I rientri di Pogba e Lukaku spinta in più per Juve e Inter
Sono bastati 25’ a Paulo Dybala per ricordare alla Roma quanto è pesata la sua assenza, e soprattutto quanto guadagnerà Mourinho quando l’argentino ritornerà a tempo pieno. Ne sono bastati 6 in più a Federico Chiesa per ribadire la sua importanza nella Juventus, confermata dall’assist che domenica sera ha permesso ad Arkadiusz Milik di segnare il terzo gol contro la Lazio. Due segnali confortanti, in attesa di rivedere gli altri grandi infortunati, assenti più o meno a lungo, fin qui.
Il caso limite riguarda sicuramente il Milan, che non ha mai potuto disporre nemmeno per un minuto di Zlatan Ibrahimovic, il “capitano non giocatore” dei campioni d’Italia, che ha tenuto a battesimo tanti giovani rossoneri, ormai capaci di vincere anche senza di lui, come si è visto nella volata per lo scudetto della primavera scorsa. Nessuna illusione per un suo rientro il 4 gennaio sul campo della Salernitana e più in generale per un suo apporto continuo nel prosieguo del campionato, anche perché nel frattempo ha compiuto 41 anni. In chiave Champions, però, la
sua esperienza internazionale e la sua personalità potrebbero fare la differenza nella difficile sfida al Tottenham nell’arco di due gare con andata e ritorno, e a maggior motivo più avanti in
caso di qualificazione. Meno lontano appare il ritorno a tempo pieno di Romelu Lukaku, che Simone Inzaghi si augura di schierare contro il Napoli, alla ripresa del campionato. Se in sua assenza, come contro l’Atalanta, bastassero ancora i gol di Edin Dzeko per battere la capolista, l’attaccante belga poi sarebbe comunque prezioso per sognare una clamorosa rimonta. Figuriamoci, quindi, quanto potrebbe essere importante non un ritorno, ma una serie di ritorni per la Juventus, rilanciata da sei vittorie consecutive, senza subire gol. Chiesa, già recuperato in anticipo rispetto alle previsioni di Massimiliano Allegri, è ormai una certezza senza nemmeno l’incognita legata agli impegni mondiali, che invece riguarderanno i suoi compagni Dusan Vlahovic e Angel Di Maria. E poi ci sarebbe - perché il condizionale è d’obbligo - il ritorno di Paul Pogba, per il quale è impossibile fare previsioni visto che fin qui sono state sempre smentite, con l’unica certezza che il vero Pogba farebbe comodo a qualsiasi squadra, non soltanto alla Juventus.
Malgrado tutti questi infortunati, i bianconeri sono risaliti al terzo posto, un gradino sopra il piazzamento finale dell’ultimo campionato. La Lazio, invece, dopo i gol del centravanti di scorta Felipe Anderson, ha rimpianto specialmente domenica sera l’assenza del titolare del ruolo Ciro Immobile, oltre a quella di Mattia Zaccagni, già 5 reti fin qui. E alla distanza anche l’Atalanta, nonostante l’esplosione di Ademola Lookman, ha pagato l’indisponibilità di Duvan Zapata, che non è mai stato al cento per cento della condizione. E così, rimanendo alle squadre in zona europea, si scopre che tutte aspettano con ansia i rispettivi grandi assenti. Tutte, compreso il Napoli che ha vinto le ultime tre partite senza arrampicarsi sul suo K2 Kvicha Kvaratskhelia, fermo ad applaudire i compagni. La migliore risposta a quanti sperano di raggiungere la capolista, aggrappandosi a chi tornerà. E non soltanto dal Qatar.