Pioli studierà qualche novità come nello stop per il lockdown
Tatarusanu bene o male se l’è cavata, non gli si possono addebitare grossi errori, ma recuperare Maignan è la priorità perché il francese non è soltanto un portiere. È un leader, organizza la squadra sui calci piazzati, incluse le palle inattive a favore, e i suoi lanci generano gioco e opportunità.
Maignan da solo vale una discreta cifra di punti. Era mancato per infortunio anche sul finire del 2021 e una volta rientrato aveva telecomandato il Milan verso lo scudetto. Il rientro di Maignan migliorerà la rincorsa del Milan. Stefano Pioli dovrà poi lavorare per restituire un’identità forte al gruppo. Nel primo scorcio di campionato ha sperimentato la difesa a tre, l’ultima volta pochi giorni fa a
Cremona, territori inesplorati fino a qualche tempo fa. Giusto sperimentare, battere sentieri inediti, ma nell’inseguimento al Napoli forse gioverà andare al sicuro. O forse no, perché nel precedente caso di campionato interrotto, i mesi di stop per Covid nel 2020, Pioli cambiò il Milan e gli cucì su misura l’abito del 4-2-3-1, che gli permise di resistere all’esonero e che avrebbe portato allo scudetto del 2022. Non è escluso che Pioli ripeta l’operazione e si inventi qualcosa di diverso. Cambiare prima che gli eventi ci cambino, una vecchia legge sempre corretta. L’impressione delle ultime settimane è che la squadra si sia un po’ disunita nei collegamenti e nei reparti, che si sia affievolita la compattezza. In Qatar, De Ketelaere e Leao sono attesi da compiti in classe impegnativi. Il belga non è annunciato titolare nel Belgio, ma qualora gli capitasse l’occasione, farebbe bene a non sprecarla, pena l’involuzione totale. Idem Leao, appassito nell’ultimo periodo. Il vero De Ketelaere sarebbe la miglior notizia per il Milan 2023.
Le variazioni Nel 2020, con la A ferma per virus, il tecnico brevettò il 4-2-3-1: rifarà qualcosa di simile?