Contro una difesa a oltranza Mancini punta ancora sul 3-5-2?
Il c.t. azzurro potrebbe confermare il modulo con cui ha battuto l’Inghilterra. Ma c’è anche l’ipotesi del 4-3-3 con Scamacca centravanti
Il dilemma di Mancini. L’Inghilterra messa sotto a San Siro incoraggia la conferma del nuovo 3-5-2 più sostenibile e compatto. Però il successo con l’Ungheria è arrivato a giugno con un 4-3-3 dotato di miniattaccanti veloci: Politano, Raspadori (falso 9) e Gnonto. Ci sono argomentazioni valide per i due sistemi ed è probabile che Mancini decida soltanto stamattina. Valutando soprattutto i bioritmi di Scamacca che non è “mini”, potrebbe stare al centro del tridente o di una coppia, ma non ha ancora segnato dopo otto partite in azzurro. Come dice il c.t., «il primo gol gli darebbe una carica importante».
Che difesa Fare gol all’Ungheria non è uno scherzo. La squadra di Marco Rossi ne ha presi appena tre in Nations (due dall’Italia), tenendo la porta inviolata in tre gare. La spiegazione non è misteriosa: i nipotini di Puskas, simbolo dei centravanti al quale è dedicata l’Arena, dopo decenni di niente hanno impostato la rinascita senza celebrare il loro mito, ma pensando al contrario: la difesa a oltranza. Niente concessioni a spettacolo, gol e dominio, ma grande pragmatismo: l’Ungheria ha un possesso attorno al 37% ed è la prima per rinvii e contrasti, espressione di una solida difesa a cinque, se non a sei come visto contro la Germania. Il lavoro di Rossi è straordinario. Pochi passaggi (330 a partita), eccellente contropiede e gran precisione nei tiri: pochi quelli totali (51), ma la metà finisce in porta (26). Un elogio dell’essenziale che si esalta in difesa: il portiere è il 15° della Nations per parate, mentre Donnarumma è 4°. Sì, l’Italia concede più tiri.
4-3-3 con Scamacca? Contro gli azzurri, a giugno, l’Ungheria porse l’altra guancia del contropiede come mai, forse, aveva fatto nel ciclo di Rossi. Il 43-3 azzurro aveva confuso i tre centrali, obbligandoli a “uno contro uno” problematici negli spazi ampi, con Raspadori che arretrando faceva saltare i loro equilibri. In teoria, visto che l’Ungheria non ripeterà gli errori di Cesena ma si chiuderà, il 43-3 sarebbe il sistema migliore per creare superiorità e occasioni, con esterni alti (Dimarco) e mezzali d’incursione (Barella e forse Pobega). Nel tridente, un centravanti d’area, Scamacca, oppure uno che arretra, tipo Raspadori, affiancato da Gnonto e un altro esterno (Cancellieri?). Mancano però Chiesa, Berardi, Spinazzola e il miglior Barella. Squarciare le difese piazzate non è più così facile, ma noi abbiamo un solo risultato: vincere.
3-5-2 con Gnonto? Mancini ha preferito il 3-5-2 già contro l’Inghilterra. La squadra di Southgate concede però più spazi, non si rintana creando ingorghi come all’ora di punta, e quindi Mancini s’è potuto permettere un Di Lorenzo molto difensivo e una mediana in cui soltanto Cristante ha davvero cercato la profondità. Però la Germania ha sofferto le ripartenze ungheresi. La difesa a tre, forse con Bastoni per Acerbi in un normale turnover, darebbe più garanzie dietro. E davanti resterebbe il dubbio: chi con Raspadori? Scamacca oppure Gnonto? Mancini ha ricordato in conferenza l’effetto velocità di Cesena. Sarebbe una coppia inedita.