Così mi gioco il titolo L’APRILIA CAMBIA RIPARTE: PIANO MONDIALE PER L’ULTIMO SPRINT
PECCO Albesiano, d.t. di Noale: «Stiamo studiando nuove procedure per evitare “casi Motegi”» Ciabatti, d.s. Ducati: «Errore rimediabile»
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are tabula rasa e ripartire. Imparando dai propri sbagli, nel caso di Francesco Bagnaia. Non facendosi condizionare da quelli altrui, Aleix Espargaro. Il Mondiale è entrato nel suo quarto decisivo, e sia Pecco sia Aleix si ritrovano con le spalle al muro, obbligati a non sbagliare più nulla, contro un Quartararo che in una gara potenzialmente pericolosa, alla fine è uscito vincitore. «Avesse vinto Fabio, oggi Pecco sarebbe a 35 punti e tutto sarebbe oggettivamente più difficile. Niente è perduto» è pragmatico Paolo Ciabatti, diesse della Ducati. Lo pensa pure Romano Albesiano, d.t. dell’Aprilia. «Aleix aveva un’opportunità quasi certa di guadagnare punti, ma siamo perfettamente in lizza. Ricordo l’anno dell’ultimo Mondiale Superbike (il 2014; n.d.r.) quando a Portimao Sylvain Guintoli buttò giù Marco Melandri: in quel momento per noi sembrava finita, poi Sylvain conquistò il titolo. Ci proveremo fino all’ultimo».
Nuove procedure Se Bagnaia è caduto all’ultimo giro, in un tentativo troppo frettoloso di passare Quartararo, Espargaro la sua gara non l’ha di fatto neppure cominciata, tradito dalla moto sulla quale in griglia non era stata cambiata la mappatura («Non è un settaggio a bottone, ma una mappa base che può essere cambiata solo caricando la nuova» spiega il d.t.), essendo stata erroneamente lasciata, come avviene sulle piste particolarmente “assetate” quella da Eco lap utilizzata nel giro di schieramento per limitare il consumo. «Quanto successo lo definirei ingiusto, ma succede – spiega Albesiano –. L’errore è un fatto statistico, non c’è mai la sicurezza assoluta di evitarlo, capita anche a chi, come in questo caso, in 20 anni non ha sbagliato un colpo. Ora ci stiamo interrogando su cosa fare in termini di procedure per eliminare questo tipo di eventi».
Lezione utile Soprattutto, dopo la battuta a zero di entrambi i piloti, Ducati e Aprilia dovranno mantenere alta la tensione in vista dell’appuntamento di domenica a Buriram, l’unica pista, delle quattro rimanenti, dove sulla carta Quartararo e la Yamaha partono avvantaggiati. «Sono appena stato a cena con lui e Jack (Miller; n.d.r.) in un ristorante italiano e ho visto Pecco sereno – riprende Ciabatti, già sbarcato con tutta la Ducati a Bangkok –. Lui è sempre molto critico con se stesso, la caduta arriva in un percorso di crescita che pensava di aver completato, ma come altre volte imparerà anche da questo errore che, per fortuna, è stato mitigato dalla gara di Quartararo. Se ne abbiamo parlato? Non c’è bisogno, anche perché a volte rischi che si innervosisca di più».
Grinta feroce Quanto a Espargaro, «è stato un signore anche con chi ha sbagliato, come noi eravamo stati vicini a lui quando a Barcellona aveva festeggiato un giro prima della fine. – spiega Albesiano –. Non ho paura che questo lo condizioni, Aleix ha una determinazione spaventosa, una cosa così non può abbatterlo, anche perché nella sfortuna abbiamo perso pochi punti». E se Aleix si carica promettendo che «ora sarò ancora più pericoloso», Albesiano pianifica la rimonta. «La Thailandia sulla carta non è favorevolissima, mentre a Phillip Island e Sepang il discorso sarà diverso. Ma non credo che Buriram sarà peggio di Motegi. E se lì lottavamo per il podio… Sarebbe stato bello arrivarci a ridosso di Fabio e davanti a Bagnaia, ma non molliamo». Anche perché, anche se il leader resta El Diablo, ora a +18 su Pecco e +25 su Aleix, per il d.t. di Noale il vero rivale è il ducatista. «Quartararo sembra aver perso un po’ di brillantezza, soprattutto, se non riesce a fare la prima curva davanti a tutti, fatica. Lo vedo raggiungibile e battibile. Bagnaia è stato fortissimo le ultime gare, ma questo passo falso può essere il segnale di qualche difficoltà che, nel caso, vedremo di sfruttare». Un punto di vista che ovviamente non trova d’accordo Ciabatti. «L’Aprilia è una moto molto competitiva, ma non ci preoccupa troppo: chi ha vinto le ultime sei gare?». In palio non c’è solo il Mondiale piloti, ma anche il predominio italiano.