La Gazzetta dello Sport

Luciano: «Il cammino dei sogni è lungo, ha tante insidie»

«Dobbiamo cercare di trarre vantaggio dalla pausa di campionato per il Mondiale: guai ad ascoltare chi ci mette pressione»

- Di Gianluca Monti NAPOLI

Luciano Spalletti si gode il suo Napoli, capace di cogliere il suo decimo successo consecutiv­o in campionato. Anche contro l’Empoli la svolta è arrivata dalla panchina perché - come il tecnico ha ribadito più volte «l’addizione delle qualità di 22 calciatori vale di più dell’addizione delle qualità di 11 calciatori. Questo sport è cambiato, noi si rigioca sabato alle 15 per cui è impensabil­e non pensare di sfruttare tutta la rosa. Non crediate che a me non vengano dubbi di formazione, ma l’importante è aver fiducia in tutti». In effetti, il coinvolgim­ento del gruppo è totale ed è attraverso il lavoro di squadra che si raggiungon­o certi risultati. Spalletti non è scaramanti­co, evita di pronunciar­e la parola scudetto, ma ha ben chiaro l’obiettivo che la sua squadra intende perseguire: «Questa vittoria l’abbiamo ottenuta come quelle squadre che hanno capito che i tre punti sono importanti in base a dove si vuole arrivare e non all’avversaria che si ha di fronte. L’abbiamo vinta bene e al di là degli episodi». A proposito, Spalletti non le manda a dire: «Secondo me il rigore era netto e comunque poi abbiamo fatto un altro gol. Certo, non è stata una partita facile. Anzi sapevamo quanto fosse complicata perché loro sono una squadra tosta e ben allenata. Avevano preparato bene la gara, i centrocamp­isti scivolavan­o sugli esterni e si vedeva che volevano fermare a tutti i costi il Napoli come è giusto che sia. L’abbiamo portata a casa in maniera sofferta ma meritata».

Lucidità La difficoltà di arrivare in fretta sugli esterni nel primo tempo ha penalizzat­o il Napoli che non è riuscito a dare ampiezza alla manovra. Spalletti però ha apprezzato una nuova virtù dei suoi, la pazienza: «La squadra è stata brava a non farsi portare dalla partita, non si è fatta travolgere emotivamen­te dal fatto che non è riuscita a creare nella prima frazione tante occasioni come accade spesso. È rimasta ordinata, lucida, e ha fatto quello che doveva fino a prevalere anche per le sue qualità individual­i». Per Spalletti sono dieci vittorie di fila, come con la Roma nel 2005-06. Ora nel mirino c’è l’Udinese, poi arriverà la sosta: «Cercheremo di trarre vantaggio dalla pausa per il Mondiale, guai ad ascoltare chi ci mette pressione. Il cammino dei sogni è lunghissim­o, le insidie sono tantissime».

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AFP Tecnico Luciano Spalletti, 63 anni, con Maria Sole Ferrieri Caputi, ieri “Quarto uomo” al Maradona

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