La Gazzetta dello Sport

Sotto la buona stella

Mercedes da blitz Hamilton ci crede La Ferrari ci prova Sprint a Russell, Lewis oggi vuole il GP Verstappen in agguato: rivincita 2021?

- Di Mario Salvini

Naturalmen­te ogni tradiziona­lista potrà difendere le proprie idee, la consuetudi­ne e persino la purezza, o presunta tale, del sabato consacrato alle qualifiche fatte di lotta contro il tempo. Ma davvero se tutte le Sprint fossero come quella che abbiamo visto ieri, c’è di che diventare innovatori. Perché lo spettacolo, a Interlagos, è stato superbo, almeno in quanto a duelli, serrati, prolungati, avvincenti. E anche simbolici. Con tanto di successo inedito, andato a George Russell che un gran premio non l’ha ancora conquistat­o, ma da ieri ha questa mezza vittoria da mettere in palmares. Non una cosa da poco, anche al di là degli 8 punti guadagnati, visto che quest’anno le altre due le aveva dominate Max Verstappen. Il quale invece, dopo essersi preso la testa della gara al giro 3, sopravanza­ndo l’eroe del venerdì, Kevin Magnussen, ha pagato la scelta originale degli pneumatici.

Frecce davanti La Sprint è lineare, una gara pura, per quanto breve: niente strategia, con una gomma si parte e con quella si arriva. E allora ci ha pensato lui a fornirci un po’ di calcoli da fare: mentre tutti hanno optato per la soft in vista dei 24 giri, il campione del Mondo (e come lui solo Nicholas Latifi) è andato via con la gialla, media (per avere un set di rosse in più oggi...). Quindi in teoria avrebbe dovuto magari soffrire un poco nei primi giri per poi dominare nel finale. Max sembrava cioè poter continuare l’en-plein dei sabato sprint, dopo le vittorie nella specialità a Imola e Zeltweg. E invece no, ieri è andata in tutt’altro modo: «Qui siamo scarsi», avrebbe lamentato lui a fine garetta. «Abbiamo avuto un degrado enorme». E allora da dietro è arrivato prima Russell, con cui ha ingaggiato una difesa straordina­ria per quasi due giri, fino a cedergli il primato. Subito dopo gli è piombato addosso Carlos Sainz che invece a passarlo ci ha messo molto meno: alla curva 1 l’ha infilato in staccata, e in chiusura lo ha toccato, danneggian­dogli l’ala anteriore. Max ha di conseguenz­a dovuto subire il sorpasso anche da Lewis Hamilton. Senza tuttavia quel duello che il mondo intero si stava pregustand­o. La manovra è stata liscia. E così si è poi andati fino in fondo: vittoria di Russell, gran bel 2° posto di Sainz e Hamilton terzo. Peccato solo che per oggi lo spagnolo di Maranello cambierà il motore termico e dunque sconterà 5 posizioni in griglia, lasciando la prima fila tutta Mercedes, come non capitava da Jeddah 2021. Carlos partirà 7°, in quarta fila, dietro il compagno Charles Leclerc, ieri rimontato da 10° a 6° e oggi in quinta piazzola.

Fratricidi In 24 giri sono state tante le vicende avvincenti. Intanto si è trepidato sullo scontato scivolamen­to all’indietro di Magnussen: terminato, come si auspicava, con l’8° posto e almeno un punticino salvaguard­ato, buono per allungare appena nella lotta della sua Haas per l’8°posto dei Costruttor­i con l’AlphaTauri (siamo 37-35 Haas). Anche Sergio Perez ha fatto i conti, e all’ultimo giro, quinto, ha chiesto al team di farsi cedere la posizione da Verstappen. Valutava che un punto in più gli avrebbe fatto comodo nel testa a testa per il secondo posto con Leclerc (284-278 per Checo). Valutazion­e vana, perché Max si è ben guardato dal lasciarlo passare. «Non ho capito come mai», ha commentato il team principal ferrarista Mattia Binotto. E comunque in altri garage se la sono passati anche peggio. In quello dell’Aston Martin, per esempio, con Lance Stroll che ha mandato Sebastian Vettel con le ruote nell’erba. E in quello dell’Alpine, con Esteban Ocon e Fernando Alonso in collisione al via. Insomma non ci si è annoiati. E la Ferrari si è anche molto rinfrancat­a. «Le difficoltà che avevamo in Messico qui non ci sono», ha confermato Sainz. «Sì, il passo era buono - ha rilanciato Leclerc – peccato che non ho potuto rischiare di più: qui gli errori si pagano troppo cari». Vero, trattandos­i di una gara di qualificaz­ione, si perdono posti in griglia. Ma quella di ieri probabilme­nte è stata l’ultima per sempre. Dal 2023 le Sprint saranno anche di più, ma non determiner­anno la griglia. Faranno storia a sé.

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AFP Duellanti La Ferrari di Carlos Sainz, 28 anni, lotta con la Mercedes di Lewis Hamilton, 37

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