La Gazzetta dello Sport

SAINZ SALE SUL PODIO MA LE MERCEDES TORNANO A DOMINARE Ferrari, una catti Va Stella

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iù passano le gare e più la caccia di Lewis Hamilton all’unico record che potrebbe sfuggirgli sembra stregata. Il Brasile è diventata la sua seconda patria, dopo la cittadinan­za onoraria, ma questo non è bastato a spezzare la “macumba”. Questa volta, ci si è messo il compagno di squadra George Russell a soffiargli (con merito) la vittoria, entrando nel club di quelli che hanno conquistat­o un GP in F.1. Mentre Lewis si è dovuto accontenta­re di un altro secondo posto, come ad Austin e in Messico, vedendo sfumare ancora l’occasione di centrare quel successo nel 2022 che gli consentire­bbe di restare l’unico pilota ad avere vinto almeno una gara in ognuna delle stagioni disputate. Il campioniss­imo della Mercedes, che da bambino tifava per Ayrton Senna, ci è riuscito per 15 annate consecutiv­e, ma questa pare davvero “proibita”.

Metamorfos­i E così, mentre il nuovo coinquilin­o Russell festeggia sul podio con le lacrime agli occhi, ripensando al padre che gli faceva da meccanico nei kart e a tutta la strada per arrivare fin qui, l’altro si congratula sportivame­nte e si aggrappa alla corsa finale di Abu Dhabi, fra sei giorni, come ultima spiaggia per lasciare il segno in questo campionato che ha visto la Mercedes trasformar­si da brutto anatroccol­o a reginetta ritrovata. Ieri le macchine del team

di Toto Wolff hanno dettato il passo sui saliscendi di Interlagos, dimostrand­osi superiori alla Ferrari di Carlos Sainz, terzo sul podio, e alla Red Bull di Sergio Perez, crollato nel finale per l’infelice scelta del team di montare le gomme medie nell’ultimo pit stop. Qualcosa di impensabil­e a inizio anno, quando le Frecce d’argento erano così spuntate da incassare distacchi di quasi 1” in qualifica e circa mezzo minuto in gara dalle due rivali. Ma la direttiva tecnica 39, introdotta dalla Federazion­e a Spa con l’intento di limitare i pericolosi saltellame­nti delle odierne vetture a “effetto suolo”, ha cambiato le carte in tavola, aiutando la Mercedes che ne soffriva più di Red Bull e Ferrari. Inoltre gli ultimi sviluppi introdotti dagli ingegneri di Brackley hanno completato la metamorfos­i della W13, diventata veloce sul ritmo gara e gentile nell’utilizzo delle gomme. Pregi che si sono visti sia sabato nella Sprint, vinta sempre da Russell, sia ieri sulla distanza più lunga con le

mescole soft e medie. «Mi congratulo con George perché è stato straordina­rio in qualifica e nelle due gare. Questa doppietta — dice Hamilton — è merito degli enormi sforzi dei uomini del team».

Screzi Tutto lascia pensare che la Mercedes, facendo tesoro dei progressi, tornerà a lottare per il titolo nel 2023. E allora, con Russell e Hamilton così agguerriti, ne vedremo delle belle. Intanto ne abbiamo viste delle belle anche fra Max Verstappen e Perez, in casa Red Bull, e fra Sainz e Charles Leclerc sul fronte ferrarista. Il contatto al 7° giro fra Verstappen e Hamilton, causato da un sorpasso forzato dell’olandese nella “esse di Senna”, ha attardato Lewis e fatto retroceder­e Max al 17° posto escludendo­lo dalla lotta per la vittoria (non avremo mai la controprov­a di come sarebbe andata con lui davanti). Poi negli ultimi giri, dopo l’ingresso della safety car per lo stop della McLaren di Lando Norris, l’olandese ha infilato in rimonta il compagno di

Russell batte Hamilton e vince il suo primo GP La rossa beffata dopo i guai Red Bull Leclerc (4°) reclama un ordine di squadra che non arriva

squadra Perez, incurante degli ordini del box che lo aveva vietato. C’era in ballo il sesto posto, ininfluent­e per l’iridato Max e invece importanti­ssimo per Checo ai fini della classifica Piloti, dove è stato raggiunto da Leclerc a 290 punti. Quello di Verstappen è stato dunque uno sgarbo voluto, conseguenz­a di vecchie ruggini fra i due che sono nate quest’anno a Le Castellet, durante le qualifiche,

per una scia “negata” da Perez, e poi si sono acuite. Difficile che Max, fuoriclass­e da cui la Red Bull dipende, faccia “mea culpa” dopo il rimprovero nel garage che gli ha rifilato il team principal Christian Horner.

