Gabriel, chi è? La rapida ascesa dell’“italiano”
Sconosciuto in Brasile, decisivo per l’Arsenal: «Qui sono felice»
In Brasile c’è chi ha storto il naso vedendolo tra i 26 per il Mondiale. «Nessuno sa chi sia questo Gabriel Martinelli. Non ha fatto niente, è uno scandalo che sia stato chiamato» ha detto Neto, numero 10 della Seleçao tra il 1988 e il 1993 e oggi opinionista tv. In realtà Gabriel Martinelli, 21 anni, quella convocazione se l’è guadagnata: ha giocato una prima parte di stagione da sogno in Premier League, il campionato più difficile del mondo, aiutando l’Arsenal a meritarsi la vetta della classifica che i Gunners oggi alle 20.45 italiane proveranno a confermare facendo risultato a Wolverhampton nell’ultimo match prima del Qatar. «È incredibile quanto sia cresciuto rispetto ad un anno fa, anche fisicamente è diverso», ha detto il tecnico Mikel Arteta di Martinelli.
Crescita Nella squadra dei tre Gabriel, Martinelli è l’esterno sinistro d’attacco del 4-3-3. È partendo da lì che il brasiliano classe 2001 quest’anno ha segnato 5 reti in campionato, aiutato nella sua crescita dall’intesa nata quasi subito col nuovo Gabriel in squadra, Jesus, che come Martinelli andrà in Qatar. «È un grande giocatore e ci sta aiutando tanto - ha detto recentemente Martinelli dell’ex City -. Sul campo si vede come gioca e come aiuta la squadra, fuori è uno dei nostri leader, uno di quelli che ci spinge sempre a migliorare». Questa spinta è quello di cui Martinelli aveva bisogno per il definitivo salto di qualità. L’Arsenal lo aveva pescato appena 18enne all’Ituano, con cui era diventato professionista dopo oltre 200 gol nelle giovanili del Corinthians, con cui aveva cominciato a 9 anni dopo aver provato col calcio a 5. Il passaporto italiano ottenuto grazie al padre ne ha agevolato lo sbarco in Inghilterra: i Gunners sapevano di avere per le mani un progetto a lungo termine.
Che trio Solo che Martinelli ha bruciato le tappe: dopo due stagioni promettenti, in quella passata si è stabilmente conquistato un posto da titolare e in questa è definitivamente esploso. Ha cambiato il suo atteggiamento verso il calcio, passato dall’essere puro divertimento ad un lavoro che richiede impegno e dedizione costante. «Ora non deve più convincermi che merita di giocare - lo ha incoronato Arteta dopo l’ennesima grande prestazione -. È un grande giocatore, adora il calcio e ha un potenziale senza limiti perché ogni giorno chiede qualcosa di più a se stesso». Martinelli fa parte della collezione di gioielli dell’Arsenal: lui (6° per minutaggio in squadra), Bukayo Saka e il difensore centrale William Saliba sono tre classe 2001 che in Qatar faranno il Mondiale per la prima volta in carriera dopo un avvio di stagione da protagonisti assoluti. «Non è facile avere la continuità che stanno mostrando, soprattutto alla loro età - li ha celebrati Arteta -. È raro, non so se l’ho mai visto prima in questo campionato. Ma merito loro: hanno coraggio, personalità e maturità per affrontare i momenti difficili e usare al meglio il loro talento».
Olimpico Martinelli lo ha fatto così bene che non solo ha convinto il c.t. del Brasile Tite (dopo aver vinto l’oro olimpico a Tokyo 2021) a portarlo al Mondiale, con appena 3 presenze nella Seleçao, ma anche l’Arsenal ad avviare le trattative per un nuovo contratto, visto che quello attuale scade nel 2024. «Datemi una penna, sono pronto a firmare - ha detto in tv -. L’Arsenal è il mio club: mi piace la squadra, mi piace la città, mi piace tutto. Sono molto felice qui». Quanto lo ha mostrato in campo, in una prima parte di stagione da protagonista assoluto, in una squadra giovane e determinata come lui. Se porterà questa stessa voglia di essere fenomenale anche in Qatar, presto nessuno si chiederà più perché il c.t. del Brasile abbia scelto lui.