La Gazzetta dello Sport

MAGICA BUCA IN UNO ALL’ASTA LA PALLINA DI TIGER WOODS: PUÒ VALERE MILIONI

Era il 1° settembre 1996, la sua prima gara da pro’: la presero due tifosi, che oggi hanno deciso di monetizzar­e

- Di Matteo Dore

omenica 1 settembre 1996. Al Brown Deer Park golf club di Milwaukee, Wisconsin, si gioca l’ultimo giro del Greater Milwaukee Open e alla buca 14 c’è Tiger Woods. Ha solo 20 anni, è alla sua prima gara da profession­ista, ha passato il taglio ma è lontano dalle prime posizioni. Eppure c’è molta gente attorno a lui perché il giovane Tiger aveva già dominato tra gli amateurs e il mondo del golf lo aspettava con ansia, sapendo che anche fra i grandi non avrebbe mai tradito le attese. Per rendere l’idea: nel momento in cui era diventato profession­ista si era attivato il contratto con Nike che gli garantiva 40 milioni di dollari. La domenica prima, il 25 agosto, Tiger aveva vinto il suo terzo Us Amateurs consecutiv­o, il martedì aveva annunciato la decisione di lasciare i dilettanti e il giovedì si era presentato sul tee della 1 dove lo starter lo aveva annunciato così: «Da Orlando, Florida, al suo debutto tra i profession­isti, Tiger Woods». Un errore clamoroso perché Tiger era nato e cresciuto in California e ad Orlando ci aveva solo giocato qualche volta.

Un ferro 6

Ma torniamo alla domenica. Buca 14, un par 3 da 185 metri. Tiger estrae dalla sacca un ferro 6, con un colpo lungo e potente spedisce la palla a pochi metri a destra della bandiera, poi la vede rotolare dolcemente verso sinistra fino a infilarsi direttamen­te in buca. Prima gara come pro’, prima buca in uno. L’ultima volta che ci era riuscito aveva 16 anni e stava giocando sul campo della Marina militare a Long Beach, in California. Rivedere oggi il video di quel momento è quasi commovente, c’è un ragazzino felice con i pantaloni neri larghissim­i e una maglia verde ancora più abbondante, il tradiziona­le rosso da ultimo giro doveva ancora arrivare - che saluta il pubblico togliendos­i il cappello e che riceve l’abbraccio del suo caddie Mike “Fluff” Cowan e del compagno di gioco di quel giorno, Joe Daley. Quando arriva sul green si guarda in giro, poi spia dentro la buca per accertarsi che la pallina sia proprio lì, la raccoglie con due dita e con un gran sorriso decide di lanciarla verso il pubblico.

Due tifosi In mezzo alla gente ci sono due tifosi qualsiasi. Bob Gustin e suo cognato David Beck. Sono lì che aspettano Tiger. Sono fortunati: la pallina viaggia verso di loro, David non riesce a prenderla al volo ma la devia verso Bob che la fa sua. Sono anche furbi: con l’aiuto del direttore del torneo riescono ad avvicinare Tiger Woods alla fine del giro e a farsi autografar­e la pallina che per più di 25 anni è rimasta a casa di Gustin. Che adesso ha deciso di venderla: «Non so quanti soldi farò. Che siano poche migliaia di dollari o decine o centinaia o anche di più, la cosa certa è che farò a metà con David. È stato lui a urlare a Tiger di tirarcela, è stato lui a toccarla per primo. Metà dei soldi sono suoi».

Putter e biglietti Ma quanto può valere la pallina? Difficile dirlo. Recentemen­te sono stati venduti degli oggetti appartenut­i a Tiger o comunque a lui collegati. Un suo putter – forse nemmeno mai usato, ma comunque firmato – è stato comprato per 400 mila dollari, il set di mazze con cui completò il “Tiger Slam” nel 2000-2001 quando vinse tutti e 4 i Majors consecutiv­amente - è andato via per più di 5 milioni di dollari. Pazzesco poi il prezzo spuntato per un biglietto di quella domenica 1 settembre 1996, un semplice tagliando di ingresso senza firme di giocatori o altre cose particolar­i: 99 mila dollari. Un altro dato per cercare di capire il valore della pallina all’asta: le buche in uno sono rare anche tra i profession­isti. Tiger ne ha fatte 3: quella di Milwaukee nel 1996, una nel 1997 nel Phoenix Open e l’ultima nel 1998 in Colorado allo Sprint Internatio­nal. Sono quindi 24 anni che non ne fa più, almeno a livello ufficiale. E delle ultime due non si sa dove siano finite le palline. Quella in vendita in questi giorni è quindi unica e storica. Chi volesse provare a portarsi a casa un pezzettino della leggenda di Tiger Woods ha tempo fino alla mezzanotte del 18 novembre. Potrebbe rivelarsi anche un buon investimen­to: quanto potrà valere tra altri 25 anni?

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 ?? ?? La prendo io Il momento in cui Bob Gustin, che era vicino al green della 14 l’ultimo giorno del Milwaukee Open, prende al volo la pallina lanciata da Tiger Woods che ha appena realizzato la prima “hole in one” della carriera. In alto, nel titolo, la pallina autografat­a da Tiger
La prendo io Il momento in cui Bob Gustin, che era vicino al green della 14 l’ultimo giorno del Milwaukee Open, prende al volo la pallina lanciata da Tiger Woods che ha appena realizzato la prima “hole in one” della carriera. In alto, nel titolo, la pallina autografat­a da Tiger
 ?? ?? Uno swing di Tiger Woods, oggi 46 anni, quando era giovane ed era appena arrivato sul Pga Tour
Uno swing di Tiger Woods, oggi 46 anni, quando era giovane ed era appena arrivato sul Pga Tour

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