La Gazzetta dello Sport

«Tammy è un mistero ma vorrei più qualità»

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Roberto Pruzzo, lei è la personific­azione della Roma bella, vincente e prolifica: dal punto di vista dello spettacolo l’ultimo derby ha dato poco.

1 «Io ero convinto che sarebbe finita in un pareggio. Poi Ibanez ha fatto quell’errore ed è cambiato tutto. Certo, entrambe le squadre avevano assenze, ma di bel gioco se n’è visto proprio poco».

Ha sentito Mourinho domenica? «In Inghilterr­a dopo venti minuti di una partita del genere la gente andava a casa, noi latini invece abbiamo un’altra mentalità»

2 «Forse sarebbe ora che anche noi cominciass­imo a fare come gli inglesi, ma non credo che succederà mai. Non voglio parlare della Lazio, ma anche se la Roma in questo momento ha difficoltà oggettive per l’assenza del giocatore migliore, cioè Dybala, il gioco in certi momenti è parso involuto, macchinoso. Per carità, succedeva anche ai miei tempi, ma poi c’era sempre chi si inventava la giocata per risolvere la partita. Adesso invece accade più raramente».

Crede che il problema 3 potrebbe essere il sistema di gioco?

«Di sicuro col 3-5-2 o similari hai una squadra compatta, chiusa, solida, ma poi è più difficile andare a proporre manovre ariose. Mourinho dice che le caratteris­tiche dei giocatori che ha in rosa lo portano a fare questa scelta. Sarà...».

Da ex attaccante, che 4 cosa succede ad Abraham e Belotti?

«Non lo so. L’inglese sembra un altro giocatore rispetto allo scorso anno. Eppure le qualità le avrebbe. Discorso diverso per Belotti. Lui è generoso, ma non è che abbia doti tecniche eccelse»

Lei che cosa faceva 5 quando non segnava?

«Io? Mi sentivo in colpa verso i miei compagni. Ma per fortuna mi è successo poche volte» ma. cec.

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