LA BANDA SPALLETTI A RITMO SCUDETTO QUEL +8 È DA RECORD Napoli oltre i sog
Nemmeno ai tempi di Maradona la capolista viaggiava a questi ritmi. Anche per Sarri 38 punti, ma senza un margine così ampio sulla seconda
Giusto che Luciano Spalletti gestisca gli umori dell’ambiente ed eviti che l’euforia entri nello spogliatoio. Però ci sono dati inconfutabili che non possono essere taciuti e che ci dicono che questo Napoli è il migliore di sempre. Perché magari sulla bellezza si può discutere, visto che fra gli azzurri ha giocato un certo Diego Armando Maradona. Ma i numeri sono lì a dimostrare che nessuna squadra azzura in 96 anni di storia ha fatto meglio nelle prime 14 giornate dello Spalletti 2.0. Una, quella di Maurizio Sarri del 2017-18 (l’anno dei famosi 91 punti senza scudetto), a questo punto del campionato aveva fatto gli stessi risultati, ma aveva solo due punti di vantaggio sull’Inter e quattro sulla Juve che poi avrebbe vinto il titolo.
Quel distacco Ecco, quegli 8 punti sulla seconda sono la grande differenza. E sono tutto merito di Kvara e compagni. Sì, perché mettendo in parallelo quel Napoli con quello attuale vediamo che cinque anni fa i sarristi pareggiarono lo scontro diretto con l’Inter e poi - alla quindicesima - avrebbero perso in casa quello con la Juventus. Gli spallettiani invece hanno vinto, e tutte in trasferta, le partite con le dirette inseguitrici: Milan, Lazio. Atalanta e Roma. Dunque in questo solco scavato c’è la capacità di mettere sotto le rivali più forti, una differenza fondamentale. In più rispetto all’anno passato la capolista, lo era anche con tre punti in meno, aveva comunque perso una partita a Milano con l’Inter, mentre quella attuale è imbattuta e dunque ha un’autostima maggiore. Quella che, per esempio, le ha consentito di superare le difficoltà di una partita scorbutica come quella con l’Empoli, non a caso persa a dicembre nello scorso torneo.
Meglio di Diego Non suoni come bestemmia. Ma questo Napoli sta facendo meglio anche di quello di Maradona. In testa negli anni dello scudetto ma con margini più bassi, anche se la vittoria che dava due punti fa diventare complicato il paragone (oggi pareggiare una partita è come perderla per chi deve stare in vetta, ai tempi non era così). Però da quell’epoca c’è anche un monito da tener presente. La squadra del 1987-88 a +5 (con vittoria rapportata a 3 punti) sul Milan alla 14a, arriva addirittura
a un massimo di +9 alla 20a. Ma perderà il tricolore con la sconfitta e il sorpasso dei milanisti nella famosa sfida del primo maggio a Fuorigrotta persa 3-2. Con Arrigo Sacchi che festeggerà il suo unico scudetto.
Il terzo millennio Ma ormai quella è storia, l’attualità di questo millennio ci racconta che chi a questo punto del percorso si trova ad almeno +6 sulla seconda, ha poi sempre chiuso il campionato in vetta. È successo alla Roma di Capello nel 2000-01 (+6 sulla Juve), all’Inter di Mou per 2 anni consecutivi (+6 sulla Juve nel 2008-09, poi +7 sul Milan nel 2009-10, quello del Triplete). E poi la Juve 2018-19 di Allegri, l’unica che ha conquistato più punti del Napoli odierno: 40, erano 8 in più proprio sugli azzurri di Ancelotti.
Le scommesse E oltre ai grandi numeri e alla grande bellezza di questo Napoli capolista, ci sono pure gli allibratori che hanno abbassato tantissimo la quota scudetto della squadra di Spalletti. Prima di Ferragosto, alla vigilia del campionato, scommettere sullo scudetto degli azzurri pagava addirittura 18 volte. Anche perché i radicali cambiamenti estivi avevano suscitato interrogativi sulla formazione costruita da Aurelio De Laurentiis. Addirittura era la quinta dietro Juve (a 2,45), Inter, Milan e Roma. Invece il tempo ha dimostrato l’ottimo lavoro impostato dal club e realizzato dal direttore sportivo Cristiano Giuntoli. E naturalmente poi valorizzato sul campo dal tecnico Spalletti. Addirittura ora lo scudetto del Napoli paga solo 1,42, mentre i bianconeri da favoriti sono “saliti” a 11. E la fiducia nella banda Spalletti è tale che ora le agenzie quotano a 33 la possibilità di battere il record di 17 vittorie consecutive dell’Inter di Mancini 2006-07. E siamo ancora solo a dieci.