Tenebre azzurre Con Musetti eliminati anche Passaro e Arnaldi
Lorenzo è travolto da Draper «Senza energie, ma ora la Davis» Nessun italiano in semifinale
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Addio Italia. Sparisce l’azzurro dalle semifinali delle Next Gen, e se le eliminazioni premature di Passaro e Arnaldi erano nei voti, il crollo di Musetti contro Draper in una sfida da dentro o fuori è una ferita aperta nel cuore di Milano e della gente dell’Allianz Cloud, che sul talento di Carrara ha riversato la sua passione fin dal primo colpo giocato, martedì.
Affranto Purtroppo, Lorenzo è arrivato al torneo totalmente prosciugato di energie dopo cinque settimane di fila con la lingua di fuori, e nel match contro il mancino britannico che fino ai 12 anni era una promessa calcistica nel Chelsea, ha pure accusato qualche fastidio al solito braccio destro. Nessun allarme, ma solo tanta delusione: «Non è un infortunio, tranquilli, ma fin dal mattino ho capito che non era giornata, non ne avevo più e non ho recuperato dalle fatiche con Stricker. Ero addirittura indeciso se scendere in campo, ma ho voluto rispettare il pubblico». Dopo due set orribili, in cui peraltro Draper martella alla grande con il servizio mancino e aggredisce anche con i colpi a rimbalzo, Lollo cerca la reazione nel terzo, ma nel tiebreak l’altro è più solido: «Mi spiace sia finita così, ma è comunque un’annata straordinaria per la quale avrei messo la firma a gennaio. Ora mi riposo e sarò pronto per la Davis».
Comunque applausi Tre italiani, per la prima volta, ma pochi sorrisi, anche se Passaro e Arnaldi meritano solo applausi Intan
to, nel loro derby di mercoledì hanno scritto una pagina di storia del torneo, con la partita più lunga mai giocata alle Next Gen e probabilmente la più spettacolare di sempre. Entrambi, malgrado le sconfitte senza appello di ieri, sono consapevoli che l’esperienza milanese li ha proiettati in un’altra dimensione: «Una grandissima esperienza - conferma Passaro - che mi ha fatto capire di poter stare a questi livelli contro giocatori molto più navigati di me. Devo migliorare tutto, ovviamente, essere più aggressivo, cercare di limitare gli errori, ma è stata un’avventura esaltante». Che gli ha pure riservato una sorpresa inattesa, la maglia autografata di Lautaro Martinez, suo idolo calcistico. Francesco coltiva anche un altro sogno: «Sono perugino come Cancellotti, il più forte giocatore espresso dall’Umbria, la mia regione: un giorno mi piacerebbe migliorare quel numero 21 al mondo cui era arrivato lui». Più focalizzati al presente, invece, i pensieri di Matteo Arnaldi: «Adesso che ho la classifica per giocare le qualificazioni in Australia, mi piacerebbe entrare in tabellone, anche perché la mia fidanzata è australiana, l’ho conosciuta durante il suo Erasmus e sarebbe bellissimo condividere l’esperienza con lei. Mi prendo qualche giorno di riposo, mi godrò un po’ gli amici ma voglio cominciare al più presto la preparazione invernale, devo tenere in caldo tutto quello che ho imparato in questa settimana comunque fantastica». Benvenuti nel nuovo mondo.