Mou trova il colpevole
«POCO PROFESSIONALE COSÌ HA TRADITO IL NOSTRO SFORZO»
Il tecnico attacca il difensore che non avrebbe gradito la panchina e ha sbagliato sull’azione del pareggio. A fine partita lo affronta a muso duro: «A gennaio trovati un’altra squadra»
a vita, a volte, è una sorta di porta girevole. Puoi ritrovare all’improvviso vecchi amici, come vedere allontanarsi qualcuno a cui tieni parecchio. Ecco, quando a gestire gli ingressi e le uscite è un tipo esigente come José Mourinho, il bello e il brutto possono impastarsi per creare una nuova realtà. E così, proprio quando sembra certo che Paulo Dybala tornerà nella lista dei convocati — oggi dovrebbe allenarsi in gruppo — la Roma a gennaio potrebbe perdere Rick Karsdorp. Senza nominarlo, infatti, lo Special One lo ha messo sul banco degli imputati per il pareggio contro il Sassuolo, giunto a una manciata di minuti dalla fine della partita. A quel punto ci ha pensato lo spogliatoio, e tutti coloro ad esso collegati, a svelare il mistero.
Faccia a faccia Cominciamo da qui, da quel confronto a fine partita concluso con una frase che il tecnico ha pronunciato e che ha il sapore dei titoli di coda: «A gennaio trovati un’altra squadra». È la frase finale di un confronto, che l’allenatore portoghese a fine partita racconta ai media in questo modo: «Abbiamo fatto una buona partita, ma il nostro sforzo è stato tradito da un giocatore con un atteggiamento poco professionale — spiega con volto truce —. Non mi avete visto parlare così di Ibanez contro la Lazio perché l’atteggiamento era top, l’errore fa parte del gioco, i calciatori sanno che possono sbagliare. L’atteggiamento non professionale invece mi dispiace. Ho avuto sedici calciatori in campo: l’atteggiamento di quindici mi è piaciuto, mentre quello di uno no. Non vi dico chi è, l’ho già detto nello spogliatoio ed è una cosa che non faccio spesso. Non mi avete mai visto essere critico con Rui Patricio che ha sbagliato qui l’anno scorso o con Pellegrini che ha sbagliato un rigore contro la Juve all’ultimo minuto l’anno scorso. Non mi avete mai visto essere critico con nessun giocatore. Anche io sbaglio e come famiglia dobbiamo sostenerci nei momenti di difficoltà. L’atteggiamento, però, è una storia diversa: quando sei professionista di qualcosa, non solo del calcio, devi rispettare chi rappresenti, chi lavora con te, dando il massimo come tutti. È l’unico motivo per cui sono dispiaciuto perché provo questa sensazione, anche perché conosco il processo dietro l’atteggiamento».
Precedente derby E il processo, secondo i sussurri che giungono dall’ambiente, parrebbe anche la panchina iniziale mal metabolizzata. Una cosa è certa: nell’azione del gol del pareggio era fuori posizione sul lancio di Kyriakopoulos. Questione di atteggiamento, secondo il tecnico portoghese, che già ieri in conferenza aveva ironizzato sul fatto che in allenamento l’olandese abbia sempre un dolore oppure una febbriciattola. Tra l’altro, nel derby aveva colpito il fatto che, al momento della sostituzione, era andato subito nello spogliatoio senza fermarsi in panchina. In realtà dopo era tornato sui suoi passi, ma il gesto
era stato notato. Lo sfogo dello Special One, però, probabilmente mette la parola fine alla sua avventura giallorossa, anche se a gennaio bisognerà trovargli una squadra. Il ritorno in Olanda, al momento, sembra la pista più probabile. Ammesso che scuse pubbliche non riescano a chiudere il caso in modo più o meno indolore, anche perché cederlo adesso per il general manager Tiago Pinto non sarà facile.
Torna Dybala La sensazione, d’altronde, è che a gennaio Josè Mourinho potrebbe sempre avere due giocatori per ruolo, visto che a destra possono giocare Celik e Zalewski, mentre a sinistra Spinazzola e Vina (oltre allo stesso Zalewski). Tutto questo, tra l’altro, facendo anche spazio nel monte ingaggi della società. Ma tutto questo si vedrà più avanti. Intanto l’allenatore portoghese incassa il probabile ritorno di Paulo Dybala domenica contro il Torino, anche se per il momento getta acqua sul fuoco. «Non lo so, è difficile da dire — commenta il tecnico —. Non so se deve giocare domenica per andare alla Coppa del Mondo, ma i giocatori che vanno in Qatar in questa settimana hanno la testa più di là che di qua. Certo, avremmo bisogno di lui. Se potessi scegliere ovviamente mi piacerebbe averlo». Impressioni? Anche se l’argentino fosse al sessanta per cento delle sue potenzialità, basterebbe per non fare avere ai tifosi alcuna nostalgia di Karsdorp, ma il calcio è uno sport in cui anche i terzini hanno il loro ruolo e la loro dignità. Per questo andrebbero salvaguardati.