Dimarco nuovo re di San Siro
Oggi l’esterno sinistro compie 25 anni «Dedicato alla famiglia e agli amici»
Fede si fa un regalo «Visto che reazione Doppietta da urlo»
Un gol sotto la curva Nord, con la specialità della casa. E uno sotto la Sud, con un pezzo di repertorio sconosciuto ai più, ma che ha da sempre nel suo bagaglio tecnico. Federico Dimarco oggi compirà 25 anni e ha scelto la serata giusta per farsi un bel regalo e realizzare la prima doppietta in nerazzurro. Almeno limitando il tempo all’avventura in prima squadra, perché nelle giovanili Federico ha sempre fatto fuoco e fiamme su quella fascia, cosa che adesso sta cominciando a fare con impressionante costanza anche tra i grandi. Dimarco ha unito tutto lo stadio dopo i fatti successi nella Nord contro la Samp: si è fatto ambasciatore del popolo nerazzurro, proprio lui figlio della curva e incarnazione del Dna interista. Due reti, dunque. La prima su calcio di punizione, con una fiondata velenosa forte e precisa, che è schizzata sul terreno e ha fulminato Skorupski. Poi la perla di qualità, da fantasista più che da vecchio terzino, con dribbling e tiro a giro sul palo lungo. Qualità al potere, perché Federico è anche questo, e non solo perché specialista nei calci piazzati. Segnare a San Siro, per lui, ha sempre un sapore diverso e quando lo stadio si è alzato in piedi per celebrarlo nel momento della sostituzione, Dimarco
ha risposto all’ovazione applaudendo tutti e uscendo piano piano, per godersi fino all’ultimo istante quel dolce sapore di felicità.
Per la famiglia E anche per questo, la dedica a fine partita è speciale: «Non avevo mai segnato sotto la Nord – commenta subito Dimarco -. Questi gol voglio dedicarli alla mia famiglia e ai miei amici». Poi sulla partita: «Non abbiamo sicuramente iniziato benissimo, abbiamo preso il gol su una carambola di un tiro che finiva fuori di dieci metri – sottolinea Federico -. L’importante è che ci sia stata la reazione e che abbiamo vinto». Una vittoria che rimette tutti di buonumore, come il rientro dell’amico Brozovic, con cui ha scherzato dopo il gol: «Mi ha fatto una battuta che teniamo tra noi» chiude Federico. De resto, i segreti dello spogliatoio sono sacri.
Il nuovo re L’Inter ha finalmente un nuovo padrone a sinistra: ci ha messo un anno in più, forse, ma non per demeriti personali. Lo scorso anno era impossibile togliere il posto a Ivan Perisic, autore della migliore stagione della sua avventura all’Inter: eppure Federico è riuscito a ritagliarsi lo spazio necessario per dimostrare di essere pronto al grande salto. E per Inzaghi è diventato presto un pupillo, da plasmare con cura e sagacia, in attesa del definitivo salto di qualità. Dimarco ha fatto a lungo il terzo centrale, libero di spingersi e sovrapporsi, diventando una fabbrica di assist a cui Inzaghi non ha più potuto rinunciare. Così, quando Perisic ha deciso di fare le valigie e trasferirsi a Londra, Dimarco ha capito che questo sarebbe stato il suo anno. E fa nulla se per molti era Gosens il titolare: Federico con il lavoro e le prestazioni ha cancellato il dualismo a sinistra, prendendosi lo scettro in fascia. Con qualità, applicazione e personalità, caratteristiche che lo hanno portato dritto nello spogliatoio della Nazionale, dove il 26 settembre ha realizzato il suo primo gol in azzurro. La rete numero 1500 dell’Italia: anche lì, ha scelto il momento giusto per entrare dritto nella storia.
Non abbiamo certo iniziato benissimo, ma poi ci siamo ritrovati al meglio Sulla partita
Marcelo è un rientro importante, dopo il gol mi ha fatto una battuta che teniamo tra noi