Max, riecco il corto muso: «E la classifica migliora...»
«È una Juve all’antica? Non lo so, stavolta contava vincere. Vlahovic? Difficile che ci sia con la Lazio»
Ètornato il corto muso e pure la zona Champions. La Juventus che batte il Verona è tutto fuorché bella, però è pratica ed efficace, capace di infilare la quinta vittoria di fila e portarsi a -2 dal secondo posto. Eppure Massimiliano Allegri ha lasciato il campo parecchio arrabbiato, forse perché avrebbe preferito soffrire meno contro una squadra alla nona sconfitta di fila. Missione sicuramente non impossibile al cospetto dell’ultima in classifica, ma ciò che conta è sempre il risultato. Perciò, lasciando da parte le disquisizioni stilistiche (che al tecnico di Livorno non sono mai interessate granché) in questo momento c’è poco da eccepire. Dalla tragica notte di Haifa, quella che ha certificato l’eliminazione della Juventus dalla Champions League, è passato un mese esatto che è servito ai bianconeri per rimettersi in corsa in campionato: l’Europa di quest’anno, almeno quella più importante, ormai è sfumata ma quella del 2023-24 adesso è più vicina.
Ritorno all’antico Quella sera in Israele Allegri incassò la pubblica dichiarazione di fiducia del presidente Andrea Agnelli, con la promessa però che avrebbe invertito la tendenza almeno in Serie A. Promessa per ora mantenuta, anche se niente e nessuno riuscirà a cancellare la figuraccia di Coppa (5 sconfitte su 6 nel girone). I numeri di oggi raccontano che i bianconeri hanno la miglior difesa del campionato (7 reti subite) e a Verona Bonucci e soci non hanno preso gol per la quinta volta consecutiva. Terzo successo in trasferta, tutti per 1-0. Cifre che certificano il ritorno della Juventus di una volta, quella che concede poco e colpisce appena può, cinica e spietata. Per chi preferisce lo spettacolo, come direbbe Allegri, c’è il circo.
Difesa ed equilibrio Max ha sistemato la Signora tornando alla difesa a tre, che può permettersi di cambiare interpreti senza pregiudicare il risultato. Ha dato stabilità al centrocampo nonostante l’assenza prolungata di Pogba ed è riuscito anche a sopperire al forfeit di Vlahovic, assente negli ultimi 4 match (Lecce, Inter, Psg e Verona) e a forte rischio per l’ultima sfida del 2022. «È stata una partita brutta tecnicamente, molto sporca - dice Allegri -, il Verona non merita la classifica che ha e uscire con una vittoria è un bel risultato. I ragazzi hanno capito la situazione e hanno interpretato bene la partita. Poi in alcune occasioni potevamo fare meglio, ma sono contento perché abbiamo trovato un equilibrio nel giocare certe gare e siamo cresciuti anche in condizione fisica, si vede che abbiamo lavorato bene in estate».
Un rosso da premio Tra gli errori da segnare con la matita rossa non c’è il fallo di Alex Sandro su Lasagna, che al brasiliano è costato l’espulsione: «Il suo intervento vale come un gol fatto, è stato molto bravo. Altro che rimproverarlo, semmai gli va dato un premio. Su quell’azione eravamo quattro contro uno, lì Paredes deve fare fallo e i difensori centrali devono attaccare la palla, in modo che si faccia a metà campo e non vicino all’area. Però stavolta era importante vincere». Rieccolo il pragmatismo di Max, che sulla filosofia del risultatismo ha costruito la sua carriera. «Non so se questa è una Juve all’antica ma va bene così, trovare energie fisiche e mentali non è facile, Locatelli è stato in campo finché ha potuto e Paredes non aveva minuti nelle gambe. Era fondamentale arrivare all’ultima giornata nelle migliori condizioni di classifica, ora siamo all’ultimo sforzo. Possiamo essere ottimisti, servono serenità e pazienza. Domenica però abbiamo una partita difficilissima contro una squadra forte».
Ancora out? A Torino arriverà la Lazio, ultima fatica prima del Mondiale, che condiziona anche il campionato: «Di Maria e Paredes hanno fatto bene sul piano tecnico - aggiunge Allegri -, Angel ha gestito il pallone. Poi è normale che, essendoci un Mondiale, inconsciamente lasci qualcosa sul campo. Non è voluto, ma è così». Chissà se anche Vlahovic, di nuovo alle prese con la pubalgia, ha già la testa al Qatar: «Vediamo ma difficilmente ci sarà domenica». La Juve ha dimostrato di saper vincere anche senza di lui.