La Gazzetta dello Sport

Il filosofo greco

- Federica Cocchi INVIATA A TORINO

uattro anni fa, un biondino greco dal nome complicato sollevava a Milano la grande X di cristallo, trofeo delle Next Gen Atp Finals. Stefanos Tsitsipas era un ragazzino riflessivo, silenzioso, appassiona­to di viaggi e di fotografia e capace, appena un anno dopo, di diventare campione delle Finals dei grandi, ancora oggi il titolo più importante della carriera. È cresciuto, è cambiato, si è evoluto, ha superato polemiche, è andato a un passo dal vincere uno Slam ma non ci è ancora riuscito. Il 2022 è trascorso senza squilli. Eppure Stefanos Tsitsipas arriva alle Nitto Atp Finals di Torino con la possibilit­à di diventare numero uno del mondo. Il greco, ora al terzo posto del ranking, ha vinto più partite di tutti in questa stagione, addirittur­a 60. Ha bissato il successo a Montecarlo e ha conquistat­o il 250 di Maiorca, unici titoli della stagione. Nella passata edizione, la prima a Torino, ha dovuto ritirarsi per correre a operarsi al gomito. Ieri si è allenato con Rafa Nadal, l’altro aspirante al trono mondiale (anche se nessuno dei due vuole dirlo apertament­e) e quest’anno la festa vuole godersela fino in fondo.

3Stefanos, a Milano si stanno giocando le Next Gen Atp Finals di cui lei è stato campione quattro anni fa. Quanta strada da allora...

«Tantissima strada anche se guardandom­i indietro il tempo è davvero volato. Ero un ragazzino, sono arrivato a Milano con la mia videocamer­a, con mio padre. Vincere poi è stato importante, mi ha dato fiducia, consapevol­ezza che ero sulla strada giusta».

3E

ora che persona è Stefanos Tsitsipas?

«Un uomo prima ancora che un giocatore di tennis. Una persona che ama profondame­nte il proprio lavoro e la propria famiglia, una persona autentica che non ha paura di mostrarsi con tutti i propri pregi e i propri difetti».

3E come tennista?

«Naturalmen­te più esperto, più aggressivo, con più fiducia nei miei mezzi. Mi sento cresciuto e maturato sia nella tattica che nella tecnica. Non si smette mai di evolvere, bisogna sempre cercare di migliorars­i ed è anche un po' il bello di questo mestiere».

3

Le Finals le ha già vinte, ed è stato il suo traguardo più importante. L’anno scorso non ha potuto andare avanti nel torneo per operarsi al gomito, alla quarta partecipaz­ione però può puntare al numero 1. Sarebbe un bel modo di chiudere il 2022.

«La prima cosa che mi auguro da queste Finals è arrivare fino in fondo in salute e competere al massimo. Siamo gli otto migliori della stagione, non ci sono match facili e ognuno di noi ha la propria motivazion­e extra per arrivare in fondo da campione. Certo, chiudere al numero 1 sarebbe straordina­rio, ma c’è anche Nadal che può farcela».

3Quando vinse le Finals nel 2019 sulla sua strada battè anche Roger Federer. In Laver Cup ha vissuto da vicino il suo ritiro e abbiamo visto un’immagine

in cui dorme accanto alla sua racchetta.

«È stato un momento storico, ci siamo emozionati tutti moltissimo. Roger è stato importante per il nostro sport e per noi che lo giochiamo. Ha portato il tennis a un livello superiore e così gli ho chiesto se potesse darmi una delle sue racchette».

è molto legato alla sua famiglia, suo padre è il suo allenatore, sua mamma è stata una tennista, i suoi fratelli giocano a tennis e vedono lei come un esempio da seguire. Una bella responsabi­lità.

«Lo è, ma è anche molto bello essere l’esempio per i tuoi fratelli. Parliamo molto, cerco di dargli consigli perché sono il più grande, quello più esperto nel tennis e sarebbe bellissimo un giorno poter disputare un’Olim

A Torino Stefanos, già vincitore nel 2019, può salire in cima al ranking «Orgoglioso delle mie radici culturali, vorrei continuare il lavoro dei nostri antenati»

piade con uno di loro, magari in un doppio».

3Va anche molto fiero del suo Paese, la Grecia, che rappresent­erà insieme a Maria Sakkari nella United Cup, la competizio­ne a squadre che inaugurerà la stagione 2023 in Australia. «Sì penso sarà una bella occasione per il tennis greco e avere Maria in squadra è fantastico. Lei è molto forte, ha una grande personalit­à. Abbiamo una bella squadra che potrà fare esperienza, ci sarà anche mio fratello Petros».

3Ormai non ha più tempo per viaggiare, ricordiamo i suoi reportage dall’Islanda, dall’Oman, è un esperto videomaker.

«La pandemia purtroppo ha limitato la possibilit­à di viaggiare ma molto presto vi porterò di nuovo in viaggio con me. L’Oman è l’ultima grande esperienza che ho fatto, e mi è rimasto nel cuore. Il deserto, la gente così aperta e amichevole. E comunque nella off season ho organizzat­o qualcosa insieme alla mia famiglia ma ancora non gli ho rivelato dove. È un segreto».

3“Sto

con quelli che preferisco­no il fuoco”, “Ognuno di noi può imparare dal meteo, lui non si cura delle critiche”. Sui social dispensa pillole di saggezza e aforismi. Vuole diventare il filosofo del tennis?

«Cerco di mantenere la tradizione del mio Paese. Sono molto orgoglioso delle mie radici culturali e vorrei in qualche modo continuare il lavoro che i nostri antenati hanno fatto per aiutare il mondo a progredire e a crescere. Nel mio piccolo e rincorrend­o una pallina gialla in giro per il mondo...». Stefanos, il filosofo con la racchetta.

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60 partite vinte Stefanos Tsitsipas, 24 anni, è il giocatore con più vittorie nel 2022: 60
Quest’anno 60 partite vinte Stefanos Tsitsipas, 24 anni, è il giocatore con più vittorie nel 2022: 60

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