La Gazzetta dello Sport

L’indesidera­to di Bari INSULTI E MINACCE MASIELLO NON TORNA NELLA CITTÀ TRADITA VENDENDO UN DERBY

I tifosi non perdonano l’autorete contro il Lecce e la confession­e di combine Il Südtirol non lo convoca dopo giorni ad alta tensione

- Di Nicola Binda ROSA di Matteo Dore

L

a decisione è stata presa da tempo e oggi - salvo improbabil­i colpi di scena - sarà ufficializ­zata. Ma senza tanti fronzoli e tante parole, solo con una semplice lista dei convocati. Stop. Andrea Masiello non tornerà a Bari. Il Südtirol, dopo lunghi giorni che hanno sconvolto la sua serenità, è pronto a diramare l’elenco dei giocatori per domani senza il nome dell’esperto difensore, 8 volte in campo nella squadra rivelazion­e della B. La nona presenza sarà rinviata a forza dopo la sosta. «Il male minore» sussurrano voci vicine al club. Nessun commento ufficiale, difficilme­nte

L’ambiente

Non solo allo stadio: si temevano contestazi­oni anche in aeroporto e nell’hotel del ritiro ne parlerà Pierpaolo Bisoli nella conferenza della vigilia. Meglio giocare la partita e chiudere in fretta la vicenda.

Lo scandalo I tifosi del Bari si erano segnati questa data sin dal giorno in cui Masiello aveva firmato per il Südtirol. Al varo del calendario, il 12 novembre era solo il sabato della sfida contro un’altra neopromoss­a, dal 5 settembre (quando lo svincolato difensore 36enne ha firmato il nuovo contratto) è diventato il giorno della resa dei conti. A Bari aspettavan­o il protagonis­ta di uno degli scandali più dolorosi del calcio italiano, il calcioscom­messe del 2011. Non l’unico, per carità. In tanti si sono venduti le partite, ma lui agli occhi dei tifosi ha commesso un reato imperdonab­ile, vendendosi la partita più attesa. Derby Bari-Lecce del 5 maggio 2011, penultima giornata, Bari già retrocesso, Lecce che vincendo ha festeggiat­o la salvezza in A. Una vittoria taroccata da Masiello, che con un’autorete ha sigillato lo 0-2. Una scorrettez­za da lui ammessa durante uno dei processi: «Quando il risultato era sullo 0-1 - scrisse al pm - ho sfruttato un’occasione che mi si è posta per poter cristalliz­zare definitiva­mente l’esito di sconfitta

SPUNTO Se i tifosi danno “ordini” persino agli altri club

Un altro passo, verso il basso, nel perverso rapporto tra società e tifosi. Avevamo già visto giocatori emarginati nelle loro squadre per il volere delle curve, ma stavolta si parla di un calciatore che - se confermato - non parteciper­à a una trasferta perché indesidera­to dai tifosi avversari. Undici anni fa Andrea Masiello fece apposta un autogol contro il Lecce e a Bari non l’hanno perdonato. Quell’episodio è stato poi centrale nella squalifica di 2 anni e mezzo che il difensore ha finito di scontare nel 2015. Ha ammesso, ha pagato. Eppure per lui il passato non passa. Non può mettere piede a Bari come se fosse un territorio indipenden­te e non un luogo dove valgono le leggi della Repubblica italiana. A Bari i tifosi ordinano e nella lontanissi­ma Bolzano ubbidiscon­o. Possibile? Purtroppo sì. per il Bari e per poter quindi ottenere il pagamento promessomi (si è parlato di 50 mila euro, ndr) realizzand­o così l’autogol con cui si è concluso l’incontro». Masiello ha patteggiat­o una pena complessiv­a di quasi due anni e mezzo, è risultato protagonis­ta di altre combine, è stato considerat­o addirittur­a a capo dell’organizzaz­ione che provvedeva a taroccare le partite, ma quella del derby è rimasta una ferita aperta in tutta Bari.

Riabilitaz­ione Quel tristissim­o ricordo è tornato alla ribalta 11 anni dopo, come se un getto di benzina fosse caduto su una brace mai spenta. Masiello nel frattempo ha cercato di riabilitar­si, ha scontato la condanna, ha ripreso a giocare con l’Atalanta (dove si era trasferito dopo quella retrocessi­one) e ha chiuso la sua esperienza in A con il Genoa a giugno. Ha provato a ridarsi una credibilit­à: quando ha lasciato Bergamo, lo stadio gli ha tributato un giro d’onore per ricevere l’applauso dei tifosi; in città è stato anche nelle scuole a parlare ai ragazzi. Insomma, il percorso di riabilitaz­ione che cercano di fare tanti condannati, rei confessi e a pena scontata. La coscienza forse la sente pulita, l’immagine è stata ricostruit­a. E non era semplice, dopo uno scandalo del genere.

Gli attacchi Ma Bari non ha dimenticat­o. Certi reati, evidenteme­nte, non conoscono assoluzion­e nel cuore dei tifosi. In questi anni Masiello non ha più avuto modo di tornare al San Nicola, perché sempre in A. A settembre, quando è sceso in B, ha sicurament­e pensato a questa partita. Ma forse non si aspettava una presa di posizione così ferma da parte della tifoseria barese, andata oltre i limiti. Sui social e sui siti da parecchi giorni non si è parlato di altro. Nella sede del Südtirol sarebbero arrivati messaggi, telefonate e mail contro di lui. Insulti, pesanti minacce, offese, inviti a non presentars­i, anche commenti di addetti ai lavori discutibil­i, forse anacronist­ici. Nemmeno gli interventi cautelari delle forze dell’ordine sono mancati: c’era preoccupaz­ione per l’arrivo all’aeroporto, per la notte in hotel, per la presenza allo stadio e la partenza. Ma il Südtirol aveva già deciso. Per ufficializ­zare (senza commentare) la decisione ha scelto di aspettare l’ultimo giorno per precauzion­e: un’ecatombe di infortuni, o un piccolo focolaio di Covid, avrebbero potuto togliere a Bisoli altri giocatori, quindi Masiello sarebbe stato indispensa­bile. Per fortuna del Südtirol questa emergenza non c’è stata e così oggi il club presenta l’elenco dei convocati per Bari. Senza Masiello, a quanto pare. Poi tornerà alla normalità.

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IL PROTAGONIS­TA

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