Il cavallo magico
STELLA AMERICANA DOPO 6 CAPOLAVORI VALE 185 MILIONI Il Breeders’ Classic dominato ha chiuso la carriera della star accostata a Secretariat Venduto per 4,6 milioni il 2,5% della proprietà
L’unico peccato di questa storia è che non vedremo più correre il cavallo magico. Nello sport ogni tanto si materializza l’eroe che nasce una volta sola, destinato all’immortalità. Ed entra nel ristretto club degli eletti, come Pelé, Maradona e Michael Schumacher. O come Varenne che ha riscritto la leggenda del trotto mondiale tanto per tornare in ambito ippico. Il campione del galoppo americano Flightline, domenica scorsa a Keeneland in Kentucky, ha fatto irruzione nell’olimpo dominando il Breeders’ Cup Classic, la corsa più ricca e prestigiosa (6 milioni in palio) del festival mondiale di 14 corse spalmate in due giorni da 28 milioni di dollari.
Imbattibile
È stata la sesta vittoria su altrettante esibizioni. Dopo la quale il consorzio che lo comprò da puledro per un milione, ha però deciso di fermarne la carriera agonistica, indirizzandolo verso quella ancora più remunerativa di riproduttore, con cifre astronomiche in ballo a partire da una prima valutazione del cavallo di circa 185 milioni di dollari. Davanti alla tribuna imbottita di 85.000 spettatori, Flightline ha lasciato a quasi 9 lunghezze il secondo arrivato, schiantando la concorrenza come nelle 5 corse precedenti disputate, sotto la regia del 66enne trainer John Sadler che aveva già fatto bingo nel Classic 2018 con Accelerate. E proprio questo modo di vincere ha acceso la fantasia dell’immenso popolo del galoppo mondiale. Quasi inevitabile l’accostamento a Secretariat, il fenomeno degli Anni 70 rispetto al quale il figlio di Tapit non ha però potuto inseguire e vincere la Triplice Corona riservata ai 3 anni, avendo debuttato nell’agosto del 2021 a 3 anni, quando il prestigioso trittico (Kentucky Derby, Preakness Stakes e Belmont Stakes da vincere in un mese) era già stato archiviato da un paio di mesi senza un eroe. Il motivo? Un infortunio subito nella stagione precedente, per fortuna più fastidioso che grave. Questo ritardo ha da una parte potenzialmente negato a Flightline ulteriore gloria, ma dall’altro gli ha probabilmente consentito la perfetta maturazione fisica. Esattamente come accadde a Varenne, fermato da problemi fisici a 2 anni e messo in pista solo nella stagione successiva. Fra Secretariat e Flightline, almeno in questo millennio, solo un altro cavallo aveva iniziato allo stesso modo, scavando un baratro fra se e gli avversari. Nel 2007 Curlin debuttò in Florida (Gulfstream Park) infliggendo oltre 13 lunghezze al secondo e poi mise assieme una carriera pazzesca (Dubai Cup e Breeders’ Classic) da più ricco cavallo americano si sempre con 10,5 milioni in cassaforte. Ma l’immortalità gli è negata dal flop nella Triplice Corona, iniziata col terzo posto nel Kentucky Derby. Corona conquistata invece nel 2015 e 2018 da American Pharoah e Justify, strepitosi ma incapaci di accendere davvero la fantasia.
Perché stop La scelta di trasformare Flightline in uno stallone dopo solo sei corse non è romantica ma quasi scontata. Nel 2023 i rischi di una sconfitta, o peggio di un infortunio, sarebbero stati superiori alla gloria disponibile, ovvero la Dubai Cup e un tentativo di raddoppio nel Classic. E per quanto le due corse in questione siano ricchissime (12 e 6 milioni, la metà circa al vincitore) nessun paragone è possibile con quanto potrà rendere Flightline alle prese con le fattrici da ingravidare.
Perché 185 milioni La prima cifra è già enorme. Il valore di Flightline neo stallone è stimato in circa 185 milioni di dollari, dopo che proprio a Keeneland ne è stato messo all’asta il 2,5% della proprietà. Se lo è aggiudicato per 4,6 milioni Freddy Saitz della Brookdale Farm, battendo la concorrenza del colosso irlandese Coolmore. Da qui una valutazione che trasforma in un affare colossale il milione investito per il suo acquisto da puledro (un anno e mezzo) alle aste Fasig Tipton di Saratoga nel 2019.
Nessuna sconfitta per il campione che ha sempre inflitto distacchi enormi agli avversari. I suoi primi figli in pista nel 2026, ogni monta venduta a 200.000 euro: in questi primi 3 anni renderà 108 milioni
200 mila dollari Il tasso ufficiale di monta di Flightline è stato comunicato ieri. Il costo di una «prestazione» sarà di 200.000 dollari, cifra quasi fuori mercato per uno stallone al debutto (il più caro al mondo, l’affermatissimo inglese Dubawi nel 2022 costava 280mila dollari che l’anno prossimo diventeranno 390mila) i cui primi figli scenderanno in pista nel 2026 e solo allora si inizierà a capire se il fenomenale purosangue sarà all’altezza anche come padre e se quei soldi saranno stati spesi bene dagli allevatori: purtroppo, o per fortuna, nel mondo delle corse uno più uno non fa sempre due e non è detto che un fuoriclasse in pista lo diventi anche in razza. Ma intanto, in questi tre anni di “limbo” verrà messa in cassaforte una montagna di soldi, ovvero i 200mila dollari incassati per ciascuna delle 180 prestazioni stagionali di Flightline: qualcosa come 108 milioni...