Lo shock D’Onofrio Giustizia Aia alla Figc
Gravina: «Però la gestione tecnica resterà a loro» La Lega dice sì ma vuole una reazione più forte
Saccheggiato. Colpisce la parola usata da Gabriele Gravina alla fine del consiglio federale straordinario convocato a seguito dell’arresto del procuratore arbitrale Rosario D’Onofrio, accusato di traffico internazionale di droga. «Il mondo del calcio è stato saccheggiato da questo episodio, che presenta ancora dei lati oscuri che non comprendiamo». E che ha portato la Figc a spostare la giustizia degli arbitri nell’ambito di quella federale dal primo gennaio (l’Aia dovrà adeguare il suo regolamento prima del 15 dicembre altrimenti toccherà a un commissario ad acta) senza intaccare l’autonomia della gestione tecnica della categoria. «Gli arbitri non si toccano, la garanzia della giustizia federale darà loro forza, non meritano distrazioni e accuse». Pochi minuti dopo la fine del consiglio, la procura federale ha ricevuto dalla Dda di Milano gli atti dell’inchiesta. Ma perché, dopo il deferimento, non sospendere D’Onofrio? «Fino alla condanna c’è un principio di garanzia. Nessuno sapeva».
Il “rilancio” della Lega
Il voto sulla decisione è unanime, ma sofferto. In particolare, Lorenzo Casini, presidente della Lega di serie A, avrebbe voluto una reazione più forte. Nel consiglio, ha proposto una commissione d’inchiesta formata da una o più personalità di alto livello giuridico per fare luce sulla vicenda e capire se intorno al casus belli ci possano essere state altre responsabilità. Ma Giancarlo Abete, ex presidente federale e numero uno dei Dilettanti, ha obiettato che magistrati di altissimo profilo fanno già parte della giustizia Figc. Poi la possibilità di rivolgersi al Coni per la definizione del nuovo assetto. Ma Gravina ha detto no: «Mi sono sempre battuto per l’indipendenza della giustizia federale». La Lega ha insistito sulle iniziative di rafforzamento della classe arbitrale: completamento del percorso professionistico della categoria, data certa per il fuorigioco semiautomatico, nuovo protocollo Var per evitare disparità di interventi. Per Gravina serviva però una risposta immediata: «La proposta è stata condivisa con Abodi e Malagò». Alla fine, anche la Lega di A ha votato sì dopo che pure Trentalange si era detto d’accordo. Una scelta per evitare lacerazioni in un frangente così delicato.
Il “rilancio” Casini ha insistito su una data certa per il fuorigioco semiautomatico e il nuovo protocollo Var
Revisione Gravina ha anche detto di «non escludere nulla» sulla possibile «rivisitazione» dei verdetti emessi in procedimenti promossi dal procuratore capo dell’Aia. Ieri la procura Figc ha sentito Piero Giacomelli, l’ex arbitro «dismesso» dalla serie A. Interviene sull’argomento l’avvocato Giorgio Spallone, che difende l’ex arbitro Emidio Morganti: «Spazio alla revisione dei processi. Sarebbe necessario se non doveroso un procedimento di amnistia». Amnistia o no, sarà un altro fronte che si aprirà nelle prossime settimane.