Nuovo vertice ok: la firma è vicina Chiusura in vista a quota 6 milioni
Incontro prima della gara col Bologna Il difensore ha scelto di restare a Milano Distanza minima: si lavora sui bonus
Atutta su Skriniar, per Skriniar, con Skriniar. Il rinnovo è più vicino, perché il difensore ha scelto di continuare con l’Inter. Ed è una indicazione che i dirigenti nerazzurri hanno raccolto nel secondo incontro con l’agente del difensore. C’è già stato, l’aggiornamento previsto. Andato in scena nelle ore immediatamente precedenti alla partita con il Bologna. Ed è andato proprio come il club desiderava. Non poteva essere risolutivo, c’è bisogno ancora di un po’ di tempo. Ma neppure troppo: a breve, forse già la prossima settimana (a meno di intoppi che adesso non sembrano prevedibili), potrebbe arrivare la sospirata firma sul rinnovo. In ogni caso, non si andrà oltre il mese di novembre, volendo tenersi larghi con le tempistiche.
La scelta Dunque, c’è stato un nuovo vertice. E stavolta si è scesi maggiormente nel dettaglio della trattativa, del nuovo contratto. Il primo incontro era servito alle parti per riannodare i fili e per capire le reali posizioni, dopo un’estate all’insegna del Psg. Nel secondo passaggio l’Inter ha incassato la totale disponibilità di Skriniar a rinnovare l’accordo in scadenza nel giugno 2023. Il giocatore ha fatto capire di non voler intavolare una trattativa sulle basi economiche che gli offriva il Psg la scorsa estate, ovvero i 9 milioni di euro a stagione bonus compresi. E ha fatto intendere che restare a Milano per lui non è in alcun modo un ripiego, ma una scelta tecnica oltre che di vita che prende in seria considerazione. Era proprio quello che i dirigenti nerazzurri volevano sentirsi dire. Su queste basi, partendo da queste posizioni, si è poi potuto parlare di cifre. L’Inter ha formulato un’offerta, la prima vera piazzata sul tavolo del difensore. Più bassa rispetto a quelle circolate inizialmente, ovvero i 6,5 milioni di euro bonus esclusi. In realtà, la proposta del club di Zhang tocca sì i 6 milioni, ma comprensivi dei premi a rendimento, dunque una base fissa intorno ai 5,5. Il dialogo è aperto. Perché Skriniar sa che non potrà guadagnare quanto avrebbe fatto a Parigi. E dunque la forbice non va considerata ampia, a fronte di una richiesta dello slovacco che, secondo le ricostruzioni, non sarebbe superiore ai sette milioni di euro.
Resa a Parigi Così si spiegano le parole di grande fiducia sul tema dell’a.d. Beppe Marotta nel pre partita con il Bologna: «Sono molto ottimista sul rinnovo,
le richieste del giocatore sono giuste, è un professionista serio». Elogi che non fanno più pensare a una rottura, scenario che a un certo punto pareva inevitabile. Skriniar e l’Inter hanno fatto un passo indietro reciproco. Perché le frizioni, dopo l’estate, erano evidenti, con il difensore molto scontento per una trattativa durata all’infinito, che l’ha tenuto emotivamente e sportivamente in ballo per mesi. Superato questo, il più è stato fatto. Ora si tratta di trovare la formula giusta, intesa come cifra da scrivere, per il brindisi e le foto di rito. Eliminati dal campo delle discussioni il discorso fascia e quello su possibili clausole rescissorie, l’ultimo lavoro da fare è quello relativo ai bonus, per colmare la piccola distanza economica rimasta. La nuova scadenza sarà chiaramente il 2027, per il giocatore - che oggi guadagna 3,8 milioni - si tratterebbe del secondo rinnovo da quando veste il nerazzurro. Per il primo, lasciò pure l’agente pur di prendere in mano il suo destino. Per il secondo, si è detto disposto a strappare il biglietto aereo di sola andata per Parigi. L’hanno capito anche in Francia: da quelle parti il nome dello slovacco è sparito dai radar, segno evidente che la storia ha ormai preso un’altra piega. Non resta che aspettare, il traguardo non è mai stato così vicino. Una retromarcia, a questo punto, sarebbe davvero una sorpresa. Ma nessuno sembra prenderla in considerazione.