Il nuovo Parlamento avrà volti noti, alcune conferme, esclusi eccellenti. Intanto, la Sicilia ha scelto il nuovo governatore.
Proprio Bonino non conquista il seggio di Roma, che la vedeva contrapposta (tra gli altri) all’ex alleato Carlo Calenda. Silvio Berlusconi torna in Senato, eletto a Monza, mentre la sua compagna, Marta Fascina, conquista il seggio in Sicilia. Daniela Santanché ha battuto l’economista dem Carlo Cottarelli, che aspetta buone notizie dal conteggio del proporzionale. Nel Milanese Isabella Rauti (FdI) batte Emanuele Fiano (Pd). Alla Camera eletti con SIVerdi Ilaria Cucchi e il sindacalista Aboubakar Soumahoro, mentre resta fuori Monica Cirinnà (Pd), l’ideatrice delle unioni civili, così come in Umbria il leghista ultracattolico Simone Pillon. Battuto nell’uninominale anche l’ex ministro Giulio Tremonti (FdI), così come i ministri “draghisti” Mariastella Gelmini e Mara Carfagna (Azione). Settima legislatura per Bruno Tabacci (Impegno civico), che a differenza di Luigi Di Maio riesce a farsi eleggere alla Camera. Restano fuori anche gli ex ministri grillini Spadafora e Azzolina. A Bologna Pierferdinando Casini (Pd) batte Vittorio Sgarbi. Al Senato ce la fa il virologo Andrea Crisanti (Pd), mentre resta fuori l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco.
Nessun colpo di scena in Sicilia, dove l’ex presidente del Senato Renato Schifani, sostenuto dal centrodestra, sarà il nuovo presidente della Regione. Secondo posto per Cateno De Luca, che ha corso da solo. Male la candidata del Pd Caterina Chinnici, dopo lo “strappo” del M5S, che ha gareggiato da solo. «È una vittoria di tutto il centrodestra. Adesso la Regione sarà in sintonia con il governo nazionale» ha sottolineato il neogovernatore. E subito ha rilanciato l’idea del ponte sullo Stretto di Messina: «Qui lo vogliamo tutti», assicura.