La forza dell’Union È il Leicester tedesco e Nina Hagen canta l’inno della squadra
Capolista a sorpresa in Bundesliga, con mago Fischer in panchina
«Il muro deve sparire». Questo gridavano i tifosi dell’Union quando la propria squadra aveva un calcio di punizione a favore e gli avversari si difendevano schierando la barriera. L’Union Berlin allora era ancora una squadra della Germania Est: il club era finito dalla parte orientale del muro dopo la separazione della città nel 1961. L’abbattimento della barriera avversaria parafrasava politicamente la caduta del muro, arrivata nel 1989.
Traversata eterna Due anni dopo con la ristrutturazione del calcio tedesco l’Union Berlin iniziò la sua eterna traversata verso la Bundesliga, col traguardo tagliato solo nel 2020. Trent’anni pieni di cose: problemi economici in quantità, con l’intervento dei tifosi fondamentale per salvare il club in un paio di occasioni. E l’arrivo dell’attuale presidente Dirk Zingler: un costruttore senza manie di grandezza, uomo del quartiere, tifoso di lunga data dell’Union. Il modello è quello della vecchia squadra di provincia, attenta alle questioni di cassa, con un gruppo di tifosi attaccatissimo alla squadra e un calcio operaio.
Il Leicester tedesco
Queste le basi. Ora scorriamo il nastro a grande velocità e arriviamo ai giorni nostri. Domenica 11 settembre vincendo 2-0 a Colonia l’Union è approdata in testa alla Bundesliga per la prima volta nella sua storia. «Fermiamo la classifica» ha twittato Andras Schafer, ungherese con un passaggio senza lasciare tracce per Genoa e Chievo. Prima della pausa l’Union ha battuto il Wolfsburg e ha consolidato il primato: +2 sul Borussia Dortmund. E sogni attorno al tema del ‘Leicester tedesco’.
Comprare e vendere
Andiamo di nuovo indietro. Detto del presidente, la chiave del successo attuale va ricercata nella strana coppia Oliver Ruhnert-Urs Fischer. Il primo è un tedesco di 50 anni che all’Union faceva l’osservatore fin quando non fu deciso che meritava la promozione a direttore sportivo. È lui che costruisce e disfa la squadra. Sì, perché ogni anno l’Union vende e compra in quantità, come detto sempre con un occhio ai conti. Modello economico tedesco, ben rappresentato dal caso Awoniyi: l’attaccante nigeriano viene preso
SocialClub La nuovavita di Thorsby
dal Liverpool, che inizia a prestarlo in Belgio, Olanda, Germania. All’Union fa appena decentemente e Ruhnert convince il Liverpool a venderglielo per 6 milioni. Il nigeriano lo scorso anno è stato determinante e i berlinesi l’hanno dato al Nottingham Forest per 20 milioni.
Combinazione letale
Il secondo nome che abbiamo fatto è quello dell’allenatore. Uno svizzero che è stato una bandiera dello Zurigo (squadra nella quale gioca e molto bene sua figlia) ed è arrivato a Berlino nel 2018, dal Basilea: discesa dalla Champions League alla B tedesca. Fischer, tipo cordiale e ordinario che ama la pesca e Michael Jackson, si occupa di trasformare in oro i materiali grezzi offertigli da Ruhnert. Una combinazione letale. Prossimo giocatore in rampa di lancio, l’americano Jordan Sibatcheu Pefock. Un attaccante comprato dallo Young Boys che si è inserito alla perfezione. Anche i grandi rivali cittadini, quelli dell’Hertha, hanno preso un attaccante dello Young Boys, Wilfried Kanga, e l’ivoriano va malissimo. I due club fraternizzavano quando tra loro c’era un muro, ma da quando sono insieme in Bundesliga l’amore è andato perduto e all’Hertha, la squadra nella quale negli ultimi 3 anni sono stati pompati centinaia di milioni di euro, soffrono tremendamente la crescita dei cugini poveri.
Punk e canti natalizi
In Germania si tende a pensare che Fischer giochi un calcio semplice, fatto d’intensità e palle lunghe. La realtà è più complessa: lo svizzero studia in maniera maniacale gli avversari e riesce a neutralizzarli, per poi punirli con armi proprie: difesa attenta e ripartenze letali. In Europa gli adepti tecnici dell’Union Berlin sono in costante aumento. E i simpatizzanti crescono anche in patria, con i neutrali affascinati dalla passione che accompagna le partite al piccolo stadio del quartiere Köpenick dove prima delle partite suona sempre ‘Eisern Union’, ‘Ferrea Union’, l’inno del club scritto dalla grande cantante punk berlinese Nina Hagen e dove a Natale si ritrovano quasi 30.000 persone a cantare canzoni sulla natività. Comunque vada, sarà un successo. Perché nessuno potrà intaccare lo spirito di ferro dell’Union.