La battaglia a Napoli di qualità Zielinski la chiave Lobotka in regia
Senza Ruiz, il polacco da interno vola Lo slovacco scherma, Anguissa di fisico
La qualità al centro. Si può riassumere così l’idea di calcio di Luciano Spalletti che da sempre ama due tipi di calciatori, i registi e gli incursori. Alla Roma, però, trasformò una mezzala in un trequartista d’assalto (Perrotta), a Napoli ha riconvertito Zielinski nel suo ruolo originario facendogli fare un passo indietro rispetto alla passata stagione quando il polacco agiva dietro la punta.
Fantasma scacciato
Non è soltanto una questione di posizione ma di caratteristiche e Spalletti ha così messo in condizione Zielinski, ma non soltanto lui, di esprimersi al meglio. Il Napoli
palleggia e accelera, se ci pensate bene sono le due cose che Piotr sa fare meglio ed allora è del tutto normale che sia lui il giocatore fulcro di questo splendido inizio di stagione della formazione azzurra che sabato si prepara ad affrontare il Torino. Zielinski a centrocampo non è certamente una novità, visto che anche ad Empoli era stato impostato così dopo essere approdato ad Udine con la fama del classico “dieci”. Zielinski però insieme a Lobotka e Anguissa è uno Zielinski mai visto prima perché questa mediana è inedita nonostante i tre fossero già a Napoli insieme lo scorso anno. Scacciato il fantasma di Fabian Ruiz, che troppo spesso impediva in pratica a Zielinski di calpestare le zolle a lui più gradite, il polacco è diventato quel giocatore “box to box” che l’intero campionato di Serie A invidia al Napoli.
Toro per le corna
Uno capace con un dribbling di mandare all’aria il pressing avversario e creare la superiorità numerica ma anche di mandare in porta un compagno con un lancio sorprendente e preciso (vedi assist per il rigore procurato da Simeone in casa dei Rangers). Zielinski si accende ed accende il Napoli ma questo gli riesce con continuità soltanto ora che ha Anguissa a coprigli le spalle e Lobotka a ripulire il pallone davanti alla difesa. Già, perché a centrocampo la squadra di Spalletti alterna gioco corto e verticalizzazioni ma soprattutto è in grado di “scivolare” molto bene in fase difensiva. Servirà molto correre bene all’indietro contro il Torino che riparte sempre forte ma servirà ancora di più mandare fuori giri la pressione di Juric, con le sterzate di Lobo ma anche con quel “trattore” di Anguissa capace di vincere gli uno contro uno dei granata proprio con il suo strapotere fisico.
Alternative Il Napoli in mezzo è un mix di muscoli e piedi sopraffini ma soprattutto ha tante alternative da poter sfruttare anche a gara in corso. Demme sta per tornare a disposizione e potrà essere utile soprattutto da playmaker, nel ruolo che Ndombele ha faticato a fare contro lo Spezia essendo anche lui un interno d’assalto come ha dimostrato a Glasgow. E poi ci sono i duttili per definizione, vale a dire Elmas e Gaetano. Anche loro hanno già dato un discreto contributo e chissà che con il Torino non possano essere riproposti seppur a gara in corso visto che si preannuncia un match fisicamente molto dispendioso dati i ritmi solitamente imposti dalla formazione granata. L’idea di fondo è sempre la stessa, mettere la qualità al centro e quindi partire con lo schieramento migliore nella zona nevralgica del campo, ma Spalletti sa che per trovare spazio tra le linee potrebbe anche servire una variazione sul tema ed allora occhio anche ad un eventuale 4-2-3-1 durante il match con Elmas (o Gaetano) sottopunta.
TEMPO DI LETTURA