La Gazzetta dello Sport

El Diablo e Marquez lanciano l’allarme «Così non ci siamo»

Quartararo molto critico: «Motore Yamaha ancora lento» Marc: «La Honda non mi soddisfa»

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Vanno in vacanza scontenti e preoccupat­i. Fabio Quartararo e Marc Marquez avevano alte aspettativ­e per questo test che doveva gettare le basi per il 2023. Invece alla fine della giornata tornano a casa pieni di dubbi. Il francese della Yamaha perché il nuovo super motore, di cui aveva decantato le qualità nel test di Misano, qui non ha funzionato. Lo spagnolo della Honda, perché di quella rivoluzion­e tecnica che aveva chiesto alla HRC sin dal suo ritorno sulle scene (da spettatore a Zeltweg) finora non c’è traccia, con nessun vero passo in avanti.

Fabio deluso Chiedono a Quartararo cosa pensa del nuovo motore, lui si prende una lunga pausa e poi inizia a parlare. «Sono sorpreso, perché questo motore avrebbe dovuto essere un po’ più veloce di quello che abbiamo provato a Misano e Barcellona, invece l’ho trovato simile a quello che ho usato nell’ultimo weekend. Soprattutt­o nel giro veloce: abbiamo analizzato le velocità ed erano le stesse. Dobbiamo analizzare i dati perché anche quando Crutchlow ha girato a Motegi e Jerez, lì c’era una grande differenza: non erano 1-2 chilometri, e se la riesci a notare su un rettilineo di 500 metri, qui avrebbe dovuto essere ancor più evidente. È chiaro che sono deluso, non era certo questo il modo in cui avrei voluto finire l’anno, ma è chiaro che qualcosa deve essere andato storto, perché non è possibile che nei test ci fosse un migliorame­nto e oggi (ieri; ndr) nulla. È incomprens­ibile. E lo stesso credo che valga per Franco (Morbidelli, che boccia a sua volta l’evoluzione; ndr). La mia miglior velocità l’ho fatta in scia. Dobbiamo capire. Io vado in vacanza, ma gli ingegneri dovranno lavorare duro in questi mesi».

Marc nervoso Anche Marquez si aspettava un cambio di marcia dalla Honda. Invece, dopo essere partito con toni soft, più parla del suo lunedì e più le parole diventano accusatori­e nei confronti del gigante (azzoppato) di Tokyo. «Era un prototipo con piccole modifiche di motore, qualche telaio e altre cose, ma non ho notato grandi differenze» esordisce l’otto volte iridato spagnolo. Ovviamente non sono soddisfatt­o del lavoro fatto dagli ingegneri. All’anteriore ho avuto un po’ più di feeling, ma al tempo stesso perdiamo in altre aree. Se mi aspettavo di più? Sì, però non è accaduto, anche se so che la Honda sta lavorando. Mi aspetto un grosso passo avanti per i test di febbraio in Malesia perché ci serve molto di più se vogliamo lottare per il Mondiale, e in questo momento non potremmo farlo con questa moto. Il carattere della moto è lo stesso, serve cambiare di più». Nel box, tante facce nuove. «Dal Giappone sono arrivati tutti i responsabi­li dei vari settori per vedere e capire, era parecchio che non vedevo tanti giapponesi nel box. Però avrei voluto fare un passo avanti più grande e non è così, i cambiament­i che ci sono stati sono piccoli, ma il concetto è lo stesso, la direzione è la stessa di quella dell’ultimo inverno e invece ci serve di più di tutto. Di motore, di stabilità in frenata, di grip al posteriore. La Honda deve rischiare di più? Per rischiare devi sapere in che direzione andare, non puoi metterti a sparare in aria e sperare di colpire qualcosa. Ho scambiato un paio di parole con Mir e Rins, da quello che ho saputo all’inizio sono stati sorpresi. Ma del resto, come è una moto lo vedi dai tempi: se arrivano subito è facile, se invece impieghi tutto il giorno per fare un crono accettabil­e…». Poi lo portano via, per evitare che le accuse aumentino.

p.i.

 ?? ?? 8 Mondiali Marc Marquez, 29 anni, ha vinto il Mondiale in 125, Moto2, e sei titoli MotoGP
8 Mondiali Marc Marquez, 29 anni, ha vinto il Mondiale in 125, Moto2, e sei titoli MotoGP

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