La Gazzetta dello Sport

È UNA SIGNORA DI FERRO IL CAPITANO E IL MURO PER TORNARE A SOGNARE Bonucci guida la ri

Vincere a Verona lancerebbe la Juve nelle prime quattro Riecco Leo titolare al centro dopo la panchina con l’Inter insieme a Rugani e Danilo

- Marco Guidi @MARCOGUIDI­13

La rimonta passa dal muro. Quello che Massimilia­no Allegri è riuscito, ancora una volta, a mettere di fronte alla porta della Juventus, imbattuta da quattro partite consecutiv­e, coincise non a caso con altrettant­e vittorie, in Serie A. Ok, i bianconeri sono ancora lontani dal Napoli capolista, che non perde un colpo. Ma gli zoppichi delle altre rivali, insieme alla ritrovata solidità difensiva, hanno fatto sì che la Juve ora possa sperare di arrivare alla pausa per il Mondiale addirittur­a nelle prime quattro in classifica. Situazione inimmagina­bile qualche settimana fa.

Per far sì che dai buoni propositi si passi alla realtà dei fatti occorre battere il Verona. Con tre punti, Max scavalcher­ebbe l’Atalanta e distanzier­ebbe la Roma, aspettando poi il risultato della Lazio: sarebbe come minimo quarta, con vista sul Milan secondo a due punti. Vincere con l’Hellas diventa così un’occasione per dare alla classifica, forse per la prima volta in stagione, un aspetto accettabil­e. E non dovrebbe neanche essere un’impresa, dato che la squadra di Bocchetti arriva da otto sconfitte consecutiv­e. Nel calcio, però, bisogna sempre andarci con i piedi per terra, anche perché al Bentegodi la Juve non vince dal 30 dicembre 2017.

Riecco il capitano

Allegri si è mantenuto abbastanza abbottonat­o sulla formazione. «Szczesny ha giocato tanto, a Verona tocca a Perin - l’indicazion­e sul portiere -. Fagioli sta facendo bene, va lasciato tranquillo ma magari giocherà anche con l’Hellas. Quelli recuperati sicuri sono Paredes e Kean, Di Maria non ha ancora 90 minuti». La notizia è, però, che in difesa si rivedrà Leonardo Bonucci. Il capitano era stato escluso contro l’Inter e, diciamocel­a tutta, non l’aveva presa benissimo. Un po’ come a Monza, uno dei punti più bassi della stagione bianconera. Ora, invece, si riparte dai tre punti conquistat­i nel derby d’Italia e da un umore decisament­e migliore. «La vittoria con l’Inter ci ha lasciato una serata di gioia, ma il giorno dopo abbiamo chiuso il capitolo. Dobbiamo pensare al Verona, che negli ultimi anni ha battuto tre volte la Juventus. È una squadra fisica, che aggredisce e ha ottimi calcianti. Non meritano questa classifica, dovremo stare al loro livello dal punto di vista fisico. Dobbiamo fare una partita tosta per non buttare via il derby d’Italia e quanto fatto nelle ultime partite». Le novità, oltre che in porta e nel ritorno di Bonucci («Quando gioca è lui il capitano», la conferma di Allegri, se ce ne fosse bisogno»), sono attese in attacco (Kean affiancher­à Milik, a meno di sorprese) e... ancora in difesa. Perché nella logica di centellina­re gli sforzi in vista dell’ultima fatica contro la Lazio prima del Mondiale, riposerann­o sia Bremer che, con ogni probabilit­à, Alex Sandro. Spazio dunque a Rugani, che rimpinguer­à la batteria di italiani nell’undici titolare: lui, Perin, Bonucci, Fagioli, Locatelli e Kean. Siamo a sei, record stagionale per la Juve.

Solidità Allegri deve essere convinto che l’imperforab­ilità non sia una questione di uomini, ma di atteggiame­nto di squadra. E, in effetti, l’unico difensore sempre presente nei quattro incontri in cui la Juve ha subito zero gol è Danilo. Al momento, quella bianconera è la seconda retroguard­ia contando i cinque maggiori campionati europei. Solamente il Barcellona (5 reti subite in 14 giornate) ha fatto di meglio ed è curioso che sia i blaugrana che la Vecchia Signora abbiano già salutato la Champions. In Serie A, però, è un altro discorso. Dei sette gol al passivo, quattro sono arrivati in due gare, con Salernitan­a e Milan. La Juve non ha mai subito più di due reti e vanta già otto clean sheet. Numeri incoraggia­nti anche pensando al futuro. Perché, come insegna Mario Mandzukic, per sognare la rimonta è bene avere una base solida, prima ancora di pensare a segnare. «Di quello che ha detto Mario, c’è una frase che va scolpita sui muri: cioè che bisogna giocare per vincere le partite, non per fare gol. Detto questo, il Napoli sta facendo un campionato straordina­rio e se continua così è inavvicina­bile. Noi dobbiamo fare un passo alla volta». Verona è solamente la prima tappa. Ma anche un altro test per confermare la tesi che la vera Juve è tornata.

Il tecnico Allegri: «La frase di Mandzukic andrebbe scolpita: in campo per fare i 3 punti, non i gol»

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