La Gazzetta dello Sport

La risonanza è ok Romelu migliora E col Belgio ci sarà

L’interista è arrivato nel ritiro in Kuwait Il c.t. Martinez non lo taglierà dalla lista

- Di Filippo Conticello

La risonanza magnetica, a lungo attesa e ancor più a lungo ritardata, alla fine è stata effettuata: la fotografia definitiva sul flessore ballerino di Romelu Lukaku, quello della coscia sinistra, è arrivata nella tarda serata di lunedì. Direttamen­te nel centro tecnico federale di Tubize, vicino a Bruxelles, lì dove il Belgio da anni progetta la sua missione mondiale. E l’esito è stato positivo, forse più di quanto si pensasse, al punto da spazzare via, forse definitiva­mente, i dubbi residui sulla convocazio­ne del centravant­i interista. Il caso della ricaduta sulla cicatrice del vecchio infortunio del belga ha allarmato i medici della nazionale e il c.t. Roberto Martinez per giorni: diverse riunioni si sono state tenute per organizzar­e la migliore strategia possibile. Si è scelto di ritardare al massimo l’esame medico decisivo e di monitorare con ecografie pressoché giornalier­e e terapie mirate, così da dare più tempo a Rom per ridurre gli effetti del guaio che finora gli ha rovinato il ritorno all’Inter.

Ottimismo Dopo una settimana e mezza passata con Lieven Maesschalk, il fisio del Belgio che l’ha “trattato” nel suo centro specialist­ico di Anversa, tra massaggi, cyclette e un po’ di palestra, lunedì Rom si è presentato a Tubize e ieri è volato con il resto dei Diavoli Rossi per il Kuwait, tappa intermedia verso il Qatar: lì ha subito iniziato ad aumentare i carichi di lavoro e a correre in campo nella speranza di esserci al momento opportuno. L’importanza dell’interista dentro al sistema di Martinez è incalcolab­ile, anche per questo il c.t. è pronto a prendersi un rischio durante la Coppa: in fondo, porta con sé un giocatore tecnicamen­te ancora infortunat­o. E che potrà dare un contributo reale, nella migliore delle ipotesi, solo nella terza partita del girone. Impensabil­e un suo impiego contro la Cenerentol­a Canada, per l’esordio del 23, e anche per la seconda di domenica 27 contro il Marocco dell’ex compagno scudettato Hakimi. La sfida successiva, l’1 dicembre, nel derby interista contro la Croazia di Brozo, è un obiettivo realistico, nella speranza che Lukaku faccia il Lukaku dagli ottavi in poi. Del resto, lo stesso Martinez ha dichiarato che ci sono due Mon

diali dentro allo stesso torneo, quello preparator­io del girone e quello a eliminazio­ne diretta in cui la squadra dovrà avere il suo ariete per caricare in attacco.

Nell’attesa La preparazio­ne verso il Mondiale passa quindi da Kuwait City, dove venerdì è pure prevista un’amichevole con l’Egitto, e prosegue con ottimismo vista la risonanza di Rom dopo gli ottimi segnali che erano arrivati in allenament­o. L’idea originale di Martinez rimane comunque sul tavolo: una seconda risonanza verrà effettuata direttamen­te in Qatar, il giorno prima dell’esordio col Canada perché il regolament­o consente alle Federazion­i di tagliare giocatori infortunat­i fino a 24 ore prima del debutto mondiale. Se dopo una settimana di allenament­i più intensi, l’esame ripetuto mostrasse un peggiorame­nto tale da pre- giudicare l’impiego di Big Rom dagli ottavi, a quel punto il c.t. potrebbe pur sempre pescare dalla lista dei riservisti: Dodi Lukebakio, attaccante dell’Hertha, sarebbe pronto a subentrare nella peggiore delle ipotesi. Ma da ogni parte filtra un ottimismo da spazzare via le nubi: Lukaku dovrebbe giocare per davvero il Mondiale tanto atteso. Non a caso, ha viaggiato con due valigioni enormi: dentro c’è il necessario per arrivare comodament­e fino alla finale.

Sei compagni di Messi vengono dall’Italia, tre sono invece i brasiliani, come gli uruguaiani

Dall’Africa

Sono 4 i “nostri” nel Camerun, tre nel Marocco, due nel Senegal. E c’è un tunisino ta), Lukic, Radonjic e Kostic in zona creativa, Vlahovic e Jovic davanti. La Francia ha perso per infortunio Pogba e Maignan, per cui dall’Italia arrivano soltanto in 3. Fra le big l’Inghilterr­a non presenta italiani, dopo il taglio di Tomori e Abraham, così come la Germania, che ha chiuso la porta a Gosens.

Quanti Kim Le nazioni meno rappresent­ate fra le 21 con “tricolori” in lista? La Tunisia del difensore Dylan Bronn, 27 anni, della Salernitan­a, 15 presenze in A in stagione, arrivato ad agosto dal Metz. Nell’ultimo match con le Aquile di Cartagine è stato espulso contro il Brasile, ma era già in Russia nel 2018 e segnò anche un gol a Courtois del Belgio. Con un solo rappresent­ante anche la Sud Corea del napoletano Kim MinJae - uno dei 6 Kim convocati dal c.t. portoghese Paulo Bento e altri 6 li ha lasciati fuori dalla lista per fortuna -, e il Galles di Bale con l’ex veneziano e Chelsea Ethan Kwame Colm Raymond Ampadu,

22 anni, adesso allo Spezia, nato e cresciuto a Exeter, sulla Manica, in Inghilterr­a, nonno ghanese, padre irlandese, e mamma (finalmente) gallese.

Casi curiosi L’unico convocato invece delle neopromoss­e è il difensore Johan Vasquez del Messico, che è passato dal Genoa (una retrocessa) alla Cremonese di Alvini. In prestito dai Pumas Unam di Città del Messico, 24enne, 6 presenze con la Tricolor, due quest’anno a marzo e 4 nelle qualificaz­ioni mondiali. Ma il Tata Martino non lo vede ancora titolare. Fra i vari Lautaro Martinez, Vlahovic, Leao, Anguissa e altri big della Serie A ci sono pure loro, i meno noti. Quelli come l’australian­o di Brescia Fran Karacic, nato e cresciuto a Zagabria, ex Under 21 croato, anche un gol con i Canguri, al Nepal. Il Qatar li accoglie tutti.

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AFP Fiducia Romelu Lukaku, 29 anni, ieri alla partenza per il Kuwait

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