La Gazzetta dello Sport

ORACOLO BJORN «AVREI VOLUTO IL ROVESCIO DI FEDERER SINNER-ALCARAZ ECCO IL FUTURO» Borg, l’inchino de L Re

La leggenda svedese testimone d’eccezione di questi giorni da ricordare: «Il tempo e i campioni passano, ma il tennis resta. Più grande di tutto»

- Federica Cocchi INVIATA A LONDRA

Che Nadal abbia scelto di lasciare casa solo per venire da Roger è un valore aggiunto della loro amicizia. Il finale perfetto o svedese che ha illuminato il tennis diventando­ne leggenda si è ritirato giovanissi­mo, ma la sua iconica rivalità con John McEnroe continua. Anche con i capelli bianchi. Lui sulla panchina dell’Europa, lo statuniten­se alla guida del Resto del Mondo. E se nella vita con la racchetta i loro confronti sono cristalliz­zati su un perfetto 7-7, in Laver Cup Bjorn Bjorg dopo la sconfitta di ieri, è avanti 4-1. Adriano Panatta di lui ha detto: «In 13 anni gli avrò sentito dire una parola...» e invece l’ex gelido Borg si scioglie quando vede in corridoio José Luis Clerc, gloria argentina ora accasato come commentato­re Espn. Abbracci come due vecchi compagni di scuola: «Ehi non voglio farmi intervista­re da te...», «Vieni, vieni, mi hai battuto quattro volte su quattro, ora è il mio momento di vendicarmi...». Poi lo sguardo si immalincon­isce quando gli chiedono di Guillermo Vilas, rivale di splendide battaglie e ora molto malato: «L’ho visto un paio d’anni fa, adesso tengo i contatti con la famiglia. Gli sto vicino da lontano, è un caro amico e gli voglio molto bene». Storie di rivali che se le danno di santa ragione, si rispettano, e alla fine si vogliono bene. Proprio come in questi giorni alla O2 Arena.

3Borg, quanta storia del tennis qui a Londra. Lei, McEnroe, Federer, Nadal, Djokovic...

«Il tempo e i campioni passano, ma il tennis resta. Va avanti, sopravvive a qualunque giocatore. Il tennis è più grande di tutto».

3Cos’ha rappresent­ato, e rappresent­a Roger Federer?

«Per il giocatore parlano i titoli e quello che ha fatto sul campo. Ma il suo merito più grande è stato portare il tennis a un altro livello. Roger è un’icona globale, è ammirato, amato, applaudito da tutti. Ha ispirato altre generazion­i. E poi è umanamente una grande persona, gentile, affabile, disponibil­e».

3Il momento dei saluti è stato molto commovente.

«L'impatto emotivo di quell’immagine, di Roger in lacrime, è stato forte. Per me, essere accanto a lui nel giorno del suo saluto, come amico oltre che “collega” è stato importante».

3Roger ha smesso a 41 anni, lei a 26. Nessun rimpianto di aver lasciato così presto?

«No. Ero convinto della mia scelta. Ho lasciato senza rimpianti, molto giovane, ero felice di smettere ed è stata una mia iniziativa, stavo bene. Ho capito che per me era il momento giusto. Roger ha sentito di andare avanti fino a 41, è giusto seguire il proprio istinto».

3C’è qualcosa che ha mai invidiato allo svizzero? «Non sono un tipo invidioso, ma avendone la possibilit­à penso che gli avrei rubato... lo slice di rovescio».

3E cosa pensa di questo grande legame con il rivale Nadal?

«Sono stati sul circuito insieme per tanti anni. Hanno vissuto le stesse esperienze. Si sono motivati a vicenda e sono migliorati grazie al confronto costante. Che

Rafa abbia scelto di lasciare casa sua solo per venire qui ad accompagna­re Roger in questo momento è un valore aggiunto della loro amicizia. Il finale perfetto».

3Matteo Berrettini è entrato in gara per sostituire Federer e il suo contributo alla squadra europea è stato importante... «Matteo è un tennista fantastico,

grande potenza, grande forza. Ed è un bravissimo ragazzo. Ha giocato già lo scorso anno qui e sta continuand­o a crescere e migliorare come tennista. Averlo con noi è importante, sia per chi come me sta seduto sulla panchina e fa il capitano, sia per la gente seduta in tribuna».

3Noi italiani abbiamo un altro ottimo candidato alla prossima Laver: Jannik Sinner.

«Lo spero proprio. È giovane è ha già fatto vedere quanto vale. Mi auguro che il prossimo anno sia qui tra noi, oppure l’anno dopo. È un giocatore che vorrei sempre nella mia squadra. Contro Alcaraz ha giocato match incredibil­i, l'ultimo a New York non è andato come avrebbe voluto ma continuerà a fare progressi».

3Prima

Borg-McEnroe, poi Federer-Nadal, cosa pensa della rivalità Sinner-Alcaraz per il futuro del tennis?

«Tutto il bene possibile. Il nostro sport si nutre di rivalità, e quella tra il vostro Jannik e Alcaraz è spettacola­re già dai primi confronti. Sarà bello vederli crescere, ci aspettano tanti match divertenti come quelli che hanno già giocato. Potete stare tranquilli, il futuro del tennis è in buone mani».

Matteo è fantastico, grande potenza, grande forza. Ed è un bravo ragazzo. Averlo con noi è importante

Sinner ha già fatto vedere quanto vale. Mi auguro che il prossimo anno sia qui, è un giocatore che vorrei sempre

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Bjorn Borg su Nadal
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Bjorn Borg su Berrettini

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