La Gazzetta dello Sport

Il nuovo Viviani ELIA «HO DENTRO LO STESSO FUOCO DEI MIEI INIZI»

Rientrato dal viaggio di nozze con Elena Cecchini, è già risalito in sella: «La priorità è tornare al Giro d’Italia»

- Di Ciro Scognamigl­io @CIROGAZZET­TA

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all’oro iridato dell’eliminazio­ne in pista (16 ottobre), oggi sono passati 28 giorni. Dal matrimonio con Elena Cecchini (22 ottobre), 22. Ma Elia Viviani è già risalito in sella (venerdì) e, a sentirlo parlare, l’entusiasmo è sempre, incredibil­mente, quello degli esordi: «Sì, ho dentro lo stesso fuoco di quando ho cominciato», conferma il 33enne veronese di Ineos-Grenadiers. La voglia che trasmette è travolgent­e, contagiosa. Ma prima c’è da tornare su un giorno non proprio banale...

3Viviani,

il matrimonio com’è andato?

«Una giornata emozionant­e dall’inizio alla fine. Il tempo è volato. E, con Elena, ne abbiamo riparlato negli ultimi giorni: in alcuni momenti eravamo come in trance. Alcune cose non ce le ricordiamo, per esempio qualche momento della festa. Ce le hanno raccontate gli amici».

3E il viaggio di nozze?

«A Mauritius, un completo relax al mare, dove siamo stati anche con Ganna, Consonni e le fidanzate. Ma, soprattutt­o, la prima settimana in Namibia ci è rimasta dentro. Abbiamo visto la natura da così vicino... E gli animali, i loro comportame­nti, le dinamiche. Esempio: vicino a una pozza d’acqua c’erano un leone e sei leonesse, più altri animali che però aspettavan­o il loro turno senza ‘disturbare’ i leoni. Poi, l’esperienza toccante della visita a una tribù Himba, di vedere persone che vivono senza elettricit­à e con un velo come vestito. Tutto lì. E i bambini... Ti chiedi come sia ancora possibile questo nel mondo».

3Figli sono nei piani?

«Li vogliamo, in futuro. Elena però adesso ha ancora un anno di contratto più un altro di opzione con la SD Worx. Diciamo che non sono ‘imminenti’».

3Ha già ripreso ad allenarsi, dunque. Quali sono i programmi nell’immediato? «Mi allenerò prima in Friuli, poi a Montecarlo. Non andrò a Noto con la Nazionale, ma farò la Sei Giorni di Rotterdam dal 6 all’11 dicembre in coppia con un giovane olandese, Vincent Hoppezak. Poi, raggiunger­ò i compagni di Ineos sull’isola di Maiorca fino al 19».

3Debutto stagionale?

«Di sicuro già a gennaio. Tour

Down Under oppure Vuelta San Juan. Sembrava più l’Australia, invece adesso diciamo che è in ‘vantaggio’ l’Argentina».

3Gli

Europei su pista, inizio della qualifica olimpica, sono in Svizzera a Grenchen dall’8 al 12 febbraio. Li farà?

«Sì, ne abbiamo cominciato a parlare con il c.t. Marco Villa. Secondo noi, i ‘top’, guardando il calendario, potrebbero fare gli Europei e la prova di Coppa del Mondo in Canada, a Milton, che come date viene prima del Giro (20-23 aprile, ndr). Anche se, in verità, questo calendario non va incontro alla multidisci­plinarietà. Non capisco bene in che direzione si stia andando».

3Continui.

«Si parla molto di quanto sia bella e importante la multidisci­plinarietà. Bene, ma allora ha senso mettere in calendario una prova di Coppa del Mondo di qualifica olimpica in pista (dal 14 al 17 marzo in Egitto, ndr) tra Tirreno-Adriatico e MilanoSanr­emo? Poi, il Mondiale ad agosto di tante specialità: obbligherà a scegliere tra strada e pista. Non solo: Pidcock e Van der Poel, per dire, dovranno escludere o la strada o la mountain bike. E potrei continuare».

Viviani, lei su strada non vince nel World Tour dal 2019. Non crede che riproporsi ad alto livello in tal senso sia una missione impossibil­e, o quasi, alla soglia peraltro dei 34 anni?

3 «Guardandol­a da fuori, sì. Da parte mia, sono convinto che sia questione di un ‘clic’. Se azzecco il risultato importante, il cammino si metterà in discesa. Certo non deve succedere che...».

3Che cosa?

«Non devo inseguire vittorie per fare numeri, ma quelle importanti. Un calendario di seconda attività, anche se conquistas­si 10 corse, non mi riportereb­be al mio status. Certo, è più difficile recuperarl­o che vincere l’oro olimpico in pista a Parigi».

3 Che errori dovrà evitare?

«Per prima cosa, di programmaz­ione. Nel 2022 ho corso tanto, ma inseguendo sempre, senza avere un vero e proprio obiettivo. Cercheremo di aggiustare il tiro, a cominciare dalle priorità su strada. Per esempio: tornare al Giro d’Italia. Poi, chiaro, tocca innanzitut­to a me».

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In Namibia e a Mauritius con l’amore della vita Elena Cecchini, 30, e Elia Viviani, 33

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