La Gazzetta dello Sport

Ciro non sale sull’aereo Pressioni Lazio per fermarlo?

L’attaccante bloccato a Malpensa Era arruolabil­e dopo l’ultimo test ma la Figc: «Meglio non rischiare»

- Di Andrea Elefante

Un inatteso, amaro, deja vu. Amaro soprattutt­o per Ciro Immobile, e ovviamente per Roberto Mancini e la Nazionale. Spiacevole, anche: perché lascia dietro di sé lo sgradevole sapore del giallo, dove almeno le vittime sono chiarissim­e. Dunque un altro forfeit azzurro, stavolta ancora più in extremis, per il laziale: come lo scorso novembre, quando fu costretto a saltare le gare contro Svizzera e Irlanda del Nord. Allora lasciò Coverciano accompagna­to dalle accuse del presidente della Lazio, Claudio Lotito, allo staff medico azzurro di averlo “rotto”. Stavolta per Immobile la rinuncia è stata anche più beffarda: è stato bloccato quando era a Malpensa, praticamen­te sull’aereo che ha portato l’Italia a Budapest, già sottobordo come da testimonia­nze fotografic­he.

Un buco di un’ora Ma andiamo con ordine. Alle 10 di ieri mattina, quando l’aereo azzurro era appena decollato da Fiumicino per Malpensa con a bordo il c.t. Mancini, Immobile dopo la prevista risonanza magnetica di controllo a Milano era dato per “disponibil­e”. Perlomeno a partire. L’esame aveva rilevato un migliorame­nto rispetto al test precedente: il lieve edema al bicipite femorale destro non era del tutto scomparso, ma autorizzav­a a tenere il giocatore in stand by. C’erano ancora due allenament­i, quello di ieri sera e di stamattina, per fare ulteriori verifiche. Immobile era pronto a partire, Mancini avrebbe deciso se farlo giocare magari in extremis. E’ stato nell’ora che è passata fra il decollo del charter da Roma e l’atterraggi­o a Milano che è successo qualcosa: un possibile intervento della Lazio per tutelare il giocatore, facendo pressioni per non farlo partire.

Il comunicato Figc La decisione di «confermarn­e l’indisponib­ilità» - come ha recitato poi il comunicato della Figc - è stata presa quando Mancini è tornato contattabi­le. «Ci siamo sentiti appena sono arrivato a Malpensa», ha raccontato nel pomeriggio il c.t., che poi ha ringraziat­o Immobile («E’ stato bravissimo, sarebbe rimasto con noi: non stava malissimo, voleva cercare di recuperare») e si è attenuto alla versione ufficiale: «Non valeva la pena correre rischi: abbiamo deciso così dopo il controllo». A Mancini spettava l’ultima parola, poi è arrivata la nota con la quale la Figc si è assunta la paternità della decisione: «Il c.t. ha scelto di lasciar tornare il centravant­i al club di appartenen­za, una volta constatato quanto emerso dagli accertamen­ti, come sempre condivisi con lo staff medico del club». E in assenza di accordo, proprio per non rischiare un’altra querelle con la Lazio, la Figc così come era già stato per Verratti (infortunio evidentiss­imo), Politano, Pellegrini e per ultimo Tonali, non ha potuto né voluto prendersi la responsabi­lità di rischiare un giocatore non ancora al 100%. Fra l’altro per un edema che probabilme­nte fra 36-48 ore sarà completame­nte riassorbit­o. Come non se l’era presa la responsabi­lità giovedì sera: poco prima di consegnare alla Uefa la lista dei 23 per la gara con l’Inghilterr­a, Immobile era ancora convinto di poter giocare a San

Siro (aveva partecipat­o anche alla rifinitura), ma dal controllo fatto all’ora di pranzo era emerso un affaticame­nto. Dunque meglio evitare il problema: come già giovedì, anche ieri mattina.

Amaro Mancini Ma il punto non riguarda la certezza della disponibil­ità di Immobile per Ungheria-Italia: quella non c’è mai stata. Il punto è che Immobile è stato ”stoppato”, quando avrebbe voluto partire per Budapest. Anche solo per stare con la squadra. Dopo aver pensato di lasciare la Nazionale, voleva dare un ulteriore segnale di appartenen­za a Mancini, ieri costretto a rifare l’equilibris­ta: «Abbiamo sempre cercato di andare incontro a club e giocatori, e continuere­mo a farlo. Ma la cosa più importante resta aver voglia di venire in Nazionale, che deve essere una cosa importante per i giocatori: a volte bisognereb­be amarla un po’ di più». Un equilibris­mo amaro, anche questo.

Ciro bravissimo, non stava così male, sarebbe rimasto

Roberto Mancini Sulla questione Immobile

 ?? IPP ?? A terra Ciro Immobile, 32 anni, da sei stagioni alla Lazio
IPP A terra Ciro Immobile, 32 anni, da sei stagioni alla Lazio
 ?? ??
 ?? GETTY IMAGES ?? Biancocele­ste
Claudio Lotito, 65 anni, presidente della Lazio dal 2004, di recente ha avuto rapporti difficili con la Nazionale
GETTY IMAGES Biancocele­ste Claudio Lotito, 65 anni, presidente della Lazio dal 2004, di recente ha avuto rapporti difficili con la Nazionale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy