La Gazzetta dello Sport

È stato un picc PIOLI È A -8 DAL NAPOLI

MILAN, BRUSCA FRENATA SOLO UN PARI A CREMONA Nel primo tempo Carnesecch­i decisivo, ma l’assenza di Giroud si fa sentire e in attacco Origi e Rebic non brillano

- Di Luigi Garlando INVIATO A CREMONA

n pareggio che fa male come uno sberlone alla partenza del treno. Nella città di Ugo Tognazzi, che amava il Milan e la Cremonese, il Diavolo è incappato in un brutto scherzo da “Amici miei”. Con l’imprevisto 0-0 dello Zini, i rossoneri possono essere raggiunti da Atalanta e Lazio, avvicinati da Juve e Roma (a -2) e dall’Inter (a -3). Il Napoli è scappato via a +8 e non nessuno potrà rosicchiar­gli il vantaggio. Presto per dire che i campioni d’Italia hanno abdicato, ma di sicuro la notte di Cremona ha lanciato segnali preoccupan­ti, oltre i numeri. Il Napoli ha vinto a Bergamo anche senza Kvaratskhe­lia, la stella più luminosa finora. Quando invece Leao ha lasciato a piedi il Milan, come nel primo tempo di Torino (sostituito) e come ieri (entrato malissimo nella ripresa), il Diavolo ha raccolto un punto in due trasferte. A Torino, Olivier Giroud, ieri assente, è entrato solamente nel finale. Quando mancano i gol e i movimenti del francese, i rossoneri sbattono regolarmen­te contro un muro. Origi ieri è stato disastroso. De Ketelaere, alla prossima, giocherà la ventesima partita ufficiale nel Milan e non ha ancora fatto un gol. Pioli ci ha provato anche con il giovane Lazetic. Nulla. Dopo nove partite di fila in campionato, il Diavolo non segna contro la terza peggior difesa del torneo.

Il Napoli non ha passeggiat­o a Cremona. Ma, quando è stato raggiunto sull’1-1, ne fatti altri tre con giocatori pescati dalla panchina: Simeone, Lozano, Olivera. E’ grazie a questa profondità di rosa, è grazie ai gol di Raspadori e Simeone, alternativ­i a quelli di Osimhen, che Luciano Spalletti ha scavato il baratro degli otto punti, difficili da colmare, perché quel tesoro alternativ­o Stefano Pioli non ce l’ha. E ieri lo si è visto in modo plateale. Applausi e onore alla Cremonese, per una resistenza appassiona­ta e ben organizzat­a. Se il Milan avesse avuto voglia di fare gol, come l’ha avuta la Cremonese di non prenderlo, forse sarebbe andata in modo diverso.

Muro grigioross­o Sfilare Theo Hernandez (squalifica­to) e Leao (turnover) al Milan è come tagliare i capelli a Sansone. Pioli si attrezza disegnando nuove linee di gioco. Difesa a 3 con Thiaw al posto di Kalulu, Messias e Ballo-Touré larghi con Diaz a sostegno di Origi e Rebic: 3-4-1-2. La rinuncia a titolari come Sernicola e Okereke fa supporre che Alvini abbia molto a cuore la sfida di Empoli di venerdì, delicatiss­ima per una Cremonese in zona retrocessi­one. Risparmio energetico e resistenza: linee basse e compatte, lotta su ogni palla e là davanti, il lampione Ciofani per staccare dal cielo lanci lunghi e l’agile Felix a covare la ripartenza. Ugo Tognazzi, a un secolo

dalla nascita, è stato omaggiato dalle due squadre, presenti il figlio Gianmarco e il nipote che ha portato il pallone in campo. A suo modo, lo omaggia anche il Milan perché i primi 20 minuti rossoneri sono una supercazzo­la: palleggio inutile, senza sbocchi. Diaz, che pende a destra per duettare con Messias, si accende a intermitte­nza. Rebic ciondola indolente. Origi pasticcia, impacciato. Al solito, Bennacer è il più lucido e Tonali il più continuo. I rossoneri allargano una falange di sei uomini in attacco per aumentare le linee di passaggio e provare ad attaccare gli interspazi, tenendo sotto palla il solo Bennacer e i tre difensori. Nella seconda parte del tempo, il martellame­nto rossonero comincia a fare cronaca. Minuto 23: Diaz mette fuori in scivolata un cross di Messias. Minuto 26, l’occasione più limpida: Rebic ruba palla a Ghiglione e trova Origi oltre la linea. Bravo Carnesecch­i a intercetta­re di piede. Il portiere reagisce bene anche sul potente colpo di testa di Thiaw (37’) e su una bordata di Messias (40’). La Cremonese non tira mai e manco ci prova, ma va a bere il tè con il risultato che voleva. Senza la scintilla buona, il 72 per cento di possesso del Milan è polvere da sparo inutile.

Leao spento Comunque, anche senza scintilla, il Milan spinge in rete il pallone all’11’ della ripresa. Lo fa Origi in coda a un’azione confusa, ma il Var evidenzia il fuorigioco. Come non detto. Pioli non può più aspettare: dentro subito Leao (per il pessimo Origi) e poi De Ketelaere (per il volonteros­o Diaz). Ma, nonostante i due nobili cacciatori di scintille, il Milan non va oltre un tiro cross del portoghese, anche perché la Cremonese continua a difendersi benissimo e Alvini, inserendo Sernicola, Okereke e Buonaiuto, comincia a sognare oltre il punticino. Pioli butta dentro anche il giovane e potente Lazetic per aumentare la forza d’urto e l’incursore Krunic per Tonali che in panchina scaglia una bottigliet­ta d’acqua. Spiega il Pierozzi in “Amici miei”: «Che cos’è il genio? E’ fantasia, intuizione, decisione, velocità d’esecuzione». Di questo avrebbe bisogno il Milan, di un colpo di genio per sfondare il muro, ma Leao è entrato come il più svogliato dei Balotelli e nessuno porta l’idea buona. Paradossal­mente, nella ripresa, il solo vero tiro in porta, il primo della sua partita, lo fa la Cremonese al 49’ con Buonaiuto. Ma i ragazzi di Alvini hanno stramerita­to il punto, per volontà, applicazio­ne, organizzaz­ione e cuore. Il Milan non ha mai sentito così scollato il suo scudetto al petto. Come se fosse antani.

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 ?? LAPRESSE ?? Una serata no La delusione sul volto dei giocatori del Milan alla fine della partita di Cremona: ecco Pobega, Bennacer e De Ketelaere
LAPRESSE Una serata no La delusione sul volto dei giocatori del Milan alla fine della partita di Cremona: ecco Pobega, Bennacer e De Ketelaere

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