Motta amaro: «Sul secondo gol il fallo è inesistente»
Il rossoblù: «L’episodio ha inciso anche perché non è la prima volta Ma non possiamo farci condizionare»
Se si potesse giudicare solo il famoso “approccio alla partita”, Thiago Motta se ne tornerebbe in Emilia contento e beato per quella ventina di minuti scarsi in cui il Bologna ha fatto tremare San Siro. Peccato che, in una partita, di minuti ce ne sono altri 70 e che il tabellone del suo vecchio stadio lampeggi come fosse finito il primo set: 6-1. Il tecnico del Bologna,
tripletista sempre amato in casa Inter, alla fine ha ammesso le sue colpe, ma ha trovato pure il modo pure di lanciare una frecciata velenosa all’arbitro Colombo. «L’inizio è stato ottimo, siamo entrati bene in partita, ma tutto il resto è responsabilità mia… – ha ammesso -. Alla fine non possiamo perdere la testa con episodi che sono successi nel primo tempo. Capisco i giocatori, perché stare in campo a queste condizioni, è difficile ma dobbiamo continuare la partita». Si riferiva al fischio su Lautaro che ha portato alla punizione di Dimarco, dopo la quale il Bologna si è dato malato: «Per voi era punizione? – ha chiesto provocatoriamente in conferenza stampa - Per me non era punizione, chiarissimo… Questo episodio l’ha cambiata tantissimo: un fallo inesistente e prendiamo il secondo gol… Sicuramente ha inciso anche perché non è la prima volta, ma una squadra come la nostra non può farsi condizionare così».
Ora il Sassuolo Anche in un naufragio come questo, occorre comunque cercare qua e là qualcosa di positivo a cui appendersi disperatamente. Thiago Motta lo ha identificato in Orsolini, che ha costruito il gol dell’illusione, anche se il tocco definitivo è della schiena di Lykogiannis: «Riccardo l’ho visto bene, non solo in partita ma negli allenamenti. Nelle altre gare è subentrato, stavolta è stata una partita molto difficile per tutti. Dopo il 2-1, non solo lui ha sofferto: abbiamo perso un po’ il filo del gioco e la concentrazione. Sono contento, però, perché lui mette una buona attitudine e capiamo quello che ci può dare in avanti». Nel mirino, però, restano i suoi due cambi all’intervallo (fuori Lucumì e Medel per i disastrosi Sosa e Moro) che, anziché raddrizzare la nave, l’hanno mandata a picco: «Gary era nervoso, ma è un giocatore d’esperienza, deve gestire meglio certe situazioni – ha continuato
Thiago -. Ma io con quelle sostituzioni non ho voluto dare nessun messaggio per la prossima partita. Noi non vogliamo perdere, soprattutto non come abbiamo fatto stavolta. Non mi passa neanche in testa di pensare alla prossima. Da adesso sì, penso al Sassuolo e penso che fortunatamente la giochiamo subito». Un ultimo messaggio, però, per la “sua” Inter, a distanza siderale (11 punti) dal Napoli tritatutto, ma ancora in gioco a sentire Motta: «Per me può rimontare, ha grande qualità e sicuramente lotterà fino alla fine».