La Gazzetta dello Sport

Stavolta Guido io MIGLIOZZI FENOMENO «SONO UNA TESTA CALDA MA IN UN COLPO SOLO SONO DIVENTATO GRANDE»

Campione a Parigi, ha deciso tutto all’ultima buca: «Marta, la mia fidanzata, è arrivata a sorpresa e da allora non ho più sbagliato»

- Di Matteo Dore

«A

desso vi racconto che cosa mi è venuto in mente...». Guido Migliozzi ha 25 anni e da sempre vive di genio e si ciba di talento. Fin da ragazzino è stato il prototipo del golfista che non si accontenta mai e adora rischiare. Come domenica pomeriggio alla 18 del Golf National di Parigi. Bisogna immaginare il momento: Guido è in testa dopo un recupero straordina­rio, non vince dal 2019, può conquistar­e l’Open de France e portarsi a casa mezzo milione di euro. Da tremare. O no?

3Guido, che cosa è successo in quegli istanti?

«Dopo un buon tee shot la palla era in mezzo al fairway, a 180 metri dalla buca. Abbiamo dovuto aspettare un po’ che il team davanti liberasse il green così io e il mio caddie, Alberto Calvo, abbiamo parlato a lungo. C’era vento a raffiche, ogni attimo cambiava. Ero molto indeciso tra un ferro 6 e un ferro 5. Il primo era quello giusto per la strategia che in teoria era più corretta».

3Che cosa diceva il caddie? «Di accontenta­rmi. Metti la palla in centro green a dieci metri dalla bandiera, con due putt fai par e metti pressione agli altri che seguono».

3E

invece...

«Gli ho chiesto: ma se tiro il 5 rischio di andare lungo? Lui mi ha detto di no... Bisogna ricordarsi che il green è su un’isola e quindi c’è acqua davanti e anche dietro. Io sono una testa calda, lo so, così ci ho provato. Ho fatto un fade creando un effetto da sinistra a destra. E quasi imbuco! La palla si è fermata vicinissim­a e ho fatto birdie. Bello sapere che quello è stato il tiro decisivo per vincere il torneo».

3Una giornata speciale.

«Avevo già fatto 8 birdie. Fin dall’inizio stavo giocando un buon golf e imbucando bene. Sono partito con sei colpi di svantaggio, ma è stata una giornata indimentic­abile. Non pensavo a niente, era concentrat­o solo a fare un birdie dietro l’altro. Buca dopo buca cercavo di ripetermi. E con il birdie della 15 sono andato in testa e alla 18 ecco il capolavoro. Ho rivisto il video e anche i commentato­ri inglesi dicono che la cosa giusta è mettere la palla in centro green e poi chiudere in par. Ma a me piace rischiare». 3 Con quel colpo ha vinto l’Open de France, terzo successo in carriera. Ma non è che a volte essere una “testa calda” può rovinare una gara?

«No, non è questo il problema. È che certi colpi ti vengono quando il gioco te lo permette… Io credo che a golf puoi fare di tutto, ma solo quando tutte le tue corde sono ben... accordate».

3Luke Donald, il capitano europeo di Ryder Cup, ha scritto su Twitter: “Grande Guido!!! L’unico a fare birdie all’ultima buca. Impression­ante! Campione!”.

«I compliment­i di Donald fanno sempre piacere, così come quelli di tutti gli altri, dei due vicecapita­ni, ma anche di Francesco Molinari. A Roma, all’Open, ho girato due giorni con Donald ed è stato un onore. Lui ha giocato molto bene, anche con la disavventu­ra della palla sbagliata alla 16 che lo ha costretto a un triplo bogey nel secondo giro. Però non ha avuto nessun gesto di stizza, è andato avanti tranquillo, lui che è stato numero 1 al mondo. Da campioni così c’è solo da imparare»

ricomincia­ta la collaboraz­ione con Niccolò Bisazza, il primo maestro.

«Sì, ho lasciato Binaghi con cui ho lavorato molto bene negli ultimi anni e non voglio togliere assolutame­nte nulla a lui. Credo che sia una grande risorsa del golf italiano. Sentivo sempliceme­nte di aver bisogno di cambiare rotta. Nick ha costruito le fondamenta del mio swing. Io non mi affido tanto ai numeri, lui è invece sì, è molto tecnico. Siamo gli opposti che si completano a vicenda».

3 A Parigi c’era Marta, la fidanzata: vivete insieme a Dubai. «Marta non mi segue sempre. Questa settimana per esempio non doveva venire, ci eravamo salutati a Roma e poi io ero partito per Parigi e lei era tornata in Veneto in macchina. Noi non lo sapevamo, ma lei e la moglie di Nick, Monica, avevano già deciso di farci una sorpresa e sabato mattina hanno preso un volo prestissim­o dall’Italia per Parigi e sono comparse in campo pratica. Ma che cavolo fate qui? Non me l’aspettavo proprio. Forse è un caso, però fra sabato e domenica non ho fatto nemmeno un bogey. E ho fatto 14 birdie».

3 A settembre 2023 c’è la Ryder. «L’anno scorso sentivo di esserci vicino, poi sono andate maluccio le due gare decisive. È stata una delusione. Ma adesso c’è Roma. E io sogno».

 ?? ?? Coraggioso Guido Migliozzi tira il secondo colpo alla 18: 180 metri nel vento con acqua davanti e dietro il green... La palla si è fermata a un metro dalla buca
Coraggioso Guido Migliozzi tira il secondo colpo alla 18: 180 metri nel vento con acqua davanti e dietro il green... La palla si è fermata a un metro dalla buca

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