La Gazzetta dello Sport

«Da Charles e Origi mi aspettavo di più E una punta ci voleva»

- Di Alessandra Bocci

Come spesso succede agli spiriti liberi, Giovanni Galeone fa la figura del grillo parlante, ma non spara critiche a caso. «Bisognava fare di più per rinforzare la squadra. Massara e Maldini sono stati bravissimi, il Milan nella scorsa stagione è stato una sorpresa e ha ribaltato le gerarchie, ma per dimostrare di non essere meteora il club deve confermars­i in Champions e progredire in Europa».

3Insomma, forse Pioli dopo lo scudetto meritava qualcosa di meglio dal mercato..

«Io non so se Pioli abbia dato indicazion­i e penso che Maldini e Massara avrebbero fatto anche altre operazioni se avessero avuto i poteri. Ma l’Italia non è l’Inghilterr­a e il passaggio di proprietà nei momenti cruciali del mercato non ha aiutato. In altri tempi non si sarebbe andati avanti due mesi a discutere dell’acquisto di De Ketelaere su un milione di differenza. Immagino che la società voglia testare la squadra in Europa e intervenir­e in maniera più massiccia nella prossima stagione. In questa non sarà importante vincere un altro scudetto, ma confermars­i nei primi e restare in Champions per programmar­e».

3Chi vincerà lo scudetto? «Il Napoli è bene avviato».

3Ha fatto un mercato intelligen­te.

«Ha potuto farlo con le grandi capacità dei dirigenti e grazie anche al fatto di essersi liberato di decine di milioni di ingaggi. Ma quanti avrebbero scommesso su Kim o Kvaratskhe­lia? Giocatori poco conosciuti, l’impatto è stato pazzesco».

3Il Milan ha puntato troppo sui giovani?

«Ha avuto giustament­e fiducia, si è assicurato De Ketelaere dal quale mi aspettavo sinceramen­te di più. E’ uno dei migliori talenti in giro per l’Europa e l’adattament­o al calcio italiano è strano. Però era lecito aspettarsi qualcosa di meglio, il club ha investito tanto. Ma è belga, è un freddo. Ci vuole tempo, fece fatica anche Platini».

3Origi non brilla.

«Gioca poco, ha avuto problemi fisici. Non è scarso come adesso dicono tanti, è un buon giocatore, però avrà bisogno di partite nelle gambe».

3Sarebbe servita una punta pronta subito?

«Consideran­do le condizioni di Ibrahimovi­c che non si sa quando rientrerà sì, perché Giroud sta facendo miracoli. Sarebbe servito un giocatore che fa la differenza, Lewandoski, Kane... Replicare l’operazione fatta con il francese esperto. Ma chi può comprarli in Italia? Se penso che Conte si lamenta per la rosa corta...Comunque occhio al Milan in Europa, può arrivare in semifinale».

3Non è un po’ troppo ottimista?

«Mi baso sugli accoppiame­nti. Potrebbe aprirsi un corridoio. Ma ripeto, per non restare meteore bisogna fare di più. Bisogna consolidar­si e poi rilanciare i vivai che sono stati la forza del calcio italiano. Paolo e Ricky lo sanno bene».

3Che cosa la impression­a negativame­nte dell’ultimo Milan?

«L’atteggiame­nto di Leao e De Ketelaere quando sono entrati in campo a Cremona. L’unico che ha dato qualcosa in più è stato Lazetic, un ragazzino».

3 Dica la verità, lei ha un debole per tutti quelli che finiscono in ic.

«Guardi, quando lo hanno ingaggiato dalla Stella Rossa ho fatto i compliment­i a Massara. “Ma chi te lo ha segnalato?”, gli ho chiesto».

3Nel mercato che non funziona del Milan c’è anche Thiaw.

«In difesa mi sembrano a posto lo stesso, hanno avuto qualche infortunio di troppo ma non mi pare ci sia bisogno di correzioni. E anche il centrocamp­o è di ottimo livello».

3E quindi si torna alle prime consideraz­ioni, ai due belgi che dovrebbero dare di più.

«Sì, ma ripeto, i giocatori che ti cambiano davvero la squadra sono pochi e non sono alla portata dei portafogli italiani. Piuttosto, vorrei lanciare un messaggio: se non si ritrova un’identità di calcio curando i vivai si rischia di fallire anche la qualificaz­ione ai prossimi mondiali. E i giovani spettatori italiani non se lo meritano».

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