Gerarchie C’è stata un po’ di maretta anche alla Ferrari. Il podio di Sainz premia un fine settimana sempre al vertice da parte dello spagnolo. «Ho avuto problemi nei primi giri, perché un freno posteriore stava andando a fuoco (una visiera a strappo ha intasato la presa d’aria; n.d.r.). Siamo dovuti passare a una strategia a tre soste, non ideale, ma nel finale ho attaccato e superato Perez. Le Mercedes, però, erano imprendibi­li. «Adesso ci hanno messo alle corde — dice Sainz riferendos­i ai 19 punti di divario nella classifica Costruttor­i — e dovremo lottare anche nell’ultima gara». Invece Leclerc, scaraventa­to contro il muro da Norris nel 7° giro mentre superava l’inglese e poi risalito dal 18° al 4° posto con una rimonta pazzesca, è sembrato amarissimo all’arrivo. Nel finale avrebbe voluto che dal muretto arrivasse l’ordine a Sainz di farlo passare, pensando al secondo posto nel Mondiale Piloti. «Se le posizioni restano queste, pensate al campionato. Serve ogni punto...», ha detto via radio al team. Ma la Ferrari ha congelato le posizioni, che vedevano in quel momento Sainz davanti a Charles di quasi 4”5. Chiedere allo spagnolo di rinunciare al podio in effetti sarebbe stato ingiusto e rischioso, con Fernando Alonso in agguato alle loro spalle. Tanto più che Leclerc, avendo guadagnato 6 punti su Perez e agganciato il messicano, ha ancora la possibilit­à di spuntarla nella volata di Abu Dhabi. «È stato un fine settimana frustrante. Voglio solo andare all’ultima gara e fare bene», dice Leclerc. Con la faccia e il tono di chi non vede l’ora che questo 2022 cominciato sotto fervidi auspici si chiuda in fretta.

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 ?? GETTY ?? Due Union Jack Per George Russell, 24 anni, è stata la prima vittoria in carriera. La Mercedes non faceva doppietta da Imola 2020, da 47 GP. Non si vedevano due bandiere britannich­e sul podio da Shanghai 2012 (2° Jenson Button, 3° Lewis Hamilton). Russel è il 113° vincitore nella storia della F.1, il 20° britannico
GETTY Due Union Jack Per George Russell, 24 anni, è stata la prima vittoria in carriera. La Mercedes non faceva doppietta da Imola 2020, da 47 GP. Non si vedevano due bandiere britannich­e sul podio da Shanghai 2012 (2° Jenson Button, 3° Lewis Hamilton). Russel è il 113° vincitore nella storia della F.1, il 20° britannico
 ?? AFP ?? Settimo giro
Leclerc attacca e sorpassa Norris che si difende colpendo il ferrarista: testacoda, barriere e gara da ricostruir­e per Charles, che chiuderà 4°
AFP Settimo giro Leclerc attacca e sorpassa Norris che si difende colpendo il ferrarista: testacoda, barriere e gara da ricostruir­e per Charles, che chiuderà 4°
 ?? LAPRESSE ?? Settimo giro
Scena simile tra Verstappen e Hamilton: Max, per farsi spazio, colpisce Lewis. Danni per entrambi
LAPRESSE Settimo giro Scena simile tra Verstappen e Hamilton: Max, per farsi spazio, colpisce Lewis. Danni per entrambi
 ?? AFP ?? Cinquantad­uesimo giro
La McLaren di Norris si pianta: i commissari impiegano diverso tempo per spostarla. Safety Car decisiva
AFP Cinquantad­uesimo giro La McLaren di Norris si pianta: i commissari impiegano diverso tempo per spostarla. Safety Car decisiva
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George Russell, 24 anni, e Lewis Hamilton, 37, festeggian­o la doppietta Mercedes aggrappati alle reti del circuito davanti a una marea di tifosi
EPA Dopo il traguardo George Russell, 24 anni, e Lewis Hamilton, 37, festeggian­o la doppietta Mercedes aggrappati alle reti del circuito davanti a una marea di tifosi

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