Da Achille Lauro a Dino Viola. E Idem ministro
Da Achille Lauro a Claudio Lotito. Passando per Piercarlo Restagni, Dino Viola, Gian Mauro Borsano, Vittorio Cecchi Gori, Antonio Matarrese. Quanti presidenti del calcio hanno seguito la strada battuta negli ultimi anni dal numero uno della Lazio che ha coronato il suo sogno di entrare in Parlamento. Achille Lauro a Napoli la politica la fece per 30 anni. Deputato e senatore, dal partito monarchico all’Msi. Alla guida del club (fino al 1969) lo si ricorda per lo storico acquisto di Hasse Jeppson, attaccante svedese dall’Atalanta per 105 milioni. Ma Roma cuore della politica di presidenti in Parlamento ne ha avuti due: Piercarlo Restagni (1949-1952) che i tifosi giallorossi non ricordano con piacere perché l’esponente democristiano fu l’unico a mandarli in B. Altro impatto con Dino Viola, l’uomo dello scudetto del 1983 e della finale di coppa dei Campioni dell’anno successivo. Guidò il club dal 1979 al ‘91. Più che democristiano, andreottiano di ferro, entrò in Senato proprio negli anni d’oro dei giallorossi di Falcao e Pruzzo. Onori e guai per Gian Mauro Borsano che fu presidente del Torino dal 1989 al 1993. Fu il presidente che portò i granata alla finale di Uefa, ma anche quello che cedette Gigi Lentini a una cifra record al Milan di Berlusconi. Craxiano, entrò alla Camera negli anni Novanta ma la sua ascesa (36 mila preferenze) durò poco. E gli si aprirono anche le porte del carcere. Vittorio Cecchi Gori di guai ne ebbe pure lui.
Presidente viola dal 1993 al 2002 fu eletto in Senato. Come un calciatore, cambiò più simboli, dal Partito Popolare (con cui fu eletto) all’Ulivo, al Movimento per l’Autonomia. da Firenze a Bari, Antonio Matarrese è un altro democristiano doc: re delle poltrone tra Bari, Lega, Figc, Unire, deputato dal 1976 al 1994. Ancora più giù, a Palermo Casimiro Vizzini (alla guida del club dal 1957 al ‘64) fu simbolo dei socialdemocratici del Psdi.
Atleti Detto dei presidenti, come dimenticare gli atleti... Una Josefa Idem, olimpionica della canoa fu scelta da Enrico Letta come ministro dello Sport e delle Pari Opportunità nel 2013, prima della «folgorazione» per Mauro Berruto. Josefa si dimise dopo due mesi. Ma prima di lei un’altra donna ha varcato la soglia di Montecitorio, la campionessa dello sci di fondo Manuela Di Centa, deputata con Berlusconi dal 2006 al 2013. Nell’ultima «grande Camera», ha trovato posto anche la ex cestista Maria Teresa Baldini che nella sua permanenza ha cambiato quattro volte, finendo con «Noi Moderati». Lì c’era che lo schermidore veneto Marco Marin, da Forza italia a Coraggio italia. Ha chiuso a settembre. Dal mondo del calcio hanno fatto l’esperienza Gianni Rivera con la Dc, Massimo Mauro (Ulivo) e ultimamente Adriano Galliani, fedele di Berlusconi. Mentre il leggendario Pietro Mennea scelse l’Europa, accanto ad Antonio Di Pietro.
Quanti presidenti in Parlamento anche Cecchi Gori e Matarrese I guai di Borsano. Tra i campioni Rivera, Di Centa e Mauro