Passaro-Arnaldi, i baby maratoneti Il loro futuro è iniziato a Milano
Prima vetrina per i due amici, oro in doppio ai Giochi del Mediterraneo Francesco vince dopo 2 ore e mezza
Tanto per cominciare hanno segnato il record di partita più lunga delle 5 edizioni delle Next gen Atp Finals: due ore e 38 minuti. Poi hanno fatto divertire il pubblico con una partita da montagne russe emotive tra match point sfumati, crampi, e abbraccio finale. Nel derby dei fratellini d’Italia, Francesco Passaro (che ha vinto) e Matteo Arnaldi (alla seconda sconfitta al 5° set in 2 giorni) hanno segnato un’altra tacca importante nelle loro storia personale e di un’amicizia che si intreccia col tennis a tal punto che i loro destini sono legati anche oggi, ancora in corsa per la qualificazione alle semifinali e dipendenti l’uno dal risultato dell’altro. Medaglia d’oro in doppio ai Giochi del Mediterraneo questa estate, si sono ritrovati qui come rivali, sul palcoscenico più importante (finora) della carriera.
Diversi Francesco tifosissimo dell’Inter, Matteo appassionato di F.1 e MotoGp. Uno disordinato, l’altro ordinatissimo, uno umbro e l’altro sanremese. Insomma, più diversi questi due ragazzi non potrebbero essere. «E forse è proprio questo il valore aggiunto della nostra amicizia», sottolinea Arnaldi dopo il ko e ancora amareggiato per le occasioni sprecate. E sì, perché Matteo ha bruciato 3match point permettendo all’amico di chiudere con la prima vittoria sul campo dell’Allianz Cloud di Milano. L’idea di Passaro sarebbe stata quella di correre a San Siro per vedere l’amata Inter contro il Bologna, ma dopo la maratona era il caso di recuperare («È durissimo sapere che lo stadio è così vicino e non poterci andare») perché il
risultato è ancora aperto e domani lo aspetta uno solido come Nakashima. I crampi che lo hanno colto nel terzo set hanno convinto il team a metterlo a riposo.
In porta
E dire che questo sodalizio avrebbe potuto non nascere mai se i due avessero scelto gli altri sport che praticavano. Passaro ha un trascorso da talento del cal
cio: a 12 anni aveva anche smesso col tennis per dedicarsi solo al pallone: «Giocavo in porta - racconta l’allievo di Roberto Tarpani a Junior Tennis Perugia -. Mi piaceva, è un ruolo che ricorda il tennista: hai molta responsabilità nelle tue mani». E la voce è arrivata anche a Andre Onana, portiere della sua Inter, che ha voluto inviargli un video benaugurante.
Ha funzionato, ma non è certo la fortuna che ha condotto il 21enne umbro a guadagnare 480 posizioni in un anno: da 599 a 119. «Da quando ho scelto il tennis mi sono impegnato al massimo. Tagliare questo traguardo e farlo con Arnaldi, è stato bellissimo. Ci conosciamo da quando abbiamo 15 anni, ci sono stati periodi in cui ho trascorso più tempo con lui che con la mia famiglia».
In piscina Il sanremese sarebbe potuto diventare un nuotatore se avesse seguito le orme paterne: «Ero bravino, ma il nuoto mi annoiava. Confrontarmi col cronometro mi appassionava meno che sfidare un rivale dall'altra parte della rete». Matteo, entrato nel tabellone di Milano dopo la rinuncia di Rune, ha vissuto come Passaro una stagione importante con 223 posizioni guadagnate. E per la prossima l'obiettivo è la top 100 («E giocare il primo Slam»), anche con i consigli di Fabio Fognini che gli fa da mentore e anche ieri era nel box a seguirlo: «Sono entrato nella sua società di management e Fabio con me è sempre stato molto presente. Mi aiuterà a crescere». I fratellini d'Italia hanno appena iniziato.