Dopo il mancato Mondiale, la semifinale in Nations darebbe la spinta alla ripartenza Il c.t. carica: «Dovremo attaccare in tanti»

- Di Luigi Garlando INVIATO A BUDAPEST (UNGHERIA)

Èstata una vigilia delicata, elettrica, quella della Nazionale. Roberto Mancini l’ha attraversa­ta con passo leggero per non rompere la sottile lastra di ghiaccio della diplomazia. Era convinto di volare a Budapest insieme al suo centravant­i, Ciro Immobile, arrivato a un passo dalla scaletta dell’aereo, a Malpensa, per poi tornare a Roma. Come arrivare a un passo dalla porta e calciare fuori. Lotito lo ha preso per il coppino, tipo Chiellini con Saka, e lo ha tirato giù dal volo. Il Mancio, per non incrinare ulteriorme­nte la vigilia, ha giocato di tacco, a sostegno del suo bomber: «Ciro è stato bravissimo. Ha cercato di esserci fino all’ultimo. Ci siamo parlati. Alla fine abbiamo deciso di non portarlo, per non rischiare. Era troppo pericoloso». Amen. Tutti in volo gli altri verso Budapest, dove questa sera, alla Puskas Arena, proveremo a battere e a sorpassare la sorprenden­te Ungheria e a qualificar­ci per la Final Four di Nations League. Ok, non sarà la manifestaz­ione più eccitante del mondo, ma per una Nazionale come la nostra, convalesce­nte dal secondo Apocalisse, giocarsi un trofeo il prossimo giugno, senza dover aspettare l’Europeo del 2024, sarebbe una bella badilata di autostima nel motore. E poi, diciamolo, non capiterà spesso di inseguire un trofeo continenta­le senza avversari come Germania, Inghilterr­a, Francia e, probabilme­nte, Spagna. Saremmo i favoriti. Altro aspetto, ricordato opportunam­ente ieri da Mancini: per i più giovani, a corto di esperienza internazio­nale, poter vivere una semifinale e una finale di Nations League, vorrebbe dire crescere. La vittoria di venerdì sull’Inghilterr­a, arrivata dopo i 5 sberloni presi dalla Germania e i troppi segnali di disaffezio­ne alla causa azzurra, è stata la risposta migliore, il piede puntato a terra per non arretrare ulteriorme­nte, quasi una rifondazio­ne etica da parte di una squadra capace di lottare e sacrificar­si, anche senza la luce delle sue stelle migliori. Sarebbe prezioso dare seguito a quella notte. Per capirci, dal novembre 2020 al luglio 2021, quando ci sentivamo invincibil­i, abbiamo allineato 13 successi. Da allora, mai più due vittorie di fila. Proviamoci stasera. Insomma, le ragioni per seguire con interesse (e anche con un filo di passione) questo Ungheria-Italia

sono tante. Aspettiamo­ci sofferenza e una partita dura.

Più aggressivi Quanto dura, lo spiega bene il Mancio: «Marco Rossi ha fatto un ottimo lavoro. Viene da un Europeo importante e guida il girone di Nations League davanti a squadre come Italia, Germania e Inghilterr­a. Abbiamo il 50 per cento di possibilit­à di superarli. Loro hanno a disposizio­ne un risultato in più, ma non mi aspetto che si difendano. Davanti a 70 mila spettatori vorranno vincere per legittimar­e un primo posto prestigios­o. Sono fisici, carichi, determinat­i. Attacchera­nno, dovremo essere bravi a difendere». Sì, ma ancora più bravi ad attaccare. Perché a loro basta il pareggio, a noi no. Dovremo fare gol alla miglior difesa della Nations League: 3 soli gol subiti. La domanda, come diceva il tale, sorge spontanea: basta il 3-5-2 di San Siro, con Di Lorenzo bloccato a destra, per fare gol a questo fortino? Per dare più compattezz­a e fisicità alla Nazionale uscita a pezzi da Stoccarda e indebolita da tante assenze, Mancini, per la prima volta dall’inizio, si è affidato a un 3-5-2 estremamen­te prudente. Alla domanda, il c.t. azzurro risponde così: «Non è una questione di moduli, ma di atteggiame­nto: dovremo attaccare in tanti. Rispetto al primo tempo contro l’Inghilterr­a dovremo essere più aggressivi e più veloci».

Dovremo attaccare in tanti. Rispetto ai primi 45’ con gli inglesi dovremo essere più aggressivi

L’Ungheria è fisica, carica. Verrà ad attaccare e noi dovremo essere bravi a difendere Roberto Mancini

Cannoncino Dei 3 gol subiti dall’Ungheria, 2 glieli abbiamo segnati noi, con un attacco bonsai: Politano, Gnonto, Raspadori. Il Mancio ha in mente di riproporre l’idea di Cesena, pur confermand­o il 3-5-2: Gnonto e Raspadori di punta per togliere riferiment­i a Orban e ai giganti di Marco Rossi. Anche se Scamacca, dopo 8 presenze, avrebbe tanto bisogno del primo gol azzurro. Il c.t. deciderà all’ultimo. Quando dice «più aggressivi e veloci» rispetto a San Siro, probabilme­nte intende un interno più incursore di Cristante (Pobega) e, appunto, due schegge come Gnonto e Raspadori che è già un punto fermo. Da quando ha esordito in azzurro, ha segnato 4 volte, più di qualsiasi altro azzurro. È alto 1,72, esattament­e come il colonnello Ferenc Puskas, nume di casa. La leggenda di Honved e Real Madrid, piccolo e compatto, aveva un tiro fulminante. Lo chiamavano Cannoncino. Se il nostro Cannoncino Jack, piccolo e compatto, ne spara un paio anche stasera, l’Italia raggiunge la soglia storica dei 1.500 gol. Ci contiamo.

 ?? GETTY ?? Campione d’Europa
Roberto Mancini, 57 anni, ha condotto gli azzurri al trionfo all’Europeo nel 2021 e adesso sta cercando di ricostruir­e dopo la mancata qualificaz­ione al Mondiale
GETTY Campione d’Europa Roberto Mancini, 57 anni, ha condotto gli azzurri al trionfo all’Europeo nel 2021 e adesso sta cercando di ricostruir­e dopo la mancata qualificaz­ione al Mondiale
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy