La Gazzetta dello Sport

Nel segno del Papa la partita con le stelle del calcio

Udienza in Vaticano per i campioni prima della sfida dell’Olimpico Immobile rinfrancat­o: «Stop lieve»

- Di Nicola Berardino

Il messaggio, forte e chiaro, parte prima che cominci la partita. Sul prato dell’Olimpico ci sono ragazzini che attendono l’arrivo delle stelle del calcio mondiale dall’udienza in Vaticano da Papa Francesco. La parola guerra, scritta su uno striscione davanti alla porta sotto la Curva Sud, viene presa a pallonate. Un gesto più che simbolico in una serata che vorrebbe urlare la voglia di pace a tutti. Non solo a chi è all’Olimpico. L’appello di Papa Francesco ha portato alla terza edizione della “Partita della Pace”. Con un’iniziativa organizzat­a come evento benefico interrelig­ioso dal Pontificio Movimento per l’Educazione Scholas Occurrente­s. «Pensate che le spese più grandi oggi nel mondo - ha detto il Papa ai campioni del calcio - sono nell’industria delle armi. Si pensa sempre a fare guerre per distrugger­e. Avete preso il vostro tempo per venire a fare la gratuità della pace e vi ringrazio. Sono gesti capaci di cambiare il mondo, perché sono semi di pace».

Nel segno di Diego A Roma anche i figli con due nipoti di Maradona, il campione argentino colonna delle due precedenti edizioni della Partita della Pace. Il risultato finale di 43 per gli azzurri, guidati da

Zambrotta, contro i bianchi di Buffon. Rimonta vincente con doppietta di Andrij Voronin, ucraino con padre russo: un messaggero di pace. A segno Arveladze (doppietta), Di Natale, Almeida e Iaquinta. Brillano ancora le stelle: Ronaldinho, Candela, Stoichkov, Klose (con gli azzurri), Burdisso, Ciro Ferrara, Di Biagio e Caniggia. Hanno giocato pure Mkhitaryan, Perotti e Pereyra. Con Diego Junior e il nipote di Maradona, Benjamin Aguero, 13 anni.

Ciro: stop e Nazionale

È rimasto a bordo campo Ciro Immobile dopo lo stop alla coscia destra che gli ha fatto saltare la gara con la Juventus. «Sto bene, per fortuna non si è riaperta la vecchia cicatrice, è una cosa abbastanza lieve che mi permetterà di recuperare in tempo. A dir la verità, ora di tempo ce n’è tanto, pure troppo...». Italia senza Mondiali? «Adesso avremmo dovuto prepararci per ben altra cosa. Dispiace per tutti, è un momento molto triste...». Il ritorno in Nazionale? «Spero presto, ci sono le finali di Nations, la preparazio­ne per l’Europeo. Mister Mancini sa che può contare su di me per una mano...».

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LAPRESSE Stelle per beneficenz­a Ronaldinho, 42 anni, tra Henrikh Mkhitaryan, 33, e Robert Pires, 49, in campo all’Olimpico

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