PIOLI I conti non torna
Il campionato è lungo ma bisogna fare i complimenti al Napoli «Napoli a +8? Tanti Questa classifica non deve piacerci» «Milan generoso ma poco lucido, questa partita ci ha dato la scossa»
Stiamo bene, con la Fiorentina possiamo fare meglio di così Stefano Pioli Allenatore Milan
Marco Fallisi
L’album dei ricordi andava aggiornato a dovere, invece a Stefano Pioli magari verrà voglia di strappare l’ultima foto: allo Zini di Cremona, l’allenatore del Milan ha segnato il suo primo e unico gol in Serie A (nell’ottobre del 1989); questa volta i suoi diavoli sono clamorosamente andati in bianco. E adesso rischiano di finire in rosso con i conti in classifica: se l’obiettivo del tecnico rossonero era quello di «restare in scia al Napoli» sfruttando gli ultimi due turni prima della sosta per il Mondiale, favorevoli sulla carta, la realtà adesso racconta di un Napoli che rischia di svanire dal mirino del Milan. Gli azzurri sono un rullo e volano a 38 punti, tre in più dello scorso anno dopo 14 giornate, i rossoneri si sono inceppati e girano a 30, due punti in meno di 365 giorni fa. Il risultato è un distacco da fuga vera: tra la capolista e il Milan ora ci sono 8 punti, e tra oggi e domani Atalanta e Lazio potrebbero agganciare i campioni, con Juve e Inter pronte ad avvicinarsi. «Otto punti sono tanti, è un distacco notevole – ammette Pioli a fine partita -, questa classifica non ci deve piacere e domenica abbiamo la possibilità di tornare a vincere. Il campionato è lungo con tanti punti a disposizione, ma è chiaro, non volevamo questo distacco. Bisognare fare i complimenti al Napoli».
Salute e pigrizia C’è un problema di rendimento, perché la squadra ha invertito la marcia lontano da San Siro in maniera preoccupante – il pareggio di ieri a Cremona arriva dopo la sconfitta di Torino –, c’è un problema di rotazioni se è vero che chi ha preso il posto degli assenti – vedi Ballo-Touré e Origi per Hernandez e Giroud, squalificati – non ha inciso come sanno fare i titolari della cattedra. C’è, infine, una spia che si accende minacciosamente quando il Milan si affaccia alle partite teoricamente più abbordabili: Bennacer e compagni non hanno trovato la vittoria in due delle ultime quattro gare contro squadre neopromosse in Serie A, dopo averne vinte 10 delle precedenti 11. Pioli non ne fa una questione di rilassamento: «Non penso che la squadra sia pigra quando affronta le “piccole”, con la Cremonese abbiamo approcciato bene la partita recuperando moltissimi palloni. Quello che cambia forse è il tipo di soluzione che questa volta ci è mancato, perché quando giochi con grandi squadre ci sono più spazi, ci sono più libertà e più situazioni per lavorare: magari in gare come quella di stasera (ieri, ndr) occorrono delle giocate individuali che possano sbloccare l’equilibrio e noi in questa occasione non abbiamo fatto bene, ne abbiamo costruite parecchie, soprattutto nel primo tempo ma siamo mancati di precisione tecnica, di fluidità e di qualità nelle scelte offensive. Nella ripresa, poi, abbiamo perso velocità. Ho visto un Milan generoso, ma poco lucido in certe situazioni».
Scossa e sosta A 90 minuti dalla sosta mondiale che manderà in letargo il campionato fino a gennaio, lo stop che seguirà dopo il match di domenica con la Fiorentina somiglia a un’oasi alla quale rifocillarsi visto il ritmo degli ultimi tempi. Metafora che per Pioli funziona fino a un certo punto, perché per il tecnico non si tratta di ricaricare una squadra in debito di ossigeno: «Noi stiamo bene e c’è una partita in cui dovremo mettere in campo una prestazione senz’altro migliore di questa, contro la Fiorentina sarà una partita diversa dal punto di vista tattico e noi possiamo sicuramente fare meglio di così. Poi, durante le settimane di pausa, cercheremo di sfruttare il momento per ripresentarci al meglio alla ripresa: campionato, Champions, Coppa Italia, ci sono obiettivi importanti per i quali giocare. La scossa è già arrivata, qui a Cremona».