La Gazzetta dello Sport

Pioli il “prof” aspetta Ibra «Serve ancora altro tempo»

Il tecnico ospite alla Statale di Milano: «Noi più motivati dopo lo scudetto, cresceremo»

- Di Salvatore Malfitano

Qualcuno non ha resistito, nonostante la solennità dell’aula magna della Statale. Così, poco prima dell’ingresso di Stefano Pioli, diversi studenti hanno tolto le felpe, sfoggiando fieri la maglia del Milan. L’allenatore si è prestato alle domande, principalm­ente incentrate sul suo ruolo e sulle metodologi­e di lavoro, concludend­o il convegno “Performanc­e e infortuni: dal campo ai dati - e di nuovo al campo”, promosso dall’Aiac, che ha avuto come relatori anche altri membri del suo staff.

Pioli ha voluto condivider­e con i presenti la gioia del momento: «È un onore, da ragazzo non ho meritato di frequentar­e l’università». Il confronto è stato un’occasione per discutere dei prossimi obiettivi: «Vogliamo continuare a crescere in Italia e in Europa, le motivazion­i sono aumentate dopo lo scudetto. Se mi sono legato ancora al Milan è perché intravedo un futuro roseo».

Ibra A proposito della gestione degli infortuni, la situazione di Ibrahimovi­c non è ancora ottimale. «Ha avuto un problema serio, ma è seguito e tutelato. Il rientro è ancora lontano» ha detto Pioli. C’è stato spazio anche per un attimo di commozione, quando ha raccontato come la morte di Astori abbia cambiato il suo modo di relazionar­si con i calciatori. Per concludere, un messaggio alla maniera di Steve Jobs a Stanford: «Il Milan mi ha insegnato a credere nelle proprie qualità e in quelle dei giocatori, anche quando c’è tanta negatività. Seguite la vostra passione, è l’entusiasmo che segna la differenza tra le cose fatte bene e quelle fatte benissimo».

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GETTY Vincente Stefano Pioli, 57 anni, ieri alla Statale di Milano

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