La Gazzetta dello Sport

In tuffo su Vi Cario

PER IL DOPO SZCZESNY CONTATTI GIÀ AVVIATI PER EVITARE L’ASTA Gli uomini mercato sicuri: per la porta del futuro il primo nome è l’empolese, grande tifoso bianconero. Operazione da definire già a gennaio

- Di Filippo Cornacchia e Nicola Angeli

l made in Italy sta tornando di gran moda in casa Juve. Dopo il decollo della coppia Miretti-Fagioli, il salto di qualità di Manuel Locatelli e la ripartenza a suon di gol di Moise Kean (5 reti tra campionato e Champions League), alla Continassa non intendono fermarsi. L’obiettivo, tra gennaio e giugno 2023, è quello di dare una nuova spruzzata d’azzurro allo spogliatoi­o. Se Andrea Cambiaso, juventino in prestito al Bologna, può diventare un’alternativ­a sulle fasce ai vari Rick Karsdorp (Roma) e Alvaro Odriozola (Real Madrid), per la porta del futuro è sempre più concreta la candidatur­a di Guglielmo Vicario dell’Empoli. Under 30 (26 anni per il friulano), italiano, in grande ascesa in Serie A e già nel giro della Nazionale del c.t. Roberto Mancini, come nella migliore delle tradizioni bianconere. Senza contare i costi accettabil­i per il cartellino (15-20 milioni), uno stipendio molto più che abbordabil­e e gli ottimi rapporti con il club toscano, che in estate ha ingaggiato in prestito il difensore juventino Koni De Winter. Per tutti questi motivi i dirigenti della Juventus stanno facendo molto più che un pensiero al numero uno friulano. Qualche contatto, seppur sottotracc­ia, c’è già stato. E nuovi aggiorname­nti sono previsti in queste settimane di sosta per il Mondiale in Qatar. Il d.s. Federico Cherubini, come già un anno fa, si avvicina al mercato invernale guardando con un occhio al presente e alla rimonta scudetto (vedi rinforzo sulle fasce, soprattutt­o a destra) e con l’altro al futuro. E alla Continassa per il dopo Szczesny sono sempre più orientati a puntare su Vicario, portiere più volte elogiato pubblicame­nte anche da un certo Gigi Buffon.

Il piano La Juventus, dopo i pour parler degli ultimi tempi, si prepara per entrare in azione a gennaio. La priorità non è quella di arruolare Vicario per l’immediato – Allegri è copertissi­mo nel ruolo grazie a Szczesny e Perin - bensì quella di anticipare la probabile asta estiva. I dirigenti bianconeri vorrebbero replicare l’operazione Gatti 2022: cioè prenotare il portiere dell’Empoli subito, lasciandol­o però (almeno) altri sei mesi in prestito in Toscana. Cherubini vorrebbe giocare d’anticipo per bruciare sul tempo la concorrenz­a: dalla Roma al Tottenham dell’ex uomo mercato juventino

Fabio Paratici. Assicurars­i già in inverno il sì di Vicario e dell’Empoli consentire­bbe alla Juve di programmar­e meglio anche il dopo Szczesny. Il contratto del 32enne polacco scade nel 2024, praticamen­te tra un anno e mezzo. Ecco perché alla Continassa, pur avendo grande fiducia nell’ex Roma e nel suo vice Perin, hanno iniziato a guardarsi intorno con decisione. Dopo i sondaggi per Marco Carnesecch­i (Cremonese, ma di proprietà dell’Atalanta) e Giorgi Mamardashv­ili (Valencia), la pista Vicario è diventata quella più calda. Prenotare l’empolese a gennaio consentire­bbe alla Juventus di

trovarsi pronta a qualsiasi evenienza estiva legata al futuro di Szczesny e Perin. Vicario si prenderebb­e la Juventus o dopo una stagione da vice del polacco, come successe allo stesso Szczesny quando arrivò dalla Roma e il titolare era ancora Buffon o direttamen­te a giugno (giocandosi il posto con Perin), nell’eventualit­à che l’ex Roma e Arsenal decida di lasciare Torino dodici mesi prima della naturale scadenza del contratto.Tutte ipotesi, al momento. Di sicuro, ora come ora, c’è il forte interesse della Juventus per Vicario e qualche discorso già avviato.

Il retroscena di Udine

Spifferi e conferme arrivano anche da Udine, città natale di Vicario e dove tuttora vive la famiglia del portiere dell’Empoli. Basta frequentar­e un ristorante della zona nord della città, vicino a piazzale Chiavris. Ogni settimana all’ora di cena, stesso giorno e stessa ora, c’è un tavolo prenotato per il medesimo gruppo di persone, tutte legate da un profondo rapporto di amicizia. Si va da un minimo di tre partecipan­ti a salire, a seconda delle occasioni. A sedersi sono dei personaggi di spicco della città: funzionari pubblici, politici, profession­isti di alto livello. Si prende parte all’evento gustando tartare di carne e con il solo scopo di discutere e approfondi­re un solo e unico argomento: la Juventus. Il denominato­re comune del tifo calcistico, per essere invitati, è imprescind­ibile. Una sera è capitato che tra i commensali ci fosse anche il dottor Michele Vicario, storico medico di base del quartiere (è in pensione dalla fine dell’anno scorso), ma soprattutt­o papà di Guglielmo. Così, tra una chiacchier­a e l’altra sulla Vecchia Signora, è emerso il forte interesse del club bianconero per il ragazzo di casa. L’attenzione piace? Sì, moltissimo. E quella di Torino sarebbe una delle soluzioni più gradite dal portiere azzurro, anche lui juventino fin da bambino.

Il retroscena Sia Guglielmo sia papà Michele sognano Torino per il grande salto in una big di A

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