La Gazzetta dello Sport

«ADESSO STO BENE GIOCO PURE A GOLF E SONO PRONTO PER LA FIORENTINA»

L’ex attaccante viola: «Italiano ok, ma Jovic non è un centravant­i Gonzalez è la vera stella»

- Di Mimmo Cugini INVIATO A TRENTO

l Re Leone ha ritrovato il sorriso, i problemi alle gambe che hanno reso difficile la sua vita dopo l’addio al calcio sono ormai solo un brutto ricordo. «Gioco pure a golf». Gabriel Batistuta adesso vuole lanciarsi verso nuove avventure, manca da troppo tempo nel mondo del calcio e quello è sempre stato il suo mondo. Per questo è arrivato a Trento il giorno prima dell’evento che l’ha visto protagonis­ta insieme a Javier Zanetti e ha cenato con Zdenek Zeman. «Mi è sempre piaciuto per la sua coerenza e per il suo modo di intendere il calcio. Uno che non ha mai fatto sconti a nessuno e che è sempre rimasto se stesso».

3Il gioco di Zeman è sempre stato finalizzat­o a segnare tanti gol.

«E cosa c’è di più bello nel calcio che segnare gol? Zeman mi ha sempre incuriosit­o, di lui mi ha parlato tanto Chamot (compagno di nazionale) e Baiano che è stato mio compagno alla Fiorentina. Il Foggia degli anni novanta è stata una squadra pazza e incredibil­e. Una grande sorpresa per la serie A».

3Come quest’anno l’Atalanta e l’Udinese.

«Sì, sono due squadre che mi piacciono molto, attaccano e cercano la vittoria in tutti i modi. Provano a fare gol con tanti giocatori. Anche il Napoli gioca un grande calcio, la squadra di Spalletti la considero una delle favorite insieme al Milan».

3E la Fiorentina?

«Italiano mi piace, ha la sua idea di calcio, crede in qualcosa e lavora su quello. Cambiare può essere giusto, ma chi lo fa quando le cose vanno male rinnegando il passato non mi piace. L’anno scorso la Fiorentina ha fatto una bella stagione, ma quest’anno forse non ci sono gli uomini giusti al posto giusto».

3Mancano i gol, Jovic finora è stato deludente.

«Non lo vedo come un centravant­i vero, mi sembra più una seconda punta. Mi sembra gli manchi un po’ quell’istinto del gol che è tipico dei grandi attaccanti. I bomber vivono per il gol».

3 Nico Gonzalez invece non gioca tantissimo ma è spesso decisivo.

«Dovrebbe giocare sempre, è un giocatore che ha colpi incredibil­i e non penso che la Fiorentina possa fare a meno di lui. Gonzalez ha una qualità che nel campionato di serie A hanno in pochi».

3Firenze

è il posto dei ricordi... «Sono arrivato a Firenze da solo e me ne sono andato con tre figli. Il rapporto con la città è fortissimo, lì sono cresciuto come calciatore e come uomo, eppure nei primi anni non tutto è andato bene, ma era anche colpa mia. Ero un ragazzo di campagna catapultat­o prima a Buenos Aires e poi a Firenze senza capire cosa mi stava succedendo, però segnavo tanti gol e tutto diventava facile. Sentivo molto la pressione, perché allora in serie A c’erano pochi stranieri e su di me il club puntava molto. Poi sono diventato giocatore e ho capito come stare in campo e cosa fare per raggiunger­e il mio obiettivo, che è stato sempre quello di fare gol».

3Firenze può essere il posto giusto per una nuova avventura?

«Io dico di sì, sono pronto. Per adesso non c’è mai stata la possibilit­à di tornare, ma credo che la Fiorentina abbia bisogno di una figura carismatic­a, come Zanetti all’Inter o Maldini al Milan. E anche alla Roma non dovrebbero fare a meno di Totti. Per far funzionare un club non bastano solo i risultati del campo, sono importanti anche le emozioni che si suscitano nella gente, i rapporti con i tifosi e la comunicazi­one. Questo può farlo chi ha fatto bene e dato tanto al club, chi è riuscito a creare appartenen­za. Chi vince sempre ha queste caratteris­tiche. Quando sono arrivato all’Inter c’era Facchetti, un punto di riferiment­o, un modello».

L’Inter è stata forse l’unica parentesi negativa in Italia.

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«E’ vero, non sono riuscito a dare quello che volevo e mi è molto dispiaciut­o per il presidente Moratti che mi aveva inseguito per tanti anni e che alla fine mi portò a Milano. Purtroppo giocai pochissimo per colpa degli infortuni».

3Però poi in qualche modo ha ripagato l’Inter suggerendo Lautaro.

«Mi chiesero un parere su Lautaro che stava facendo benissimo in Argentina e dissi che vedevo in lui un grande centravant­i. Non mi sbagliavo, segna tanti gol sia con l’Inter che con l’Argentina».

3Il Toro, Dybala, Di Maria e Messi. Un gruppo fantastico che fa dell’Argentina una delle favorite al prossimo Mondiale.

«Sì, penso che l’obiettivo sia vincere e hanno tutto per farlo. La vittoria in Coppa America (che Batistuta ha vinto due volte) ha liberato Messi dal complesso che aveva con l’Albicelest­e, sembrava riuscisse a vincere solo con il club. Adesso è più rilassato, maturo e resta sempre il miglior giocatore al mondo».

3Per la seconda volta al Mondiale non ci sarà l’Italia.

«Strano, quasi incredibil­e. Ma nel calcio succedono cose che a volte sembrano impossibil­i, con l’Argentina perdemmo con la Colombia 5-0 e non ho ancora capito come è potuto succedere. Magari gli italiani tiferanno per l’Argentina visto che tra i due paesi c’è sempre stato un legame fortissimo».

3 Eppure solo un anno fa l’Italia ha vinto l’Europeo.

«Sì, ma se guardo giocare l’Italia adesso non la riconosco. E’ sempre stata una squadra che puntava alla difesa e al contropied­e, aveva una sua identità ben precisa che adesso si è un po’ persa. La mia non è una critica a Mancini, anzi devo dire che lui è stato molto coraggioso a intraprend­ere un nuovo percorso cercando di far crescere il calcio italiano. Però mancano i talenti, soprattutt­o i grandi attaccanti».

3Dietro Immobile si affacciano Raspadori e Scamacca.

«Immobile ha dimostrato di saper fare gol. Gli altri hanno bisogno di tempo e di maturare esperienze a livello internazio­nale. A Scamacca farà bene giocare in Premier, scoprire nuovi mondi ti fa maturare sia come calciatore che come uomo. E io ne so qualcosa»

L’Italia ha perso la sua identità, ma la scelta di Mancini di provare un calcio più offensivo è coraggiosa

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A Scamacca farà bene giocare in Premier, scoprire nuovi mondi ti fa crescere in tutti i sensi
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Leo dopo la vittoria in Coppa America si è liberato di un peso, Argentina favorita al Mondiale
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Batistuta Sull’Italia
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Batistuta Su Messi

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