Rincon: «Samp, ci salveremo, ma servono testa e umiltà»
Stasera ritrova il Torino, una parte importante del suo passato (cinque anni, da inizio 2017 a inizio 2022), ma il pensiero di Tomas Rincon va più indietro nel tempo, alle sue stagioni in Bundesliga: da lì trae la lezione per la Samp. Mai abbattersi. «Avevo già vissuto una situazione simile a quella di oggi quando ero ad Amburgo, stagione 2013-14, con molte analogie. Ci piazzammo sedicesimi, andammo agli spareggi (con il Greuther Furth e poi con il Karlsruhe, n.d.r.). Non una bella sensazione, però finì bene. Anche quella squadra era forte, c’era Van der Vaart...».
Anche voi avete ottime individualità. Cosa vi è successo?
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«Mi dispiace che all’inizio la Samp non abbia raccolto quanto avrebbe meritato, perché abbiamo fatto buone partite e poi siamo entrati in un periodo dove ci siamo, per così dire, appesantiti, sul piano fisico e mentale. Non riuscivamo ad ottenere la prima vittoria, né a fare punti. Quando entri in queste dinamiche negative, tutto si complica».
3Solo questo?
«Beh, il calendario iniziale è stato complicato, eppure la Samp aveva fatto comunque qualche buona prestazione. Penso ad esempio alla sconfitta in casa con il Milan, dove senza quel rigore per i rossoneri, e con la Samp in undici contro dieci, forse avremmo anche potuto vincere. Poi siamo mancati a Salerno, a Verona abbiamo avuto molte responsabilità, e lì è diventato tutto più difficile».
3Stankovic ha detto che voleva innanzitutto alleggerirvi sul piano mentale. Conferma?
«Quando si cambia la guida tecnica, l’effetto più immediato è un’iniezione di energia, perché si alza di nuovo la tensione. Mutano i metodi di lavoro, ad esempio. Stankovic ci ha dato questa spinta, adesso dobbiamo essere però bravi noi a sostenere un certo tipo di competitività per affrontare le prossime gare in modo giusto. Con lui abbiamo raccolto quattro punti, c’è ancora tantod a fare».
3L’idea
del mister era di farvi uscire dalla zona rossa prima della pausa per il Mondiale.
«Questa Samp secondo me vale di più rispetto alla situazione attuale, se uno esamina la rosa singolarmente. Però adesso siamo lì, e vuol dire che ce lo siamo meritati. Serve autocritica, proviamo a fare di più. Alla fine parla il campo e bisogna far sì che sia a nostro favore».
3Serve l’aiuto di tutti, Stanko
vic attinge anche dai giovani.
«Sono bravi e, in situazioni come la nostra, giocatori con la testa libera possono essere preziosi. Penso a Yepes o ad Amione. Al resto dovremo pensare noi per tirare il gruppo».
3Il discorso societario vi condiziona?
«No. Poi, è chiaro che se avessimo lavorato in altre condizioni sarebbe stato meglio, ma al campo siamo tranquilli. E poi, pensare ad altri discorsi extracalcio sarebbe negativo perché ci ruberebbe solo energie».
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