Il c.t. è più tranquillo: «Ha preso un bel colpo Aveva un po’ di dolore per fortuna sta meglio»
Fa quasi caldo, nonostante la pioggerella. Certo, non così caldo come farà in Qatar. Dobbiamo rassegnarci a non esserci e il primo a far fatica è Roberto Mancini. Sempre stato così. Fatica a digerirla, la delusione. Però il suo mestiere è quello di commissario tecnico dell’Italia, e per il bene dell’Italia continua a lavorare. Non solo sul piano del risultato, ma anche per guardare e costruire il futuro. Il Mancio intanto si mette nella scia dei grandi nomi della storia azzurra. Con la partita di ieri ha raggiunto a quota 56 Marcello Lippi e Cesare Prandelli al terzo posto degli allenatori con più panchine (davanti solo Enzo Bearzot e Vittorio Pozzo, altri due allenatori “mondiali”…), il 3-1 all’Albania significa invece vittoria numero 35, al terzo posto in solitaria dei c.t. più vincenti, superando Arrigo Sacchi che si era fermato a 34. Le prime parole del Mancio però non possono che essere su Tonali: «Sandro ha preso un bel colpo ma era cosciente, aveva un po’ di dolore e ha fatto gli accertamenti e per fortuna sta meglio».
Grifo Poi, l’analisi della partita: «Queste gare non sono mai semplici – ha confessato il Mancio dopo il successo di Tirana – soprattutto contro questa Albania che è una buona squadra. Si rischia anche in certi casi di fare delle brutte figure. Invece non l’abbiamo fatta, brutta figura. Anzi, direi che abbiamo fatto anche cose buone. Il nuovo modulo è andato abbastanza bene». Mancini si riferisce a questo nuovo 3-4-3 che ha esaltato le qualità del doppio bomber di giornata. Quello che si pensava essere un animale mitologico – un attaccante italiano che sappia segnare
con continuità e non si disperda quando indossa l’azzurro – in realtà esiste. Non ha becco d’aquila e corpo di leone, ma è lo stesso un Grifo. Vincenzo Grifo, la punta italiana più in forma della stagione: 9 gol in Bundesliga con il Friburgo, superando nel computo complessivo un certo Luca Toni, e doppietta all’Albania. Giocando nel ruolo prediletto, quello di attaccante esterno. «Grifo è un ragazzo straordinario,
è anche un ottimo giocatore visto quello che sta facendo in Bundesliga. Ha fatto bene lui e ha fatto bene anche Zaniolo. Entrambi tornavano dopo un po’ di tempo di assenza. Hanno avuto occasioni per far gol. Il primo tempo benissimo, nella ripresa un po’ meno anche perché l’Albania è cresciuta e noi abbiamo concesso qualcosa in più». Due parole su Raspadori, che non ha segnato come gli era successo nelle ultime due uscite azzurre ma ha regalato l’assist del 2-1 a Grifo: «Raspa è giovane, ha fatto molto bene e credo che possa migliorare ancora».
La partita? Abbiamo fatto anche cose buone Nuovo modulo ok
Esterni Il 3-4-3 non ha peraltro avuto la controindicazione di limitare il contributo dei “quinti”, Di Lorenzo e Dimarco, che sono arrivati spesso e volentieri in area avversaria, con il terzino del Napoli che ha chiuso anche in gol l’azione del pareggio. «Entrambi stanno facendo benissimo con Napoli e Inter – ammette Mancini – sono due giocatori qualitativi e questo è molto importante».
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