Montella vola
«CHE SORPRESE IN A GLI ALLENATORI? INCIDONO ECCOME E IO, APRO LE ALI...» In Turchia tutti pazzi per il tecnico primo in campionato con l'Adana: «È calcio vero, qui non si scherza»
Il Milan è solido e collaudato, ma è del Napoli ora il gioco più bello Spalletti geniale
Inter e Juve, chi l'avrebbe detto? Le rose però sono ricche: c'è tempo per recuperare
La Roma di Mou mi diverte, c'è un clima simile a quello del 2001 Atalanta tosta
a preso l'Adana neopromossa, lo scorso primo settembre, al penultimo posto in classifica: con soli due punti in tre partite. All'esordio ha perso 4-0 e ha capito che serviva una full immersion: per conoscere il campionato turco, la sua squadra, gli avversari, usi, costumi, abitudini. Con una cavalcata entusiasmante è arrivato fino al terzo posto e alla fine ha sfiorato l'Europa. Quest'anno dopo sette partite è primo in classifica con 16 punti insieme al Galatasaray di Mertens e Icardi che affronterà sabato.
3Montella, lei sta stupendo tutti. Cosa risponde a chi sostiene che i tecnici incidono poco e contano solo i giocatori?
«Che non sono d'accordo. È ovvio che il valore dei giocatori, in campo e nei comportamenti, ti può permettere di arrivare in alto e magari di vincere, ma il tecnico è importante, altrimenti non si capirebbe cosa stia lì a fare. Organizzazione, gioco, idee, mentalità, atteggiamento, regole, tattica, studio degli avversari, coesione nello spogliatoio... Un allenatore ha tanti compiti, che nel calcio di oggi necessitano di una dedizione piena, totale. Ma affinché possa incidere è fondamentale che la sua visione e quella del club vadano di pari passo. Altrimenti cominciano i problemi».
3Non è il suo caso: in Turchia sembra rinato.
«Sono soddisfatto di quanto fatto fino ad ora, motivatissimo e convinto che possiamo ancora crescere molto».
Si aspettava di affrontare il Gala da primo in classifica?
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«Da allenatore non faccio previsioni, lavoro per migliorare ogni giorno i miei uomini e per trovare soluzioni che spero risultino vincenti. Sappiamo che ci sono formazioni più attrezzate della nostra, ma questo non ci limita, semmai ci stimola a fare ancora meglio».
3Balotelli è andato via. Poco prima avevate avuto un brusco diverbio in campo...
«Cose che accadono. Avevamo e abbiamo ancora un bel rapporto. Mario ha dato il suo contributo di gol e giocate lo scorso anno e noi gli abbiamo dato una bella mano per tornare in forma e ottenere un'altra convocazione in Nazionale. Ma ora desiderava avvicinarsi a casa. L'offerta del Sion ha soddisfatto sia lui sia il club e ci siamo salutati. Gli auguro
ESCLUSIVO
di togliersi tante soddisfazioni».
3Sul mercato come vi siete mossi?
«Ho chiesto uomini adatti al nostro gioco, senza inseguire nomi famosi. Servono giocatori motivati e che sappiano calarsi in questo campionato».
3E' così diverso dal nostro? «Ogni Paese ha le sue abitudini e tradizioni, anche calcistiche. E bisogna conoscerle. Ma chi ritiene quello turco un campionato facile, sbaglia. Qui non si viene a svernare. Gli stadi sono nuovi e sempre pieni, il clima è caldo e se si perde... Qui non si scherza. Ne sa qualcosa la Fiorentina dopo il 3-0 col Basaksehir».
Da Mertens a Icardi a Torreira, il Galatasaray è mezzo italiano. «Ha fatto grandi colpi ma anche altre squadre hanno speso molto e sono di livello. Il campionato è stimolante. Mertens si è calato subito molto bene nel gioco, Icardi ha esordito. Spero che non abbiano già trovato il giusto feeling. C'è attesa per questa gara. Si respira grande entusiasmo, che non deve diventare euforia. Ma al di là del risultato mi interessa dimostrare che possiamo giocarcela con le migliori».
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3Questa estate diversi club hanno bussato alla sua porta. Perchè ha scelto di rimanere?
«Perché ho preso un impegno e iniziato un lavoro che voglio proseguire. Il presidente ha grandi ambizioni. C'è un bel progetto».
3Ci sono novità nel suo calcio? «Il modulo è il 4-2-3-1, segniamo molto, anche se dobbiamo migliorare nell'equilibrio. Stiamo giocando senza centravanti, i nostri giocatori più offensivi sono gli esterni, bravi anche tra le linee, e sfruttiamo molto gli inserimenti. Ma durante una stagione si può cambiare. Bisogna essere duttili e sfruttare tutte le risorse».
3Ha sentito Pirlo?
«Sì, abbiamo allenato una settimana le nostre squadre ad Istanbul: loro perché non avevano il centro sportivo e noi per questioni climatiche. Ci siamo visti e ci sentiamo. Andrea si sta ambientando in fretta. Farà bene».
3Sorpreso della classifica di A? «Non immaginavo Juve e Inter potessero avere questi problemi ma c'è tempo per recuperare, perché le rose sono ricche. E il Mondiale a metà stagione potrebbe riservare molte sorprese».
3Chi le piace di più?
«Il Milan è solido e collaudato, ma il Napoli gioca benissimo: Spalletti geniale come sempre. L'Atalanta darà fastidio a tutti».
3E la sua Roma?
«Mi diverte molto. Mou ha creato un entusiasmo che ricorda quello dello scudetto del 2001. Quando a Roma si respira quell'aria può succedere di tutto. Sono curioso di vedere i progressi della Lazio , mentre sta deludendo la Fiorentina rispetto allo scorso anno quando aveva entusiasmato. Tra le medio piccole, complimenti all'Udinese e all'Empoli».
3Nostalgia della serie A?
«Non è nostalgia, solo grande interesse professionale».
3Come si dice in bocca al lupo in turco in vista di sabato?
«Qui si usa Inshalla, se Dio vuole... Ma va bene anche in napoletano vulisse il cielo».
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La lite con Balotelli? Capita... Voleva tornare vicino casa, gli auguro di fare bene al Sion
Con Pirlo ci siamo visti a Istanbul e lo sento spesso Farà bene ma serve un po' per ambientarsi