Gli errori di Bagnaia e Aprilia Non sia il Mondiale dei regali
Se l’era detto, se l’era ripetuto, ma Pecco Bagnaia a Motegi è ricaduto nel vecchio errore. Si è fatto ingolosire, l’occasione per sorpassare Fabio Quartararo era “facile”, a poche curve dalla fine del GP più enigmatico del suo 2022. Un pilota corre prima con l’inumano istinto che con l’umana ragione, altrimenti quale persona “saggia” si lancerebbe a 350 orari in sella a una moto? Però se il pilota della Ducati vuole prendersi uno strameritato Mondiale 2022 non deve ricadere nei soliti difetti che stanno rendendo questo campionato di MotoGP molto più incerto di quanto le sei vittorie stagionali di Pecco avrebbero dovuto renderlo. Gestire, quando sei in bagarre con gente affamata di successo, piloti che per una posizione in più si dannano l’anima, non è per niente facile: però i campionati si vincono anche facendo un passo indietro. Dieci o undici lunghezze di ritardo non facevano una grossa differenza, dopo che in estate la forchetta era ampia novantuno punti. Invece dopo la manovra da applausi – se li è fatti da solo, dimostrando uno spirito encomiabile data la delicatezza della situazione – il distacco da Quartararo è tornato a diciotto punti con quattro gare da correre: non è la misura in sé a preoccupare, quanto il peso simbolico di questa caduta, come se adesso che il gioco si farà forzatamente duro, in Bagnaia stia riaffiorando una lieve fragilità, una specie di “braccino”. Niente di troppo evidente, più un’eco lontana ma che considerato il frangente – dove non si possono sbagliare nemmeno le virgole – rischia di diventare un frastuono stordente per la Ducati e il suo ragazzo d’oro. E a proposito di non sbagliare neanche le virgole, in Aprilia ne hanno combinata una bella grossa pasticciando con la centralina elettronica sulla RS-GP numero 41: non sapremo mai se Aleix Espargaro avrebbe davvero vinto la corsa, ma certo costringersi a un cambio di moto volante con conseguente partenza dai box, regalando in pratica un giro di vantaggio agli avversari quando ti stai giocando il Mondiale è un bel macigno da buttarsi sui piedi. E va bene che la casa di Noale ha già stupito per il suo brillante 2022 e non deve vincere a tutti i costi, però farsi autogol così è un po’ troppo. L’errore da parte dello staff ingegneristico del team italiano fa il paio con l’erroraccio «da dilettante» (per citare la sua definizione di allora) che Aleix commise nel GP Catalogna, quando sbagliò il conteggio dei giri e smise di tirare mentre era secondo, convinto che la gara fosse finita quando mancava l’ultima tornata. Lo spagnolo è a 25 punti da Quartararo, e va bene che con i se e i ma non si va lontano, però...
Dove sarebbe ora il pilota Aprilia senza le due “bravate”? Davvero serve rispondere? Osservare la cultura dell’errore fa sempre bene, nella vita e soprattutto nello sport: ma Bagnaia e l’Aprilia hanno già mostrato l’umiltà e la caparbietà dei forti. Non c’è bisogno di esagerare con gli sbagli per ricordarsi che gli errori aiutano a crescere.