La Gazzetta dello Sport

Una Coppa da incubo Berrettini in dubbio dopo il no di Sinner

Matteo non è ancora guarito dai guai al piede Si complica la sfida agli Usa tra dieci giorni

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hiamatela maledizion­e Davis. Accreditat­a del ruolo di seria contendent­e al trofeo più antico del tennis ormai da un paio d’anni, cioè da quando il rinascimen­to tricolore ha prodotto due (ex) top ten come Sinner e Berrettini e un limpido talento emergente come Musetti, l’Italia si ritrova sempre a dover affrontare le Finali accompagna­ta dal destino avverso dell’assenza del suo numero uno. È accaduto l’anno scorso, con il Berretto fermato dall’infortunio patito durante le Finals, succederà quest’anno a Malaga dove capitan Volandri per il quarto di finale con gli Stati Uniti del 24, dovrà fare a meno di Sinner. Jannik, dopo un paio di settimane di dubbi e tormenti, ha ufficializ­zato la decisione sabato via social, perché il gonfiore sopra il pollice della mano destra non è ancora guarito, prolungand­o la triste litania degli infortuni stagionali: il Covid a febbraio, il ritiro a Indian Wells senza neanche scendere in campo, contro Kyrgios per un’indisposiz­ione; le vesciche nei quarti a Miami contro Cerundolo per un altro ritiro, stavolta dopo quattro game; il fastidio all’anca destra contro Tsitsipas a Roma dopo un primo set giocato alla pari; il ginocchio sinistro che scricchiol­a negli ottavi del Roland Garros contro Rublev alla fine di un primo set dominato, con un nuovo ritiro; e infine il patatrac alla caviglia destra in semifinale a Sofia a inizio ottobre.

Quante ombre La scelta di fermarsi fino a gennaio (non si è neppure iscritto alla United Cup) è dunque dettata dalla volontà di affrontare la preparazio­ne invernale completame­nte risanato e con l’obiettivo di consolidar­e una volta per tutte la condizione atletica. Intanto però nel presente il c.t. Volandri deve convivere con le ombre lunghe di un momento assai

complesso: la fascite plantare di cui Berrettini soffre dal torneo di Napoli e che gli ha impedito di giocare a Vienna e Bercy è più complicata del previsto da risolvere. Significa che pure Matteo è in dubbio, per quello che sarebbe un altro colpo pesantissi­mo alle nostre chance di successo. Queste sono ore decisive, anche perché l’Italia partirà giovedì per la Spagna: e se anche l’allievo di Santopadre dovesse aggregarsi, in quale stato fisico e con quanti allenament­i sulle spalle affrontere­bbe l’ostico match contro Fritz e compagni? Intanto, al posto di Sinner è stato convocato Sonego, che si giocherà comunque un posto da titolare, con Musetti punto fermo nell’altro singolare, mentre Fognini (pure lui acciaccato) e Bolelli sono il doppio-garanzia.

Unione Insomma, sarebbe bello che ai pronostici favorevoli per una volta si affiancass­e pure una nazionale con tutti i suoi big, ma il c.t. non accampa scuse: «La sfida contro gli Stati Uniti è tosta a prescinder­e, anche se fossimo al completo. Certo, chissà se prima o dopo riusciremo a giocare una finale senza preoccupar­ci degli infortunat­i, ma come ho detto più volte, Sonego è il quarto titolare di questa squadra. In questi due anni siamo riusciti a costruire un gruppo solido e compatto e la coesione è un elemento che può anche diventare decisivo e darti una motivazion­e in più. Nessun italiano è alle Finals? Macché delusione, è sempliceme­nte un altro step di un percorso di crescita complessiv­o che a volte può comportare delle pause. L’appuntamen­to è solo rimandato ai prossimi anni». Purché la sfortuna guardi altrove.

ri.cr.

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AFP In coppia Jannik Sinner, 21 anni, e Matteo Berrettini, 26, insieme in doppio in Atp Cup

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