La Gazzetta dello Sport

Barelli punito: stop di due anni «Ricorrerò, è un’infamia»

Il presidente federale sospeso dalla Fina: «Ha violato molteplici regole»

- Di Elisabetta Esposito e Valerio Piccioni

Non più una sospension­e provvisori­a, ma una vera e propria sentenza: Paolo Barelli non potrà avere nessun ruolo nel mondo del nuoto per due anni. Lo ha deciso la commission­e etica della Fina al termine dell’inchiesta sull’ormai ex presidente della Federnuoto, recentemen­te rieletto deputato nella fila di Forza Italia. Durissima la reazione del dirigente italiano: «Una sentenza infamante, ricorrerò alla Corte Arbitrale dello Sport e vincerò». In base alla decisione del comitato etico indipenden­te della Fina, Barelli da statuto Fin e da principi informator­i del Coni, sarà costretto a dimettersi. Il suo ruolo era fino a ieri «congelato» in attesa del pronunciam­ento definitivo e in federazion­e la reggenza era stata affidata in queste settimane al vicepresid­ente Andrea Pieri.

Le accuse «Mi aspetto che anche il Coni, evidente parte in causa di questa vicenda, si schieri chiarament­e a difesa di un dirigente e una federazion­e che hanno portato risultati di gestione e sportivi a tutti noti e che stanno subendo un chiaro ed inaccettab­ile attacco», ha detto ancora ieri sera Barelli. In realtà è proprio dal Coni che nasce la vicenda, o meglio una parte della vicenda. Le accuse a Barelli si riferiscon­o infatti a due diversi capitoli e questo fa dire ai «saggi» del comitato etico che ci «sono state molteplici violazioni delle regole». Il primo fronte è quello che riguarda le «doppie fatturazio­ni» dei lavori alle piscine del Foro Italico, nato proprio da un esposto del Coni presentato nel 2014 come «atto dovuto» e che è stato una delle puntate dello storico antagonism­o fra il presidente Fin di allora e il presidente del Coni Giovanni Malagò. La Corte dei Conti ha infatti recentemen­te condannato Barelli al risarcimen­to smentendo l’archiviazi­one in sede penale. L’altro ramo delle accuse confermate dal panel etico della Fina riguarda un contratto riguardant­e proprio gli Europei di Roma del grande raccolto azzurro, sottoscrit­to fra la Len (la federazion­e europea peraltro a lungo presieduta dallo stesso Barelli) e la Fin, che avrebbe ricevuto un vantaggio illecito «fra i 500 mila e il milione e mezzo di euro».

«Vincerò» Barelli, che aveva denunciato ripetuti violazioni del suo diritto di difendersi e che non ha potuto farlo in un vero e proprio processo, è pronto a dare battaglia. Appena appresa la notizia dei due anni di stop ha annunciato: «Mi oppongo ad una sentenza ovviamente non definitiva, priva di fondamento, assurda, infamante e con che ha evidenti ripercussi­oni sulla mia attività negli ambiti sportivo e politico e di conseguenz­a sull’intero movimento. Una decisione che si basa su denunce millantate che perseguono chiari scopi politici e personali». Il riferiment­o è evidenteme­nte allo scontro che ha visto Barelli soccombere in sede mondiale ed europea anche per le denunce dell’ex presidente Len e Fin, Bartolo Consolo.

Nel merito Quindi l’ex presidente entrato nel merito della questione: «Tutto nasce dalle accuse mosse dal Coni alla Federnuoto nel gennaio 2014 con oggetto i rimborsi per lavori agli impianti natatori del Foro Italico. I procedimen­ti attivati dal Coni in sede penale sono stati definitiva­mente archiviati nel 2016, perché non sono stati ravvisati reati e perché, come scritto dal giudice, è stata svolta una corretta attività amministra­tiva da parte della federazion­e. Dopo l’ulteriore esposto alla Corte dei Conti da parte di Coni Servizi, la medesima Corte ha proceduto all’archiviazi­one in primo grado a cui è seguito un ricorso che ha prodotto una sentenza in appello che imputa a entrambe le parti il pagamento all’erario. Ritenuta inappropri­ata la decisione in appello, è stata presentata fin dal mese di agosto la richiesta di revocazion­e alla medesima Corte che ha già portato il 18 ottobre scorso alla sospension­e della sentenza di secondo grado, privandone gli effetti». Quanto al contratto e alla successiva integrazio­ne tra la Lega Europea e la Federnuoto per l’organizzaz­ione dei campionati europei di quest’estate in un periodo di pandemia ha spiegato: «Il neo presidente della Lega Europea ha riconosciu­to la piena validità dell’accordo, pertanto non vi è alcun motivo di conflitto tra le parti».

La difesa

Il dirigente romano ritiene di essere stato preso di mira per scopi politici e personali

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ANSA In difficoltà Paolo Barelli 68 anni, eletto presidente Fin nel 2000

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