I ragazzi Toro Da Schuurs a Buongiorno e Zima I super ventenni del muro granata
Seconda miglior difesa in casa della Serie A: il ricambio generazionale è completato, e il rendimento è in linea rispetto a un anno fa
Dovevano essere il futuro, si sono presi il presente. È la difesa dei ventenni del Toro: Alessandro Buongiorno, ventitré anni, ne è il ministro per militanza granata e per lo spessore dell’esplosione delle prestazioni. Perr Schuurs ne è il colonnello dal grande futuro, David Zima il gladiatore sempre pronto alla battaglia. Il nuovo muro granata non ha perso tempo, si è rapidamente preso la scena. In meno di un girone di andata, il Torino è passato dalla difesa dello scorso campionato costruita intorno ai quasi trentenni Rodriguez (30 anni quest’anno ad agosto) e Djidji (trenta il 30 novembre) alla difesa dei ventenni: 23 anni Buongiorno, 22 Schuurs e Zima.
Ricambio generazionale
In pochi mesi, il Toro è già oltre Bremer. Per solidità e prospettive. Lo dicono i numeri: nelle 15 partite di campionato, i granata hanno incassato 17 gol. Un anno fa, allo stesso punto della stagione, erano 16. Rendimento in linea con la difesa dei veterani dello scorso anno. La differenza, e questo aggiunge di certo un valore in più al muro versione 2022-23, è rappresentata oggi dall’emersione dei giovani come protagonisti. Un fenomeno avvenuto più rapidamente di quanto si potesse pensare: il club ha realizzato un ricambio generazionale robusto e di qualità. Il trio composto da Zima, Schuurs e Buongiorno rappresenta il pacchetto difensivo più giovane tra tutte le difese della Serie A. E alla linea verde corrisponde anche un elevato livello di affidabilità e di valore.
Il muro in casa Nelle sfide casalinghe, poi, il Torino è quasi imperforabile: davanti al proprio pubblico vanta la seconda miglior difesa del campionato, con appena 4 gol subiti, come l’Inter. E uno in più della Juventus. Anche lontano dallo stadio Olimpico Grande Torino l’affidabilità è stata su un buon livello (13 gol subiti in 8 gare), ma rispetto ai numeri da trasferta il Toro paga soprattutto i 3 gol incassati a Napoli, in uno stadio contro una super squadra dove quest’anno un po’ tutti, dalle sfide della Serie A a quelle della Champions, hanno dovuto metabolizzare goleade. Oltre i numeri, ci sono degli aspetti che valgono più di qualunque altra cosa: Alessandro Buongiorno ha giocato dieci partite da titolare in Serie A (dodici in totale) tra la posizione di centrale nella difesa a tre e di difensore di centrosinistra, lo stesso numero di Ricardo Rodriguez che lo scorso anno era praticamente uno degli intoccabili. Schuurs da quando è entrato nelle dinamiche del Toro ad inizio ottobre non ne è più uscito: sempre in campo, si è trasformato in una colonna. Solo l’infortunio alla spalla con la Sampdoria lo ha obbligato a uno stop forzato. Evitato il rischio di finire in sala operatoria, il Toro conta di riaverlo per il ritiro in Spagna (dal 7 al 18 dicembre) così da ripresentarlo alla ripresa del 4 gennaio. Zima le ultime due gare se l’è prese di forza: ottimo a Roma. Poi, c’è una sensazione, entrata spesso nei giudizi di molti osservatori e addetti ai lavori: questo primo Schuurs è considerato da tanti più forte del primo Bremer. E Buongiorno è esploso al punto da poter ambire alla maglia della Nazionale. I giovani difensori del Toro sono ormai diventati grandi.