Bonaventura-Jovic Ora la Fiorentina non si ferma più
Il trequartista e il serbo stendono la Salernitana: terza vittoria di fila in A
Tra un ritocco qui, un maquillage di là, la Fiorentina si fa sempre più bella. Nel gioco, nei numeri e nei risultati. Tra campionato e coppe siamo alla quinta vittoria di fila, è la prima volta che succede da quando alla guida c’è Vincenzo Italiano. In campionato sono tre e quella con la Salernitana le permette proprio di scavalcare la banda Nicola e posizionarsi in una classifica più consona alle sue potenzialità. Un successo netto, senza discussioni, anche se la Viola ha rischiato, dopo aver sprecato l’impossibile, di pareggiare una gara dominata per aver subito gol nell’unico tiro in porta della Salernitana a opera del solito Dia, entrato a inizio ripresa. Beffa evitata da Luka Jovic, al quale è bastato solo un quarto d’ora per andare a rete. Il serbo ha fatto esplodere la gioia del Franchi ed è corso verso la Curva a braccia aperte per raccogliere l’abbraccio dei tifosi, evitando l’esultanza con le mani alle orecchie che sapeva tanto di polemica. Beh, pace fatta e, forse, titolarità riconquistata visto anche la prestazione di Cabral.
La chiave Ormai Italiano ha capito che questa squadra dà il suo meglio con tre uomini dietro alla punta centrale. Anche stavolta ha schierato Bonaventura
al suo antico ruolo da trequartista e Jack è tornato a dare il meglio, andando in gol per la seconda volta di fila, dopo Genova con la Samp. Merito di Ikoné, che a destra è stato devastante e ha fatto venire i capelli ancora più dritti a Vilhena, schierato chissà perché in fascia. Bellissima l’incursione in area con tocco all’indietro per la rete in scivolata di Jack. La Fiorentina ha giocato altissima, con ritmo, e ha creato molto. Buon per la Salernitana che Cabral era spesso in ritardo e che Kouamé sotto porta non ne ha azzeccata una. Ma ha subito sempre e solo dopo la mezzora, quando Nicola si è deciso a spostare Mazzocchi a sinistra riportando Candreva in fascia e Vilhena in mezzo, ha
limitato i danni. Poi a inizio ripresa il tecnico ha speso Dia e il ritrovato Maggiore e la squadra ha avuta una discreta reazione fino al gol costruito da Piatek e Dia con un delizioso triangolo. Ecco riaffiorare la solita Viola, che costruisce molto, spreca tutto e poi si fa infilare? Il sospetto è durato un po’, perché la Fiorentina ha reagito ma sotto porta mancava di lucidità: Kouamè, prima di uscire per Saponara, si è mangiato un altro gol su un’ottima iniziativa di Dodo, Ikonè ha perso inevitabilmente un po’ di spinta e il solo Amrabat restava sugli alti livelli del primo round. Poi è entrato Jovic che ha risolto la pratica con un gol convalidato dal Var dopo che l’arbitro la Penna aveva fischiato il fuorigioco.
Che numeri Giusto così, perché la Salernitana, dopo la fiammata di inizio ripresa, è tornata a stare troppo bassa, rinunciataria, e anche ben controllata nelle ripartenze. La Fiorentina che sta crescendo ora deve trovare anche il modo per chiudere prima le partite che domina. Il problema del gol però l’ha risolto: sono 20 in 8 partite, oltre due di media. La Viola può andare a sfidare il Milan con qualche pretesa, prima del riposo forzato chiamato Mondiale.